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Mida

«frate come è andata a lezione?» domando a Matthew quando rientra in casetta riconoscendo immediatamente dal suo sguardo che qualcosa non va.
«è andata» risponde lui evasivo togliendosi poi la felpa restando così con la canotta bianca.
«non mi sembri particolarmente entusiasta»
«non so non mi sento ispirato. Abbiamo provato a lavorare prima sulla cover e mi fa schifo per come sta uscendo e poi abbiamo provato il mio inedito e nemmeno quello mi convince. Non so più che senso ha restare qui»
«secondo me stai pretendendo troppo da te stesso e dato che ti sei fissato sul fatto che tutto sta andando male continui a vederla solo in questo modo. Prova a guardare le cose da un'altra prospettiva»
«boh non so. Non mi va neanche di parlarne troppo»
«va bene non insisto. Se hai bisogno sai che ci sono»
«lo so grazie»
«vuoi che ti vado a chiamare Vale?»
«è già rientrata?»
«si abbiamo finito insieme»
«ah okay. Allora sì, se puoi chiamarla mi fai un favore»
«vado... tanto volevo anche capire se Gaia ha finito»

Non appena raggiungo la camera di Gaia, dopo aver avvisato Mew di correre dal suo ragazzo, incrocio lo sguardo di Martina che con le cuffie alle orecchie mi fa un semplice segno di negazione per farmi così capire che ancora delle ballerine che sono sue compagne di stanza, non c'è stato nessun rientro dalle loro lezioni.

Come facciano a sopportare tutto quello sforzo fisico e a stare tante ore in sala a provare lo sanno solo loro.
Per quanto io sia un ragazzo abbastanza sportivo, morirei a dover ballare e ballare tutto il giorno... fisicamente ne uscirei provato.

Sono intento proprio a pensare a quanto possano essere stanchi i miei amici ballerini, quando li vedo varcare la porta d'entrata sudati e decisamente distrutti, con i loro borsoni neri tra le mani.

«buonasera» affermo sorridendo a Kumo, perdendomi poi ad osservare Gaia che con gli occhi stanchi si avvicina a me lasciandomi un semplice bacio sulla guancia.
«vado a farmi una doccia, sono morta e faccio schifo» sussurra prima di lasciarmi nuovamente in attesa del suo ritorno.

Un'ora dopo mentre sono solo in cucina a cercare qualcosa negli armadietti da sgranocchiare, assieme alla tisana che ormai è diventata una routine fare, vedo arrivare Gaia con i capelli tirati su dal suo solito mollettone nero, ma i miei occhi si posano all'istante sull'indumento che ancora non le avevo mai visto indossare, ma che avvolge perfettamente il suo corpo o meglio le sue gambe, rendendola così ancora più stupenda.

«sei bellissima con i leggings» esclamo velocemente abbassandomi poi alla sua altezza per baciarla dolcemente, come volevo già fare dal primo momento in cui è rientrata in casa.
«no» borbotta lei in risposta prima di lasciarsi baciare, per poi stringere le sue mani attorno ai miei fianchi in un abbraccio caldo e che tutte le volte mi fa sentire a casa.
«come no?»
«no»
«invece sei bellissima. Ti stanno bene»
«fanno vedere tutto»
«è questo il bello»
«cretino!»
«scherzo, forse... Sei stanca?»
«da morire. Ho mangiato giusto un toast al volo perché ho più sonno che fame»
«quando hai mangiato? Non ti ho vista»
«ne ha preparati due Martina per me e Lucia, perché ha visto che eravamo talmente cotte che volevamo quasi saltare la cena... È un tesoro quella ragazza»
«si è vero. Se vuoi ti posso preparare un piatto di pasta anche io comunque»
«grazie amo, va bene così adesso»
«d'accordo. Vuoi andare a sdraiarti a letto?»
«ti dispiace?»
«ma va non ti preoccupare. Sto lì con te fino a quando non ti addormenti, okay?»
«va bene» annuisce come una bimba, sorridendomi stanca, per poi camminare lentamente con me verso la sua camera.

Una volta arrivati non passa nemmeno mezzo secondo che Gaia si lancia sul letto e con già gli occhi chiusi apre le sue braccia per farmi capire di mettermi sdraiato accanto a lei.
Immediatamente le mie mani corrono ad avvolgere il suo corpo in un abbraccio e incapace di fare altro avvicino il viso baciando le sue labbra morbide.

«hai sonno però ti fai baciare» le dico ridacchiando e ottenendo così in risposta uno sbuffo e un pugno leggero sul petto.
«finiscila» brontola con le guance già rosse dall'imbarazzo, per poi avvicinarsi maggiormente a me e lasciarsi così stringere ancora di più.

Non passa molto quando percepisco il suo respiro farsi sempre più pesante e una volta assicuratomi che si sia veramente addormentata, le lascio un ultimo bacio sulla fronte ed esco dalla stanza.

«vai già via?» mi domanda però all'istante Martina sdraiata sul letto di Giovanni vedendomi uscire da quella che è anche la sua camera.
«si, sta dormendo... Ho provato a coprirla come meglio potevo con il piumone, però quando torni in stanza se si è mossa prova a darle un'occhiata; non voglio che prenda freddo»
«lo farò tranquillo»
«okay grazie. Buona notte allora»
«anche a te Mida... ah una cosa...»
«dimmi»
«è bello vedere come ti prendi cura di lei, si vede che ci tieni tanto»
«beh si è così. Gaia è speciale»

In amore zero regole / One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora