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QUATTRO ANNI DOPO




- Nalu, sei sicuro che ai tuoi non dia fastidio? -

Mi appoggio leggero al suo corpo attraente, color cioccolato al latte.

Strofino il viso sul suo petto, sorrido amabilmente mentre le sue dita si perdono tra i miei fili ramati.

Mi sporgo, dondolandomi, poggio piano le labbra sulle sue.

- Mi hanno insegnato che fare sesso non è una cosa di cui vergognarsi - sussurro.

- Questa è una mentalità che mi piace - dice lui stupito, accarezzando la curva della mia schiena, fino a stringere il mio sedere tra le sue mani.

È la prima volta che ospito Thomas a casa.

Sono stanco di scopare sempre e solo in macchina.
È scomodo.
Merito di più di questo.

Tanto, papà e zio Josh sono abituati.
Non mi dicono nulla, anche se vado con ragazzi diversi, cambiando spesso.

Solo Shawn ormai è di casa, scopamici da una vita, lo chiamo quando non ho voglia di stressarmi troppo e voglio andare sul sicuro.

Sto iniziando a pensare che anche con Thomas voglio fare 'sul serio'. Mi piace il suo modo, è bravo, e soprattutto non va a sbandierare i miei fatti a destra e a sinistra.
Sto sempre molto attento alle voci che potrebbero circolare.
Non voglio passare per la puttana della situazione, anche se... il sesso mi piace da impazzire.
Ne sono dipendente, totalmente.

Quattro anni fa, quando tornai a vivere qui, cominciai a sentire spesso papà e zio Josh che facevano l'amore nelle altre stanze.
Non si curavano più di tanto di nascondersi, Josh diceva sempre che era tutto naturale e che non ci faceva niente, ormai ero grande ed in grado di capire.
Papà tendeva di più a voler coprire la cosa, per imbarazzo e decenza credo.
Ma la notte era tutta una festa, e il letto sbatteva contro i muri così forte da farmi preoccupare.

Col tempo ho imparato che è tutto regolare, anzi, significa che vanno d'amore e d'accordo.

Ad oggi, mi preoccupo quando non sento rumore.

Questa cosa, comunque, posta sotto una luce così positiva, aveva accesso in me una curiosità quasi morbosa, e mi ero informato per conto mio.
Nelle tristi sere di solitudine, il mondo del porno mi aveva aperto l'immaginazione in molteplici modi.

Prima sperimentai su di me, imparando a conoscere bene il mio corpo, e poi... e poi e poi e poi
I bei ragazzi diventarono una mia grande passione.




Ovviamente faccio una selezione. Certi sono belli, ma mi fido poco.

Qualcosa si sa, lo capisco da alcune occhiate a scuola.
Gli sguardi dei più grandi quando mi passano accanto e sembrano mangiarmi con gli occhi.
Ma è tutto un segreto tra loro, un passaggio furtivo d'informazioni.

Lui ci sta, lui ti dice subito di sì, però contattalo discretamente, non essere diretto, sii leale e rispettoso. Bocca chiusa.

Perciò, la maggior parte degli studenti non sono al corrente della mia condotta perversa.
Specialmente le fidanzate di alcuni miei amanti occasionali.

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