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Nohea continua a coccolarmi, morde la pelle del mio collo dolcemente, bacia la mia guancia, una sua mano accarezza il mio stomaco e l'altra preme sulla mia coscia.

Mi lascio fare tutto, bramavo un momento così.
Vedo sfocato, sento caldo, sono eccitato.
Il mio membro s'infastidisce al contatto col tessuto delle mutande.

So che dovrei contenermi, ma.. mmmmh no.. ho bisogno di lui adesso.. prendo la mano che teneva sulla mia pancia e la metto sopra il gonfiore, glielo faccio tastare per assicurarmi che se ne sia accorto.

La vocina nella testa che mi rimprovera dicendomi che è tutto sbagliato, c'è.
Ma tanto, Nohea mi annienta in pochi millesimi di secondo, senza nessuna reazione particolare e senza scomporsi, toglie la mano da lì e mi stringe così forte che non posso più muovermi.
Mi sta bloccando. Perché?

Sono come in trappola, non riesco a strusciarmi e nemmeno a fare un qualsiasi movimento con le braccia.

Vabbè. Non mi resta che soffrire in silenzio.
Allenta la stretta solo quando suona la sveglia.
La stacco e mi giro, ritorno ad abbracciarlo e mi struscio su di lui perché non mi è mica passata.
Quando sto in calore divento incontrollabile.

- Nalu -
- Mmm -
- Alza il culo e vai a prepararti - mi dice con tono duro.
Amo anche i suoi sbalzi d'umore, è così.. lui.

- Non voglio andare -
- Muoviti -
- Che ci fa? -
- È importante andare a scuola -
Da che pulpito...

- Voglio stare con te -
- Più tardi -
- Stasera? O pomeriggio? -

- Oggi ho Tae Kwon Do, ma dopo possiamo stare insieme -
- Va bene. Ti sei iscritto di nuovo? -
- Si. Ho il primo incontro -
- Anche io ho ripreso canto -
- Mh -
Tutto sta tornando come prima. Mi fa stare bene.

Mi alzo e faccio ogni cosa di corsa, riesco a far avanzare cinque minuti per poterlo abbracciare ancora.
Apre gli occhi quando mi tuffo di nuovo tra le sue braccia, ma non mi manda via, mi accarezza i capelli e mi bacia la fronte.
Io ricambio baciandolo sulle labbra, sfioro la sua lingua, sono su di giri solo a pensare a quanto sarà bello stare insieme più tardi.

- Chi è N? -
M'immobilizzo colpevole, sbatto le ciglia e mi rendo conto che ho tracciato un intera scia di cuoricini rossi sul libro di fisica, tutti contenenti la lettera N.

- Io. Me stesso. Nalu - dico a Jean che mi squadra scettico.
- Ma figurati. Ti piace Nathan? Quello di quinta? -
- No! A te forse -

- Dyer fai silenzio - mi rimprovera il prof.
Alzo gli occhi al cielo.

Intanto il mio telefono si illumina e leggo l'anteprima della notifica nello schermo.
È mia cugina Lydia.

- Nalu oggi non c'è bisogno che mi dai il passaggio

Sarà assente. Di solito mi avverte prima, ma vabbè. Sono fin troppo felice per badarci.

- Quindi? Voglio sapere! Chi è? - mi chiede J dopo che la campanella è suonata e camminiamo in corridoio diretti verso l'uscita.
- Non lo conosci Jean. È di un'altra città. - non è esattamente una bugia, e poi devo sviare i sospetti.
- Più grande?
- Stessa età -
- Sa che esisti? -

- Eccome! -
- Hai il numero? -
- Certo -
- Messaggiate?
- Non troppo, ma ci vediamo.. -
- Già scopato? -
- Ahaha no, diciamo che non è esat- m'interrompo di colpo.

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