LA MIA CASA È LA TUA

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JULIET

Mi prende per mano e mi fa fare il tour di casa sua.

È davvero bellissima, moderna ma allo stesso tempo classica, curata in ogni minimo dettaglio e in perfetto ordine.

"Questa è la mia stanza" mi dice mentre apre la porta
"È davvero bellissima, complimenti" gli dico sorridendo mentre guardo il suo letto matrimoniale e i quadri alle pareti.
"Gli hai fatti tu?" gli chiedo curiosa.
"Esattamente!" mi dice sorridendo.
"Sei davvero bravissimo"
"Grazie, amore mio, ma l'opera più bella di tutte è qui, davanti a me" mi dice dolcemente prendendomi tra le sue braccia per baciarmi con amore e passione, ed io rispondo con lo stesso sentimento, lo stesso impeto.

"Vuoi vedere la mia stanza dell'arte?" mi sussurra sulle labbra mentre mi accarezza dolcemente il viso

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"Vuoi vedere la mia stanza dell'arte?" mi sussurra sulle labbra mentre mi accarezza dolcemente il viso.
"Mi farebbe davvero piacere" gli dico felice di conoscere sempre più cose di lui.

Mi prende per mano e mi porta su una scala a chiocciola che conduce ad una porta di legno, l'unica porta che sembra antica tra tutte le porte moderne della casa.

Entriamo in una stanza anch'essa in legno, forse era adibita a soffitta un tempo. C'è un enorme vetrata con un divano ad angolo,  la vista dà sul fiume. ci sono sculture e dei dipinti su tela, e c'è pure una piccola libreria con dei libri con delle stupende copertine lavorate, in fondo alla stanza c'è anche un pianoforte nero che attira la mia attenzione.

"Ti piace?" mi chiede mentre io sfioro i tasti con le dita.

"Sì! Posso?" gli chiedo e lui mi fa di si con la testa sorridendo

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"Sì! Posso?" gli chiedo e lui mi fa di si con la testa sorridendo.

Mi metto seduta e Poggio le dita sui tasti, e dopo poco chiudo gli occhi, mentre le note pervadono la stanza.

"Per Elisa. Bellissimo brano" mi sussurra all'orecchio mentre si siede a gambe aperte dietro di me stringendo le sue cosce sulle mie gambe, mette le dita nelle mie e suona insieme a me.

Sento il suo petto sulla mia schiena, le sue labbra sul mio collo.
"Romeo!" mi sfugge un gemito e appoggio la testa sulla sua spalla, mentre la sua mano lascia la mia e mi accarezza dolcemente il viso, poi scende sul collo, sui seni da sopra la camicetta e scende fino alle mie cosce lasciate nude dai pantaloncini.

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