14 formidable

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"amo ora non ti montare la testa magari è stata solo un impressione di maria" mi rassicura chiara.

è tarda sera e dormono tutti.

io e chiara stiamo parlando della puntata fumando una sigaretta nel giardino.

"bho amo non capisco fino a ieri inseparabili oggi non mi ha mena che guardata in faccia" le confesso stringendomi un po' di più nella mia felpa.

"stai tranquilla che tutto si risolverà" mi dice lei buttando fuori un altro tiro.

"ma non c'è niente da risolvere io sono venuta qui per studiare danza non mi interessa altro" butto fuori parole mentendo spudoratamente.

invece mi frega eccome.

"mi da fastidio il fatto che prima siamo amici e poi dall'oggi al domani non ci salutiamo neanche" continuo a dire ripensando all'altra sera.

stava andando tutto così bene, mi sento solo una ragazzina patetica per aver pensato che lui volesse altro.

sinceramente però sono troppo orgogliosa per ammettere il tutto quindi negherò fino alla morte i sentimenti che stavo coltivando.

"bho amo ti direi di andarci a parlare perché qualcosa non quadra" mi suggerisce lei

"penso che se vuole chiarire una qualsiasi incomprensione venga lui da me io non mi sposto di mezzo centimetro" le dico io chiaramente.

"siete due teste dure" scherza lei entrando in casetta presa dal sonno.

rimango altri minuti fuori a pensare.

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"per oggi basta vai a riposarti" mi congeda la maestra lasciandomi con uno dei suoi gentili sorrisi.

oggi ho fatto tre ore di lezione di classico dato che in puntata la maestra mi ha assegnato una variazione.

ho spolverato il mio classico che non facevo da un po' di mesi ed ora sono molto stanca e con i piedi distrutti.

una volta rimasta sola mi sciolgo lo chignon che tirava troppo.

ho un dolore lancinante al piede destro
a causa di un passaggio venuto male.

mi levo le punte e noto tutta la calza sporca di sangue.

mi metto un paio di pantaloncini corti e mi dirigo saltellando in sala relax per prendere il disinfettante.

"che stai a fa" mi chiede salvatore facendomi rischiare di cadere dallo spavento.

sempre al momento giusto.

mi ignora da un giorno intero ma ora mi chiede che cosa stia facendo.

"mi sono fatta male al piede" dico io dandogli poca importanza e continuando a saltellare verso la sala.

"fermati che ti aiuto" mi dice ma lo ignoro.

"perché non mi parli più" mi chiede raggiungendomi e mettendomi una mano sotto al braccio così che io faccia meno fatica.

"ma se ti sto parlando" sono tentata di levare la mano e fare da sola ma la sala è lontana e il mio piede non c'è la fa più a saltare.

"ma come hai fatto" mi continua a chiedere lui

"ho fatto tre ore di classico e ho fatto male un passaggio" gli dico mentre continuo a saltellare.

"ti prendo l'acqua ossigenata" mi dice mentre mi fa sedere su una gradinata.

mi levo la calza cercando di fare il più piano possibile.

"brucerà un pochino" mi dice tornando da me con l'acqua ossigenata e la garza.

mentre mi versa la sostanza sulle dita vorrei urlare fino a perdere il fiato ma mi limito a strizzare gli occhi.

"ok fatto" mi dice mentre asciuga con la garza.

apro gli occhi e noto che il dito è praticamente viola.

"dovresti farlo controllare sai" mi dice mentre mi mette una fasciatura.

"no tanto non mi fa male" mento spudoratamente mordendomi l'interno della guancia per non emettere lamentele di dolore.

"fatto" mi dice passandomi poi la scarpa.

"hai finito le lezioni?" gli chiedo vedendo che stava prendendo la sua roba.

"si vieni" mi dice aprendo la porta dello studio.
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altro capitolo lasciate una stellina⭐️

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