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Mercoledì

-9 giorni alla scadenza del progetto

Preparano il pranzo invece della colazione.

"Ero così nervoso con i tuoi genitori," mormora Rufy attorno ad una cannuccia, succhiando soda. "Non sapevo se gli sarei piaciuto."

"È piuttosto difficile non trovarti piacevole" Law ridacchia.


Quando Law e Rufy arrivarono, il bar ristorante era pieno di gente, che rideva, parlava, mangiava. Per il loro appuntamento optarono per uno stand appartato sul retro, con meno persone intorno, e sperarono che l'attesa non fosse troppo lunga per il loro cibo. Per fortuna, non passò molto tempo da quando avevano ordinato, così iniziarono a mangiare.

Rufy arrossì e fa saltare la cannuccia. "Davvero..?"

"Hm," canticchia Law, sorridendo, "si, dico davvero un ma quando ti ho visto per la prima non riuscivo a non guardarti, sei come un magnete"

In mancanza di cose migliori da fare, Rufy mordicchia il suo pollo, sentendo un calore diffondersi in tutto il corpo. A volte, Law lancia queste battute dal nulla che fanno agitare Rufy, facendolo diventare tutto rosso. Come se percepisse la sua vittoria, le labbra di Law si contraggono verso l'alto.

"Raccontami della tua famiglia?" ci prova invece, con lo sguardo gentile. "Tu hai incontrato la mia, ma della tua famiglia a malapena sentito parlare dei tuoi fartelli"

Rufy emette un sospiro. "OH. Vivo con i miei due fratelli maggiori adottivi, Sabo e Ace."

"Sabo e Ace, eh?" La legge mormora. "Sono belli?"

"Sì, sono piuttosto carini," annuisce Rufy, inghiottendo del cibo, "ma allo stesso piuttosto pericolosi e protettivi"

"Perchè?" Law inizia scherzando: "Hai mai fatto qualcosa?"

Rufy scuote la testa, sbuffando una risata. "Beh forse. Ma ad essere onesti, si prendono cura solo di me". Rufy abbassa gli occhi, il sorriso si offusca. "Vedi, non ho davvero genitori come te. Non ho idea di chi sia mia madre e mio padre se né andato quando ancora ero in fasce".

"Mi dispiace." La bocca di Law si stringe in una smorfia. "Che schifo."

"Va bene!" Rufy si illumina: "Ho Dadan!"


"Dàdan?"

"La mia madre adottiva. Lei è..." Rufy ridacchia nervosamente, massaggiandosi la nuca. «Anche lei è molto pericolosa e amorevole. I miei fratelli si prendono cura di me più di lei".

Law inclina la testa. "Non ti ha allevato?"

"Lo ha fatto, lo ha fatto." Rufy succhia la sua cannuccia. "Mi ha dato anche un amore dannatamente duro. Ma è un tipo di genitore freddo, rilassato, con più mani libere. Quindi i miei fratelli hanno preso in mano la situazione per prendersi cura di me".

«Capisco» mormora Law.

"Quindi l'ostacolo non sarà Dadan quando si tratta della mia famiglia," Rufy sorride, "sono i miei fratelli."

Law mastica con attenzione alcune verdure. "Pensi che gli piacerò?"

E' la prima volta che Rufy vede Law un po' nervoso. Il fatto che sembrasse preoccuparsene abbastanza da fare una buona prima impressione solo per Rufy gli fa cantare il cuore.

"Sono sicuro che ti adorerebbero!" esclama Rufy, con un sorriso che quasi gli spacca la faccia in due. "Mi piaci, quindi piacerai sicuramente anche a loro!"

Law si rilassa visibilmente, sorridendogli calorosamente. "Lo spero. Posso avere la possibilità di incontrarli?"

Rufy annuisce. "Ti farò sapere quando saranno liberi"

Project: LoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora