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Gaia

«Gaiettaaa» urla Chiara entrando in quella che è la nostra camera, con in mano una busta blu.
«ei! Che c'è? Ti hanno dato un compito?» le domando immediatamente, pronta già a cercare di trovare la parole giuste per darle la forza necessaria per affrontare al meglio questa nuova sfida.
«no amo per fortuna niente di tutto ciò! Ho vinto la sfida Oreo e ho scelto te come mia compagna per la cena regalo, perciò preparati abbiamo dieci minuti prima di andare»
«davvero? Che bello, grazie! Dammi due minuti e sono pronta»

Non appena termino di allacciarmi le scarpe da ginnastica bianche, saltellando esco dalla stanza e all'istante incrocio lo sguardo di Holden e Kumo, seduti sulle gradinate intenti a parlare di qualcosa riguardante le assegnazioni ricevute in questa settimana.

«buona serata Gaietta! Fai la brava insieme a Chiara» esclama dolcemente Kumo, il quale in questo mese e mezzo è diventato una specie di fratello maggiore per me, per poi ritornare a concentrarsi sul ragazzo seduto accanto a lui.
«noi siamo sempre brave! A più tardi ragazzi» rispondo sorridendo prima di raggiungere la mia amica in cucina.
«oh zitta zitta Gaietta si sta facendo tutte le Oreo experience... Brava!» afferma ridendo Sarah abbracciata a Holy, facendo così ridacchiare anche gli altri ragazzi seduti a tavola, pronti per cenare.
«beh perché è fantastica e quindi la vogliono tutti» ribatte Chiara mettendomi un braccio sulle spalle, portandomi vicina a sé.
«qualcuno più di tutti mi sa» esclama a voce bassa Simone nascondendo un sorriso malizioso, che però non riesce a passare inosservato sia a me che a quel ragazzo ricciolino, che mi sta creando solo una grande confusione in testa in queste ultime settimane e che prontamente tira una gomitata al nostro compagno dai capelli biondi.

Mida.
Beh Mida è Mida... non saprei nemmeno io come descriverlo.
Fin dal primo giorno che l'ho conosciuto ai casting mi sono trovata inspiegabilmente a mio agio e serena.
Non mi era mai capitato di trovarmi così tanto bene con un ragazzo, soprattutto visto il mondo e lo stile totalmente diverso e lontano dal mio.
Eppure è bastato parlare cinque minuti per trovare una sorta di connessione e non riuscire più a staccarci, creando così una bellissima amicizia.

In queste ultime settimane però è palese che qualcosa sia cambiato tra noi.
Non sono così stupida da non essermene resa conto e sicuramente le continue battutine di Simone e di tanti altri, compresa Chiara, non fanno altro che darmi conferma di quello che provo.
Però Mida non dice niente, non ha mai detto niente e sapendo che si è anche lasciato da poco con la sua ragazza, beh mi fa pensare...
Forse non è ancora pronto per creare qualcosa cosa con me oppure io non sono abbastanza per lui.
Perché in fondo diciamocelo, quando mai un ragazzo come lui si fermerebbe a guardare una come me?
Io sono così invisibile, così diversa da tutte le altre ragazze e nonostante sappia di avere un bel carattere, che mi fa essere una persona avvicinabile e di buona compagnia, non sono mai stata abbastanza bella, abbastanza sfrontata, abbastanza in generale per qualsiasi ragazzo e il fatto che io non abbia mai avuto una relazione ne è la conferma.

«sei pronta fanciulla?» domanda però ad un tratto Chiara, distogliendomi così dai miei pensieri, guardandomi con il suo solito sorriso dolce in viso.
«certo! Andiamo» rispondo per poi salutare gli altri e dirigerci verso la sala sei dove la produzione ha detto che hanno allestito il tutto per la nostra serata.

Non appena entriamo il profumo delle pizze appena sfornate ci invade e così il mio stomaco inizia a fare le capriole dalla felicità.

«mamma mia non vedevo l'ora di mangiare! Oggi alle prove ho sudato talmente tanto che ad una certa stavo svenendo dalla fame» borbotta la mia amica con la bocca piena, prima di addentare anche una patatina fritta.
«te l'ho già detto Chiara! Tu devi mangiare di più a pranzo»
«amo se mangio di più, poi vomito»
«si, ma se non mangi di più svieni»
«credo di preferire lo svenimento al vomito»
«Chiara!»
«cosa? Dai fa schifo il vomito... anche il solo pensarci mi fa venire da vomitare. Anzi smettiamola di parlare di sta cosa, perché voglio godermi questa meravigliosa pizza»
«si è meglio»
«comunqueeee che mi racconti Gaietta?»
«in che senso? Viviamo ventiquattro ore su ventiquattro insieme... Sai già tutto»
«si è vero, però insomma ho visto i tiktok che avete pubblicato tu e Mida l'altro giorno... Si è sbloccato qualcosa? Lui ti ha detto qualcosa?»
«avrebbe dovuto dirmi qualcosa?»
«avanti Gaia! Si capisce lontano un miglio che è cotto»
«ma che dici?! Non è vero. Cioè forse qualcosa sta cambiando, ed è vero, ma da qui a dire che è cotto di me è esagerata come cosa»
«beh Simo non è dello stesso pensiero»
«Simone sta facendo troppe battute strane in questi giorni... Hai visto anche nel daytime di lunedì che ha detto quando stava parlando con Mida?»
«certo! "Il tuo primo pensiero è quello di abbracciare Gaia" ... l'ho amato quando l'ha detto!»
«beh però secondo me sta esagerando»
«secondo me invece sta facendo bene perché non so come mai ma tu e Mida siete lenti come due lumache»
«siamo solo amici Chiara»
«non siete mai stati solo amici. Fin dal primo giorno che siamo entrati in casetta ti è stato dietro»
«era fidanzato»
«giusto e infatti fino a che non ha chiuso la sua relazione, nonostante si capisse che provava qualcosa per te, ha tenuto certe distanze per essere rispettoso; ma da quando si è mollato lo vedi pure tu che ti cerca in continuazione e poi parla un sacco di te»
«parla di me? E che dice?»
«si amo... ma tipo oggi ha detto che ti ha visto bene, sorridente. Poi mi ha detto che comunque vuoi o non vuoi lo fai sorridere e gli da tanto fastidio sta cosa»
«e perché dovrebbe dargli fastidio?»
«perché lo mandi un po' in paranoia. Ma il tuo modo di fare, il tuo modo di essere lo fa sorridere»
«oh wow»
«amo te l'ho detto! È cotto!»
«ma perché non dice nulla a me?»
«perché infondo Mida è timido su queste cose»
«si beh e io sono incapace totale»
«ma non è vero! Mica è andata bene quando avete fatto la serata sushi tu e lui due settimane fa?»
«si certo! È stato bellissimo...»

