Espulsa, poi scomparsa

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*Diverse battute sono quasi le stesse della scena simile a questa dell'episodio di "Cold case" a cui è ispirata la fanfiction. Le ho modificate un po', però, non è che io abbia fatto copia e incolla.
*Ho inventato io gli amici delle superiori di Aaron. Avevo bisogno di loro per questa scena.
*COSA MOLTO IMPORTANTE: Questo capitolo è stato difficile per me da scrivere a livello emotivo, quindi se per voi è difficile da leggere, lo capisco. Sentitevi liberi di saltarlo e passare direttamente a quello successivo. Ovviamente almeno provate a leggerlo prima.
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Il giorno seguente, quando Emily andò nella mensa della scuola all'ora di pranzo, vide Jennifer seduta a un tavolo.

I loro sguardi si incrociarono per pochi secondi, ma le due ragazze non si dissero neanche una parola.

Essere ignorata da una delle persone a cui teneva di più fu come una pugnalata al cuore per Emily, che proprio non riuscì a trattenere le lacrime in quel momento.

"Oh, guardate, sta piangendo! Ma che ti è successo?" disse pochi secondi dopo Aaron, avvicinandosi a lei.

"Non ci provare! Se piangi non sei come noi ragazzi" intervenne uno dei suoi amici più stretti, Alexander.

"Hai sentito cosa ha detto?"aggiunse Aaron, andando sempre più vicino ad Emily "Allora da che parte stai? Decidi!".

"Vuoi avere una fidanzata? Per quello dovresti essere un ragazzo! Uno vero!" le urlò poi, prima di spingere Emily così forte da farla cadere.

"Andate al diavolo! Vi odio!" si difese la ragazza, gridando anche lei, ma le sue parole non servirono a niente.

"Ora ti faccio vedere io come dev'essere una ragazza!" le disse Aaron tirandosi fuori un rossetto dalla tasca destra dei pantaloni e aprendolo.

Poi, mentre tre dei suoi amici tenevano Emily sdraiata sul pavimento e ferma, provò a metterglielo sulle labbra mentre la ragazza si dimenava più che poteva.

Sia Jennifer che Spencer, che in quel momento era seduto al tavolo con lei, avrebbero voluto intervenire, ma non fecero nulla.

Spencer sapeva che Aaron non si sarebbe fermato perchè gliel'aveva detto lui, e in quell'occasione, con molta vergogna, Jennifer pensò prima alla propria reputazione davanti ai suoi compagni di scuola che ad aiutare la sua amica.

"Emily Prentiss! Nel mio ufficio. Adesso" ordinò però il preside, entrando in mensa prima che Aaron potesse fare ad Emily qualcosa di peggiore, e la ragazza, naturalmente molto scossa, si alzò e uscì dalla stanza in lacrime.

E a quel punto, una nuova consapevolezza arrivò alla mente di Jennifer.

Emily era più coerente e coraggiosa di molte altre persone in quella scuola, compresa lei.

Non tutti apprezzavano quelle sue qualità, però.

Soprattutto non il preside della scuola.

Quel giorno, infatti, lui telefonò al fidanzato di Emily, Ian, che allora aveva 21 anni, e gli chiese di venire a prenderla.

La espulse da scuola e quello stesso giorno, lei sparì.

Lasciò la città e a nessuno dei suoi amici venne detto dove fosse andata.

Solo Ian e la madre di Emily lo sapevano, ma quando, tutti nel giro di tre giorni, Jennifer, Spencer, Derek e Penelope si presentarono a casa Prentiss e fecero quella domanda ad Elizabeth, lei quasi si rifiutò di rispondere.

Anche il piccolo Declan già chiedeva spesso dove fosse la sua mamma, alla quale era molto legato, e perchè non la potesse più vedere, ma neanche per lui, sua nonna aveva una risposta davvero soddisfacente.

"La tua mamma è andata a farsi curare" gli diceva ogni volta che il bimbo faceva domande su Emily, ma non sembrava convinta di quella cosa neppure lei.

A farsi curare, sì, ma dove?

E perchè?

Lei non era malata e i suoi amici lo sapevano.

Non tutti, però, avevano questa consapevolezza.

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