capitolo 47

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Eravamo tranquillamente seduti sui divanetti quando Jade venne verso di me e Ariana, tutta contenta, chiedendoci di ballare e per questo andammo in pista.

Ballavamo sulle note di tutte le canzoni che il dj passava con spensieratezza e senza pensare a nessun tipo di problema.

La pista si svuotò improvvisamente quando il dj mise un lento ed io,l'istante dopo, mi ritrovai a ballare nelle braccia di Mattheo.

Mt: sai ballare i balli da sala quelli mega antichi?

Io: ehhhh no. Perché?

Mt: allora dovrò insegnarti perché tra meno di due settimane ci sarà una festa importante a casa mia

Io: e perché dovrei imparare questi balli?

Mt: ci sono delle tradizioni da rispettare madmoiselle

Io: in che sens-

Mt: adesso non pensarci, goditi il momento

Continuammo a ballare insieme anche quando il lento era finito, con Mattheo potevo ballare come volevo, era il mio fidanzato, quindi ballare in modo molto più provocante non mi creava problemi.

La serata continuò tranquillamente e, quando ormai la festa era finita, ci dirigemmo verso la nostra stanza. Eravamo perfettamente sobri dato che nessuno dei due aveva toccato alcool.

Mt: ti va di prendere una boccata d'aria?

Io: certo

Ci incamminammo lungo i corridoi il più silenziosamente possibile dato che era molto tardi e se ci avrebbe beccato Gazza saremmo finiti dritti dritti dal preside che ovviamente non era a conoscenza della festa.

Arrivammo al lago nero ed io rimasi immobile a contemplarlo, quasi come stregata dalla sua bellezza. Era così tetro ma colorato, spento ma luminoso, calmo ma irrequieto.

La mia attenzione venne distolta da Mattheo che, avvolgendo un braccio intorno al mio fianco, mi richiamava a se.

Io: scusa avevo la testa da un'altra parte

Mt: non preoccuparti. Sei sicura di non avere freddo così, sei praticamente nuda.

Io: non so se interpretarlo come un rimprovero o come una preoccupazione

Mt: entrambi

Disse sfilandosi la giacca per poi appoggiarla sulle mie spalle.

Passammo un bel po di tempo a parlare sotto il chiaro di luna ma poi decidemmo di rientrare dato che era oramai troppo tardi e se ci avessero sentito saremmo veramente morti.

Dopo infiniti minuti di ansia finalmente varcammo la porta della camera di Mattheo ma, non appena la porta si chiuse alle mie spalle, mi ritrovai schiacciata contro di essa.

Sociopatico? Bhe potrei amarlo lo stesso giusto?! || Volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora