Pov Christian
Erano passati quasi tre mesi da quella famosa telefonata, che ci aveva emozionati tutti, possiamo dire che quella telefonata ci leggo ancor di più di quanto lo eravamo già, i giorni dopo riuscimmo a trovare una soluzione per i nostri impegni, decidemmo che ci saremo sentiti in chiamata solo una volta al giorno, la sera, ma durante il giorno ci scrivevamo tramite il telefono dei nostri genitori, questo valeva dal lunedì al sabato perché la domenica invece stavamo praticamente tutto il giorno in chiamata, da quando ci svegliavamo a quando andavamo a dormire; fino a ieri era così, ma poi oggi quando mi sono svegliato mia mamma non c'era, cosa stranissima ma non ci feci molto caso, ma questo comporto che non potei scrivere il buongiorno e come stava al mio Tia, mamma non torno a casa per tutto il giorno e poi verso le 20:30 scrisse a mio padre di portarmi a letto perché lei sarebbe tornata parecchio tardi, io chiesi a mio padre di poter chiamare Giulia, ma lui mi disse che doveva fare delle telefonate importanti più tardi e quindi non poteva consumare la batteria del telefono, mi arrabbiai perché io avevo bisogno di sentire Matti almeno per 5 minuti, poi lui mi accompagnò nella mia camera e mi disse;
Ivan: Chri non succede nulla se per un giorno non senti Matti
Chri: papà stai scherzando spero, Mattia è praticamente mio fratello e non è mai successo che non ci sentissimo per così tanto tempo
Ivan: Chri ma neanche Giulia ha chiamato, quindi forse sono impegnati anche loro, dai mettiti a letto e ti prometto che domani lo sentirai più del tempo stabilito anche se domani pomeriggio sul tardi dobbiamo partire per uno spettacolo di danza di tua madre
Chri: va bene, non ci feci molto caso dato che era già capitato, spero tu mantenga la tua promessa papà, ti voglio bene, buonanotte
Ivan: lo prometto, buonanotte amore, a domaniMi addormentai e mi risvegliai la mattina dopo, un' po' frastornato, a causa della grande rumore che c'era in casa, scesi al piano di sotto e vidi mio padre che preparava le valigie per tutti, mi avvicinai senza farmi sentire e gli saltai addosso facendolo spaventare;
Ivan: mi hai fatto spaventare, buongiorno amore, come stai quest'oggi? Pronto per lo spettacolo di mamma di questa sera? Non so se te lo avevo detto ieri ma staremo fuori per una settimana o forse anche di più
Chri: buongiorno papà hahahaha,sto bene grazie anche se oggi la mancanza di Matti si fa sentire di più del solito, non vedo di chiamarlo più tardi, siii papà, non vedo l'ora e da un bel po' di tempo che mamma parla di questo spettacolo, che bello papàààà
Ivan: dai Chri aiutami a fare la tua valigia, prima le finiamo e prima mangiamo e poi partiamo; corsi in camera e presi tutto ciò di cui avevo bisogno in queste settimane, poi chiusi la porta e tornai di sotto ma poi mi accorsi che mi ero dimenticato la cosa più importante ma prima che tornassi su papà mi richiamo e allora decisi che appena avremo finito sarei tornato sopra.
Dopo aver finito di fare le valige e di mangiare, tornai sopra e presi il mio peluche, stritolandolo e annusandolo, anche se erano passati mesi ormai aveva ancora un po' l'odore del bagnoschiuma di Tia; partimmo verso le 13:40 per andare a Milano, con il traffico e la tanta strada, ci saremo dovuti sbrigare per arrivare entro le 22:30 al teatro vicino al Duomo, così mi aveva detto papà .
Durante il viaggio mi addormentai e risvegliai parecchie volte, verso le 20:00 mio padre si fermò da qualche parte, ma non mi accorsi dove, perché avevo così tanto sonno che pensavo si fosse fermato a uno dei tanti semafori che si trovavano nella Citta; poco dopo papà spense la macchina e scese dall'auto e apri lo sportello e mi cercò di svegliare ma non ci riuscì perché io ero troppo stanco allora mi prese in braccio e mi porto in un luogo caldo e profumato, un profumo famigliare che mi rilasso e mi fece ricadere nelle braccia di morfeo. Quando mi risvegliai dal mio sonno profondo, prima di aprire gli occhi strinsi la cosa che mi stava a fianco, di solito è il Tia peluche morbido che si abbassa per quanto forte lo stringo, ma questo non è peluche, è una persona, apro gli occhi di scatto in contemporanea con l'altra persona, ci guardiamo per mezzo secondo e poi urliamo e scoppiamo a piangere entrambi, la persona al mio fianco è il mio piccolo Tia, che appena realizza si butta tra le mie braccia e mi stringe fortissimo, io lo stringo ancora più forte e rimaniamo così per minuti interi senza staccarci, anche se mancava il respiro loro non si lasciarono, erano nel loro posto sicuro, non potevano lamentarsi, erano a casa finalmente.
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SIAMO IO E TE
Fanfictionquesta non è una storia come tutte le altre, questa è la storia di due bambini, che credevano nel per sempre e se erano insieme non avevano più paura di niente, loro vivevano in simbiosi.