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Gaia

Non sono passate nemmeno sei ore da quando ho salutato i ragazzi e Mida fuori dalla casetta di Amici e inspiegabilmente già ne sento la mancanza.
Se ci penso è passato poco tempo e non posso dire di conoscerli profondamente e intimamente, eppure ognuno di loro è entrato nel mio cuore e per quanto lo stare con la mia famiglia per passare il Natale è esattamente ciò che più desideravo, devo ammettere a me stessa che un po' mi mancheranno quei pazzoidi in questi giorni.

Ho appena finito di fare aperitivo con un mio amico quando sento il cellulare suonare, facendomi così fermare dal mio ritorno verso casa.

«pronto» esclamo confusa rispondendo alla chiamata, non riconoscendo però il numero che compare sullo schermo.
«non dirmi che ti sei già scordata di me» afferma subito una voce che all'istante riconosco e che mi porta a sorridere come una scema.
«mhh chi è?» fingo ridacchiando immaginandomi già la faccia divertita di Mida.
«male male signorina, io sono a casa a pensarti e tu ti sei già dimenticata del tuo bellissimo ragazzo?»
«ah perché avrei un ragazzo adesso? Non lo sapevo»
«e come lo definiresti uno che baci, abbracci e a cui pensi ogni secondo del giorno?»
«chi dice che ti penso ogni secondo?»
«mi stai provocando un po' troppo»
«ahaha sto scherzando, lo sai»
«lo spero. Comunque veramente, come mai hai risposto al telefono con quel tono spaventato?»
«sinceramente? Hai presente quando tempo fa mi hai dato il tuo numero?»
«certo...»
«mi sa che mi sono scordata di salvarlo in rubrica»
«sei seria?»
«si, ma non l'ho fatto apposta. Fino ad oggi non mi è mai servito, viviamo insieme in pratica... Sicuramente non ho salvato il numero nemmeno degli altri»
«pensa te, io ti ho salvata all'istante e ho persino messo un emoji affianco al tuo nome e tu ti sei scordata. Si vede proprio che quello che ha perso la testa sono io» afferma divertito e prendendosi così in giro da solo, facendomi ridacchiare imbarazzata per la figuraccia che ho fatto.
«lo sai che sono un po' sbadata con queste cose...»
«ti perdono tranquilla. Comunque che stai facendo?»
«ho appena finito un aperitivo con un amico e ora sto rientrando a casa»
«ah dai... Ed è andata bene?»
«che cosa?»
«l'aperitivo»
«ah sisi, perché?»
«così per curiosità. È tuo amico da tanto?»
«un anno circa, ma come mai tutte queste domande? Non sarai mica preoccupato...»
«noo ma va! Solo che insomma mi hai sempre parlato di Sofia, Anita e Liviana, ma mai di un amico stretto quindi pensavo ti vedessi con loro»
«non so se riuscirò a vederle in questi giorni, perché sono tutte un po' distanti da dove abito, per questo ho incontrato Alberto. Comunque puoi stare tranquillo è veramente un mio amico e basta»
«si ma sono tranquillo»
«okay»
«non mi credi?»
«no no figurati...»
«d'accordo lo confesso. Un po' sono geloso di te, ma penso che dipenda più dal fatto che alla fine non conosco nessuno del tuo giro di amici o anche solo della tua famiglia e oggi poi è il primo giorno da un sacco di tempo che stiamo distanti e quindi non so bene come prendere tutto quanto... È così strano essere fuori dalla casetta e non avere microfoni addosso o vederti in giro e sentirti vicino»
«si è strano anche per me. E capisco ciò che provi, ma davvero Chri devi stare tranquillo. Non è che l'esserci separati da qualche ora o lo stare lontani per qualche giorno influirà sui miei sentimenti. Ciò che provo lo provo fine. Spero sia lo stesso anche per te...»
«ovvio che è lo stesso anche per me. Non cambierà nulla»
«bene...»
«bene»
«comunque hai visto che passi da gigante sto facendo?»
«si... e sono felice di sentire come ogni giorno riesci ad aprirti sempre di più e a dirmi quello che senti. Mi fai capire che ci tieni e giuro che...»
«cosa?»
«che sono davvero felice di averti aspettata perché sei davvero tanto speciale»
«sto diventando rossa...»
«lo immaginavo ahaha»
«grazie comunque... per tutto»
«prego. Sei arrivata a casa?»
«si sono fuori dalla porta»
«allora ti lascio stare con la tua famiglia»
«va bene... Goditi questi giorni con le persone che ti vogliono bene Chri, te lo meriti»
«anche tu... ci sentiamo dopo okay?»
«d'accordo, a dopo»
«a dopo gugu e ricordati di salvare il mio numero!»

