Omicidio o suicidio?

88 19 35
                                    

*Alcune battute sono quasi le stesse della seconda scena dell'episodio di "Cold case" a cui è ispirata questa storia. Le ho modificate un po', però, non è che io abbia fatto copia e incolla.
-------------------------------------------------------------
Il pomeriggio successivo, alle 14:30, David uscì di casa per dirigersi verso il bar in cui aveva concordato di incontrarsi con Matthew.

Erin decise di andare con lui, sia perchè il marito glielo aveva chiesto la sera precedente che perchè, anche se non l'avrebbe mai ammesso, non voleva perdersi quella conversazione.

Quando la coppia entrò nel bar, Matthew lì notò quasi subito e fece loro cenno di unirsi a lui al suo tavolo.

Era pallido e chiaramente debole, e sembrava più vecchio dei suoi 58 anni, ma nei suoi occhi c'era una determinazione che ai coniugi Rossi piacque immediatamente.

"Mi sono ubriacato praticamente per tutta la vita" esordì Matthew, andando praticamente subito al punto "E adesso ne sto pagando le conseguenze. Cirrosi epatica, mi restano quattro mesi di vita, se sono fortunato. Sto cercando di ricucire il rapporto con i miei due figli, che non vedo da quando erano piccoli, ma il mio psicologo mi ha detto che devo fare anche un'altra cosa prima di lasciare questo mondo. Secondo lui non posso morire in pace se ho dei segreti".

"Vada subito al punto, la prego" lo interruppe David, guadagnandosi un'occhiataccia da sua moglie.

Normalmente lui non si comportava in quel modo, anche Erin lo sapeva, ma in quel caso era troppo impaziente di sapere di Emily per stare ad ascoltare la storia della vita di Matthew.

"Il punto è che tutti dicevano che Emily Prentiss si era suicidata buttandosi nel fiume, ma io so che non è così" aggiunse quindi l'uomo più giovane.

"Ne è sicuro?" intervenne a quel punto Erin.

Sapeva di non dover essere lei a fare le domande in quell'occasione, ma in quel momento proprio non riuscì a trattenersi.

"Certo. Io ero sul ponte quella notte" le rispose Matthew.

"E potrebbe dirci quello che ha visto?" gli domandò allora David, ancora più impaziente di venire a sapere ciò che quell'uomo l'aveva chiamato per dirgli.

"Non molto, in realtà" fu la risposta "Ho sentito un'auto arrivare a tutta velocità, poi fermarsi, e dopo un po', un tonfo nell'acqua e l'automobile che ripartiva. E poi, ho visto il corpo della ragazza galleggiare nell'acqua, proprio di fronte a me".

"Se vuole alleggerirsi la coscienza, può anche ammettere subito di averla uccisa lei" replicò Dave, evidentemente non convinto che quella fosse la verità.

"Oh, no" fece Matthew, quasi inorridito da quell'insinuazione "Non vado fiero della vita che ho fatto, ma non ho e non avrei mai ucciso nessuno".

"Mi ricordo che al telegiornale, pochi giorni dopo la morte di Emily, ho sentito dire che non c'era acqua nei suoi polmoni, quindi non è affogata" confermò Erin, che al contrario di suo marito, credeva alle parole del loro nuovo conoscente.

"Allora forse ha ragione. È stata gettata nel fiume quando era già morta" osservò David.

"Beh, di solito non si decide di fare una nuotata vestiti com'era lei in quel momento" gli disse la moglie, riferendosi chiaramente all'elegante vestito nero che Emily indossava quando era morta.

Dopodiché, la coppia parlò con Matthew ancora per qualche minuto, poi le loro strade si separarono.

"Allora, che cosa ne pensi? Secondo te sta dicendo la verità?" domandò Erin a suo marito durante il tragitto a piedi verso la loro casa.

"Credo di sì" le rispose Dave "È ora di fare giustizia per Emily".

Il ponte verso il ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora