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- Perdonami. Non sono riuscito a vincere questa volta.
Sei stato l'affetto più bello della mia vita. Me ne vado sapendo cos'è il vero amore, perciò non essere triste -



Leggo e rileggo questo messaggio, l'ultimo che Hugo è riuscito a mandare a Nohea, in un momento di chissà quale atroce dolore, consapevole di stare per morire.

Quella notte lo hanno rapito, torturato e poi ucciso, abbandonandolo in quel magazzino tetro.
In quale frangente lui sia riuscito a scrivere il messaggio non lo so, ma l'orario è poco prima delle quattro, e la sua morte è stata stimata dai dottori proprio alle 4 di notte.
Ho la terribile sensazione che il telefono gli sia stato dato apposta per mettere Nohea al corrente di quello che stava accadendo, farlo precipitare da lui per accorgersi che in fondo, era troppo tardi ormai.






- Forse è meglio se non ci vediamo più Nalu -

La guardo impassibile.

- Quando sono con te ogni cosa mi ricorda lui, non ce la faccio. Voglio solo dimenticare -

Io capisco tutto.. ma dimenticare? rinnegare, fare finta che non ci sia mai stato..?
La vita va avanti, questo dicono.

È solo una subdola costrinzione.
Non puoi farne a meno perché tutto scorre intorno a te.

Anche Rosie ha smesso di farsi sentire, a scuola tutti mi stanno lontano, nessuno mi parla e Jean ha cambiato persino banco con una scusa inutile.
Pensano che io sia immischiato in chissà quali cose losche.

Essere abbandonato da tutti in uno dei momenti peggiori.. ora capisco quanto la vita possa essere meschina.

È da una settimana che Nohea non viene più a scuola e la gente si comporta come se il trono fosse caduto, ricominciando a bullizzare e cazzate varie.
Vedo Taylor piangere in un angolino del cortile e mi dispiace..

..ma Nohea non si alza più.

Torno a casa, sapendo di trovarlo in quella camera semibuia.
Non fa altro che piangere.
La sua febbre è un continuo sali e scendi, non mangia e se mangia vomita. La pelle gli si sta appiccicando alle ossa, le sue labbra sono livide e screpolate, i polsi così sottili che se li stringessi avrei paura di romperli. È pieno di chiazze rosse, sui gomiti, sulle mani, ovunque.
Psoriasi da stress, ha detto il dottore.

Parla poco e quando parla mormora con un filo di voce, buttando fuori ogni senso di colpa che lo tormenta.

- ...quanto ha sofferto? Perché proprio lui? Non bastava quello che aveva passato? Io non sono riuscito a proteggerlo e chissà quanto ha aspettato che andassi a salvarlo. Chissà quanto lo sperava. Gliel'avevo promesso. Sono inutile. Perché ha dovuto vivere una vita così orrenda? Poverino.. poverino... -

Elijah gli asciuga le lacrime con un fazzolettino, mentre Raiden gli tiene la mano.
Ma non c'è niente che possa consolarlo.

Il cerotto sull'occhio è stato tolto, ma dato che le sue difese immunitarie sono crollate, ci metterà più tempo a guarire definitivamente.

Romeo non si fa vedere dal giorno del funerale.
E siccome questa tragedia mi ha reso cinico ed istintivo, ora gli mando un bel messaggio.

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