Una volta termina la chiamata, con stampato un sorriso da cretina sul viso, entro in casa e immediatamente un profumo incredibile di cibo mi investe facendo così borbottare la mia pancia, già conscia del fatto che in questi giorni verrà riempita a più non posso da qualsiasi cosa.

È bello essere di nuovo circondata dalle persone che più mi conoscono e che per me sono sempre state un rifugio da tutto quanto, però ha ragione Mida... È strano tutto questo!
Ormai vivere in casetta, attorniata da venti ragazzi che urlano, cantano, ballano e ridono è diventata la mia abitudine, la mia realtà e sentire in questo momento solo mamma e papà parlare e mio fratello Giuseppe borbottare mentre gioca alla play fa davvero strano.

«tutto apposto?» domanda però ad un tratto mamma facendomi così tornare con i piedi per terra, osservandomi dolce come al suo solito.
«sisi» rispondo veloce raggiungendo il salotto e sedendomi sul divano vicina a Giuseppe.
«tra qualche ora arriveranno tutti gli altri. Se vuoi riposare un po' ti conviene farlo ora tesoro, perché poi dubito che ci sarà tranquillità»
«mamma va bene così non ti preoccupare»
«d'accordo allora mi rimetto a cucinare»
«hai bisogno di una mano?»
«no grazie bambina mia»

Non appena mamma se ne va, punto lo sguardo verso lo schermo della tv osservando così la gara d'auto a cui sta giocando mio fratello...
È fin da quando è piccolo che è ossessionato dalla velocità.
Chissà che combinerà quando prenderà la patente, meglio non pensarci!

«stai vincendo?» gli chiedo a voce bassa dopo un po', non volendolo spaventare e distrarre ricordandomi quanto si immedesimi quando gioca.
«sono secondo. Vuoi provare?»
«oh si va bene» esclamo felice e sorpresa che abbia deciso di concedermi la sua play station, cosa del quale è totalmente geloso, quando il suono della notifica di un messaggio mi porta a recuperare il telefono dalla tasca dei pantaloni e a perdere così del tutto la concentrazione con la gara che sta continuando senza sosta in tv.

Non appena i miei occhi si posano sul mio cellulare scoppio a ridere di gusto e solo quando noto mio fratello guardarmi confuso capisco quanto quel ragazzo, che ora sta diversi chilometri lontano da me, sia in grado di farmi sorridere e farmi stare bene.

«chi è?» domanda Giuseppe curioso come pochi, cercando poi di sbirciare il mio telefono.
«che ti importa?» ribatto ridendo e continuando a ripensare a quanto io sia sbadata.
«è Mida?»
«no»
«si invece che è lui! Sei tutta rossa. Sembri il Gabibbo»
«Giuse!»
«che c'è? È vero!»
«antipatico»
«e tu sei bugiarda... è Mida che ti ha scritto vero? Me lo fai conoscere? È il mio preferito»
«ah non sono io la tua preferita?»
«ma tu sei mia sorella, che c'entra?»
«stai diventando un po' troppo furbetto per i miei gusti»
«dai avantiii me lo fai salutare? D'altra parte è anche mio cognato ora, no?» chiede retoricamente, ridendo e ricevendo all'istante come mia risposta uno scappellotto dietro la testa facendo aumentare così ancora di più il suono delle sue risate.
«ritorna a giocare con le macchinine moccioso!» borbotto per poi alzarmi dal divano e osservare ancora una volta divertita il suo messaggio, per poi decidere di digitare una risposta che so già lo farà sorridere quanto me.

Sconosciuto: hai salvato il mio numero?

Io: Chi sei?

In amore zero regole / One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora