Pov Christian
Quando mi risvegliai, guardai Tia e notai che era particolarmente pallido e toccandogli la fronte senti che era bollente, mi spaventai terribile quindi cercai di svegliarlo chiamandolo forte, lui apri lentamente gli occhi e provo ad alzarsi ma non appena si mise seduto ricadde sul cuscino impallidendo sempre di più, provai a richiamarlo di nuovo ma non rispondeva; Giulia, Ivan e Anna sentendomi urlare il nome di Mattia si preoccuparono e corsero nella nostra camera; entrarono si accorsero che Mattia era pallido, che scottava e che non rispondeva perché era probabilmente troppo debole, così partimmo velocemente per andare in ospedale; distava circa mezz'ora da casa nostra, durante il tragitto rimasi immobile e in silenzio al suo fianco tenendogli la sua mano, lo avrei tenuto nelle mie braccia ma i miei genitori non volevano, era giusto che lo tenesse Giulia tra le sue braccia mentre mio padre e mia madre erano davanti, Ivan guidava e Anna osserva fuori pensierosa, ero così tanto preoccupato che mi veniva da piangere, ma non potevo essere debole, non in quel momento che lui stava male, non potevo proprio, dovevo fare il bambino forte e restargli accanto. Arrivati all' ospedale papà prese Mattia tra le sue braccia e corse dentro l'ospedale chiedendo aiuto:
Ivan:AIUTO, AIUTO, AIUTO, AIUTO, AIUTO, AIUTO, AIUTO IL MIO BAMBINO STA MALE
Infermiere: signore si calmi e smetta di urlare per favore siamo in un ospedale, mi dia il bambino gentilmente così da poterlo controllare e mi dica cosa le è successo
Ivan: Christian vieni qui un attimo e dicci cosa è successo..presi coraggio e mi avvicinai, con tutta la forza che aveo in corpo ho iniziato a parlare all' infermiere:
Chri: io mi sono svegliato e l' ho visto molto pallido e ho sentito che scottava così ho provato a chiamarlo ad alta voce e lui ha aperto un po' gli occhi e ha provato a mettersi seduto ma appena lo ha fatto e ricaduto sul cuscino
Infermiere: grazie piccolino per avermi spiegato tutto, ora porterò il tuo ami-è il mio fratellino acquisito- fratellino a fare una visita però ti anzi vi devo chiedere di portare per favore Christian a casa perché non può stare qui, mi dispiace tantissimo piccolo ma non puoi e poi se ne andò con Tia tra le braccia, mi girai verso i miei genitori e Giulia:
Chri: io non me ne vado
Ivan: Chri, ascoltami, questo non è un posto per bambini, torna a casa con mamma Anna e se avremo novità vi chiameremo, te lo promettiamo piccolo... corsi nella braccia di Giulia e la abbracciai fortissimo poi disse:
Giulia: tuo padre ha ragione Chri, vai a casa, se ci diranno qualcosa vi chiameremo
Anna: andiamo dai Chri, non possiamo fare nulla qui
Chri: vi prego, non potete portatemi di nuovo via da Tia, vi supplico non fatelo di nuovo, non c'è la posso fare a stare lontano da lui, so di essere piccolo ma sapete che lui è come un fratello minore per me e non riesco a stare senza di lui, vi prego, vi prego, vi prego, vi prego, vi prego, vi prego, vi prego, vi pregooooo e poi non c'è la feci più e scoppia a piangere senza sosta, non potevano portarmi via Tia, di nuovo no.
Giulia: amore non piangere per favore, ascoltami ora lo visitano e poi dovranno probabilmente fargli dei controlli più approfonditi enon è una bella cosa vedere una persona a cui si vuole tanto bene soffrire, ti prometto che appena starà meglio ti farò chiamare da lui e convincerò anche l'infermiere a farti entrare per star con lui, ma adesso piccolo per favore torna a casa, fai un bel bagno caldo rilassante, vai a mangiare qualcosa e poi giuro che ti manderò notizie, te lo prometto, per favore Chri vai a casa. Annui e salutai lei e mio padre con un abbraccio e poi mi incamminai fuori dall'ospedale con mia mamma senza aprir bocca, durante il tragitto ogni tanto mia mamma mi guardava e cercava di parlarmi, io la ignoravo e guardavo semplicemente il panorama fuori, come se non lo avessi mai visto, quando arrivammo lei spense la macchina e io mi slacciai la cintura di sicurezza e entrai in casa correndo; andai in bagno riempi la vasca con acqua calda e iniziai a spogliarmi e mi immersi dentro, restai lì per un bel po' di tempo, forse un' ora o due, poi uscì, andai in camera mi vesti con qualcosa di comodo e caldo, andai in cucina dove mia madre aveva cucinato due panini e preparato due tazze di tè ancora bollenti, preparate da poco, mangiai pian piano qualche pezzo di panino anche se non avevo fame ma dovevo per forza se volevo restare in forze, mi bevetti tutta la tazza di tè e poi mi andai a distendere sul divano per rilassarmi, ma ovviamente non funzionò, mi sentivo aggitato.
Dopo una mezz'oretta che fissavo la televisione senti il telefono di mia madre suonare, non gli diedi neanche il tempo a mia madre di alzarsi dalla sedia che presi il telefono e risposi:
Chri: PRONTOO, CHI È? non avevo letto neanche chi era, avevo risposto direttamente
Ivan: piccolo sono papà, mi puoi passare un attimo la mamma che gli devo dirle una cosa importante, per favore, poi dopo portiamo io e te.
Chri: Si, mamma ti vuole papà al telefono.Dissi senza dire nient'altro e passandole il telefono.
Anna: amore hai delle brutte notizie, cos' è successo? Dimmi, parla, non rimanere in silenzio, Ivan dai per favore.
Ivan: amore mi devi dare il tempo di parlare, volevo dirti le novità della situazione, Tia ha la febbre molto alta, pressione bassa e ha iniziato anche a respirare male, è davvero tanto debole, secondo i medici potrebbe essere un' influenza con una piccola infezione allo stomaco, loro sono molto preoccupati perché Mattia è molto piccolo, Giulia adesso è con lui ma la fanno restare poco lì, perché devono fargli tantissimi controlli e siccome non abbiamo pranzato ci hanno consigliato di tornare a casa per qualche ora dato che Mattia prima di altre 6/10 ore non si sveglierà dato che gli hanno dato dei farmaci per fargli scendere la febbre e per farlo riposare per tante ore così quando si sveglierà starà leggermente più in forze e dovranno cercare di farlo mangiare; puoi venirci a prendere?
Anna: amore ho il cuore a pezzi solo a pensare a come potrebbe stare Giulia, arriviamo subito amore.
Chri: papà, sei ancora in linea?
Ivan: si piccolo dimmi
Chri: il mio Tia sta tanto male, vero papà?
Ivan:Si piccolo mio, purtroppo sta davvero tanto male ma i medici si prendono cura di lui e so certo che lui tra poco starà bene;ora torniamo a casa io e mamma Giulia perché non possiamo restare qui, come non potevo non possiamo neanche noi purtroppo, dai piccolo vai in macchina, allaccia la cintura di sicurezza e veniteci a prendere tu e la mamma, a me e mamma Giulia.
Mamma e io partimmo subito verso l' ospedale, appena arrivati, Anna chiamò Ivan e poco dopo arrivarono, entrarono in macchina mi salutarono poi calo il silenzio in macchina, durante il tragitto presi la mano di mamma Giulia che era al mio fianco e la strinsi forte e gli carezzai con la mano delicatamente la guancia, gli feci un sorriso dolce e gli feci appoggiare la testa sulle mie gambe così da farla distendere e rilassare un pochino con le mie carezze, ero tornato il bambino forte che doveva esserci per tutti; accordi che chiuse gli occhi e inizio a piangere silenziosamente, la strinsi più che potevo; dopo un' po' si addormentò e quando arrivammo a casa, cercai di svegliarla lentamente riempiendo la sua guancia di bacetti leggeri e di carezze, lei mi guardo e mi fece un piccolo sorriso e poi si alzo dalle mie gambe si stiracchiò ed uscì dalla macchina, entro in casa e si diresse subito in bagno per farsi una doccia calda e quando uscì, si vesti e mangio un pezzo di panino con un po' di te, ma pochissimo; volevo delle spiegazioni e decidemmo di sederci tutti e quattro sul divano per parlare di Tia, mamma Giulia dopo avermi raccontato e spiegato tutto nei minimi dettagli, decidemmo di accendere la TV per distrarci un po', cercando di non pensarci ma era impossibile, il nostro piccolo Tia stava male ed era da solo in ospedale, speravo che non si svegliasse prima che mamma Giulia torni la perché sarebbe così impaurito e solo che potrebbe star peggio.Due ore dopo
Stavamo guardando Masterchef quando il telefono di mamma Giulia inizio a suonare:
Giulia: L' Ospedale
Anna: rispondi cara
Ivan: dai Giuli
Giulia: pronto, si salve, sono io Giulia, capisco, la ringrazio per avermi informata, va bene grazie, a domani mattina, buona serata a lei. Sospiro e chiuse la chiamata.
Ivan: Giuli ci sono novità? Dicci, cosa dicono i medici? Migliora o peggiora? Giulia parla per piacere, mi sta salendo un ansia dopo questa telefonata improvvisa.
Giulia: Allora sedetevi di nuovo tutti... perché sentendo il telefono ci siamo tutti allarmati e ci siamo tutti alzati dal divano e abbiamo iniziato a camminare per il soggiorno a causa dell' ansia... mi hanno detto che sta leggermente meglio ma che la febbre continua a scendere e salire di continuo e quindi preferisco farlo riposare fino a domani, non posso andarlo a trovare prima di domani mattina alle 9:30, dicono che è ancora tanto debole quindi non è sicuro che domani sia sveglio quando andrò a trovarlo o se riuscirà a parlarmi, mi hanno assicurato che ci sarà qualcuno con lui stanotte ma non si chi è, mi ha dato anche una bella notizia, cioè se lui domani mattina alle 7:30 quando va a fare la visita di controllo vede che sta meglio ha detto che Chri può entrare con me e stare con lui per un' po' di tempo, secondo lui potrebbe solo fargli bene sapere che il suo fratello ma solo se vede dei miglioramenti.
