Un posto orribile

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*Diverse battute sono quasi le stesse della scena simile a questa dell'episodio di "Cold case" a cui è ispirata la fanfiction. Le ho modificate un po', però, non è che io abbia fatto copia e incolla.
*Sia Russell Kearns che l'ospedale Brockview facevano parte dell'episodio di "Cold case" a cui la fanfiction è ispirata. Sia il personaggio che il luogo sono uguali a com'erano in "Boy crazy".
*COSA MOLTO IMPORTANTE: Questo capitolo e quello dopo sono stati difficili per me da scrivere a livello emotivo, quindi se per voi è difficile leggerli, lo capisco. Sentitevi liberi di saltarli. Ovviamente almeno provate a leggerli prima.
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Nel pomeriggio del 4 novembre, dopo essere andato a prendere Emily a scuola, Ian chiese ad Elizabeth di andare a prendere lei Declan all'asilo nido, poi costrinse Emily a preparare una valigia mettendoci dentro le proprie cose più importanti, e i due partirono.

In meno di un'ora, arrivarono a Philadelphia, all'ospedale psichiatrico Brockview.

Ad accoglierli, come se sapesse già perchè Emily ed Ian fossero lì, c'era il dottor Russell Kearns, che dopo aver parlato con Emily soltanto per pochi minuti, ebbe già una diagnosi tanto chiara quanto terribile per la ragazza.

"La diagnosi è disturbi di identità sessuale" spiegò l'uomo ad Ian mentre due infermieri si occupavano, per modo di dire, di Emily "Qui al Brockview insegnamo alle ragazze con i problemi che ha Emily ad essere attratte dagli uomini, com'è giusto che sia".

"E che cosa pensate di farle?" domandò il giovane principalmente per essere informato, dato che aveva già preso la decisione di lasciare lì la sua fidanzata.

"Sedute con uno psicologo, farmaci e sedute di elettroshock, che è un'ottima terapia" gli spiegò il medico.

"Io non la conosco, però" replicò Ian, confuso.

"Lei vuole il meglio per la sua fidanzata, giusto?" gli chiese quindi il dottor Kearns invece di dargli la spiegazione che Ian si aspettava.

"Sì, certo" confermò il ragazzo "Ma è la prima volta in due anni e mezzo che io ed Emily ci separiamo".

"Non si preoccupi, qui è in buone mani" tentò di rassicurarlo il medico "Pensi che tra un mese, una delle nostre ex pazienti e il suo fidanzato si sposano. Sono venuti qui a trovarmi circa una settimana fa e sono una delle coppie più felici che io abbia mai visto".

"Portami via!" urlò a quel punto Emily mentre veniva portata su una barella, con mani e piedi legati, dentro una stanza da due infermieri.

"Emily, lo sto facendo per il tuo bene" le rispose Ian, nonostante neanche lui fosse del tutto convinto di ciò che stava dicendo.

"Vestirò da donna! Farò tutto quello che vuoi!" gli disse la ragazza, chiaramente disperata.

"Questi sono gli indumenti che portava" disse il dottor Kearns ad Ian, consegnandogli un sacchetto di carta marrone "Dopo il trattamento, Emily indosserà solo abiti femminili".

"Non voglio stare qui! Ti prego, portami via!" tentò di supplicare Emily, ma non servì a nulla.

"Mi dispiace, Emily. Io ti amo, ma mi hai costretto tu a fare questo" le rispose infatti Ian, per poi iniziare ad avviarsi verso la porta dell'ospedale.

"No, per favore! Non lasciarmi qui, ti prego!" fu una delle ultime frasi che Ian sentì pronunciare da Emily, mentre lasciava lei e in parte anche la propria coscienza in quell'orribile posto.

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