Flashback

«okay basta uso la forchetta! Non ce la faccio proprio con sta bacchetta» brontolo facendo ridere Mida, seduto avanti a me, prima di posare le bacchette di legno e finalmente prendere con la posata in argento il pezzo di Huramaki che mi guarda da almeno dieci minuti.
«non sono stato efficiente nello spiegarti come si usano le bacchette»
«no ma va! È che sono proprio impedita io»
«beh ci vuole pratica. Dobbiamo andare a mangiare sushi più spesso così ti abitui»
«mi sa che per un po' di tempo questa sarà una delle ultime volte che lo mangeremo»
«dici che la produzione non organizzerà un'altra serata sushi anche per tutti gli altri?»
«forse come regalo di Natale»
«per la gioia di Kumo»
«ahah vero! Poverino mi è dispiaciuto che non è venuto. Sicuramente gli avrebbe fatto piacere e anche a te»
«beh si, ma a me fa piacere anche stare con te»
«questa sembra una frase di circostanza»
«no perché? È la verità. Lo sai che mi trovo bene a parlare e a stare con te»
«così tanto da addirittura voler passare un'intera serata con me? Wow»
«mi stai prendendo in giro Gaietta?»
«un po'... è solo che mi fa strano, tutto qui»
«perché ho deciso di invitare te?»
«già. Insomma okay so che Kumo è uno dei ragazzi con i quali hai più legato, però c'era anche Matthew o Simone... invece hai scelto me. Come mai?»
«perché rispetto a quelli che hai appena nominato, ho più legato con te. E poi onestamente in casetta facciamo fatica a stare insieme e quindi ho colto l'occasione»
«oh okay. E come sta andando? Pensi di aver scelto bene?»
«certo. Non c'è mai stata una sola volta in cui sono stato male con te Gaia. Perché hai tutte queste insicurezze?»
«perché io sono l'insicurezza in persona. Nella danza, vita privata, amicizia... in tutto sono insicura»
«non dovresti»
«beh è così. Non sono mai stata abbastanza per nessuno»
«in che senso?»
«sono stata spesso oggetto di prese in giro a scuola, nonostante fossi gentile e intelligente. Penso che il mio problema dell'essere così insicura infatti derivi proprio da quello che ho vissuto quando ero più piccola»
«le persone non capiscono niente. Anzi io sono dell'idea che più ti prendono in giro e più significa che sono invidiosi»
«invidiosi? Di me?»
«si»
«beh ormai quello che è stato è stato, quello che è stato detto è stato detto e le ferite ci sono, le ho e le sento fin troppo bene. Spero solo di riuscire a superare questo problema, perché lo sto portando anche nella danza e non posso rischiare di andarmene via da qui per questa cosa»
«ce la farai. Una cosa per volta»
«spero. Grazie per avermi ascoltata»
«figurati. Comunque che ne dici di sto Sushi?»
«buono, poco ma buono»
«ahah è la stessa cosa che ho pensato io»
«beh quando si tratta di sushi deve essere all you can eat se no non ha senso»
«madonna quanto sei saggia! Tu si che mi rendi fiero»
«oh comunque se abbiamo ancora fame quando rientriamo in casetta, ho nascosto in camera una barretta di cioccolato»
«ma sei un genio del male»
«sono solo molto previdente»
«speriamo che Petit non la trovi. Sai che è tipo ossessionato dal cioccolato»
«si infatti credo che inizierò a chiamarlo Willy Wonka»

Fine flashback

«tempo al tempo e vedrai che il primo passo quel cretino lo farà» esclama Chiara sorridendomi felice, prima di offrirmi l'ultima patatina rimasta.
«e se io non fossi pronta?»
«in che senso?»
«non ho mai avuto una relazione ne niente. Non so che fare, cosa dire...»
«devi essere semplicemente te stessa Gaia! Niente di più, niente di meno»

Una volta rientrate in casetta le luci soffuse sono il segno che la gran maggioranza dei ragazzi è già andata a letto e così a passo leggero, quasi in punta di piedi, ci dirigiamo verso la nostra camera, sperando di non svegliare nessuno.
Accesa l'abat-jour però, subito noto che sopra al mio letto c'è un biglietto con vicino un pacchetto incartato in modo strano e così velocemente mi avvicino per cercare di capire meglio di cosa si tratta...
Non appena mi rendo conto di quello che è, delle stupide farfalle iniziano a svolazzare imperterrite nella mia pancia e un sorriso nasce spontaneo sul mio viso quando finisco di leggere le parole del biglietto.

"Spero che la pizza ti abbia riempita. Però nel caso non fosse stato così, ho rubato a Petit un pezzo di cioccolato così puoi mangiarlo se hai ancora fame...Buonanotte Gaietta!
- Mida"

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