Ivan-Anna: che bello Giuli, il nostro Tia è forte e supererà anche questo, speriamo che stanotte migliori, sono convinto che la presenza di Chri gli può solo fare bene, dai vieni qui fatti abbracciare forte. Si strinsero forte per minuti interi tutti e tre, li guardai per un' po' ma poi decisi di voler star da solo nella camera mia e di Tia, abbracciai il suo cuscino, scoppiai a piangere perché mi mancava, perché questo erano i giorni in cui dovevamo stare sempre insieme, perché la mia forza stava finendo e io ero stanco di essere forte da solo, mi strinsi al viso il cuscino e mi addormentai ancora con le lacrime che scendevano dagli occhi.La mattina dopo:
Erano le 8:00 quando un telefono al piano di sotto inizio a suonare, il telefono di Giulia, mi affacciai sullo stipite della porta, la senti parlare:
Giulia: Buongiorno, che bello grazie dottore, sveglio Christian e veniamo subito, la ringrazio immensamente da parte di tutti noi, a presto a presto. Poi senti dei passi e decisi di tornare a letto per far finta di dormire e di non aver sentito la conversazione.
Giulia: piccolo,Chrii,amore, cucciolo svegliati, ho una bellissima notizia per te. Mi alzai subito e gattonai fino alle sue braccia...dimmi mamma Giulia, che succede? Tia come sta? Sta peggio? Mamma parla per favore, ti prego
Giulia: piccolo calmati, Tia sta molto meglio, non ha più la febbre, per ora, il dottore dell' ospedale mi ha chiamato per dirmi che si è svegliato cercandoti, che gli hanno spiegato cos'è successo e che appena possiamo dobbiamo correre da loro perché Mattia è ancora davvero tanto spaventato
Chri: andiamo mamma per favore, ho bisogno di vederlo e di stringerlo a me, per favore andiamo
Giulia: cucciolo dobbiamo svegliare i tuoi genitori prima, mangiamo e poi andiamo, anche io non vedo l'ora di vederlo ma prima devono fargli degli ultimi controlli così quando andiamo la vediamo i risultati e se è tornato tutto alla normalità possiamo portarlo finalmente a casa, dai vestiti e poi vieni fare colazione.
Mi vesti, feci colazione con mamma, papà e mamma Giulia e poi partimmo, arrivammo velocemente all'ospedale e andammo subito diretti alla sua stanza, dentro c'era il dottore con cui Giulia aveva parlato al telefono, appena entrammo in camerae lui ci vide, mi vide:
Tia: Chrichriiiiiii
Chri: Tia, piccolino mioooo
Tia: vieni qui ti prego
Chri: posso andare?
Dottore: certo che puoi
Chri: grazie grazie
Corsi sul letto e lo abbracciai fortissimo e lui scoppio a piangere, forse anche io, si scoppiammo a piangere stringendoci come se non ci vedessimo da dieci anni, in realtà era solo passato un giorno ma forse per noi bambini il tempo passa così lentamente che sembra siano passati veramente dieci anni, rimanemmo per almeno un paio di minuti uniti in quel abbraccio che faceva di nuovo sorridere il cuore, ma poi ci dovemmo separare perché come giusto che sia anche Giulia voleva abbracciare suo figlio, quindi mi spostai ma non di tanto dato che la mia cozza aveva già incastrato le nostre mani insieme; abbraccio e parlo un po' con sua madre poi lei andò a parlare con il dottore e io invece mi rimisi sul letto e feci accoccolare Tia sul mio petto mentre gli facevo le coccole. Quanto mi era mancato, banale ma sembra che rivederlo star bene mi abbia fatto tornare a respirare, lui è il mio piccolino, il mio fratellino, il mio primo amico e l'unico più importante, la mia persona da sempre e forse per sempre, è la mia casa, la mia forza ma soprattutto è la mia felicità da quando è entrato quella mattina in casa mia.Buonasera amori, come state? Che mi raccontate? Ammettetelo che vi sono mancata, ma eccomi qui, credo e spero di riuscire a fare un'altro piccolo aggiornamento stasera, un'altro capitolo ma più corto solo per dirvi se va a casa o no . Vi voglio tanto bene🤍🫂.
Un grandissimo abbraccio a tutt* da Sofiiii
STAI LEGGENDO
SIAMO IO E TE
Fanfictionquesta non è una storia come tutte le altre, questa è la storia di due bambini, che credevano nel per sempre e se erano insieme non avevano più paura di niente, loro vivevano in simbiosi.