Riunione tra ex compagni di scuola

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*Prima di iniziare davvero questo capitolo, volevo ringraziare la persona che mi ha aiutata a scriverlo, _Alen_a.
Grazie mille per quello che hai fatto per me🥰💜🤍.
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Fiume.

Era bastata quella parola su un pezzo di carta, e Spencer aveva chiesto qualche giorno di ferie dal lavoro, detto a sua moglie e alle sue figlie che aveva un appuntamento urgente nello Stato di New York, ed era salito sul primo aereo per Long Island.

Sapeva che cosa significava quella parola, e sapeva anche che non avrebbe portato a nulla, ma era certo che se proprio Aaron Hotchner, con cui non aveva mai avuto molti contatti e che non vedeva da trentanove anni, lo aveva chiamato, doveva essere una cosa urgente.

Arrivato all'indirizzo che Aaron gli aveva mandato, qualche ora dopo, l'uomo si fermò davanti alla porta d'ingresso con il cuore in gola e lo stomaco attorcigliato per l'ansia.

Come poteva Aaron arrogarsi il diritto di obbligarlo a ricordare cose che avrebbe preferito dimenticare?

Però ormai era lì, quindi decise di suonare il campanello.

Sotto ad esso, però, non c'era scritto "Hotchner", come Spencer si aspettava, ma "Rossi".

Aveva già sentito quel cognome, era quello di un ex scrittore di gialli abbastanza famoso, ma non significava niente di importante per lui.

Appena gli venne aperta la porta, un suono acuto distrasse Spencer dai suoi pensieri.

"Matt!" esclamò la voce di una persona che non vedeva più da quando aveva finito le superiori, nel lontano 1968.

Nonostante fossero passati trentacinque anni e lei fosse cambiata molto, Jennifer Jareau era ancora perfettamente riconoscibile, almeno agli occhi di Spencer.

"Jennifer!" rispose Matthew, per poi abbracciarla "Pensavo che non sarebbe venuto nessuno. Sono felice che Aaron avesse ragione, almeno questa volta".

"Nessuno? Di che stai parlando, Matthew?" intervenne a quel punto Spencer.

Aaron si alzò dalla scrivania a cui prima era seduto e salutò sia lui che Jennifer, per poi dire semplicemente "Sapevo che sarebbero venuti".

Qualche minuto dopo, il campanello suonò di nuovo, e quando la porta venne aperta, ad entrare fu un uomo alto, dalla pelle scura, con i muscoli delle braccia ancora ben scolpiti nonostante ormai avesse superato i 55 anni, e gli occhiali da sole.

"Genietto?" fu la prima cosa che disse, rivolgendosi ovviamente a Spencer.

"Derek?" rispose l'altro, alzandosi e andando subito da lui.

"Da quant'è che non ci vediamo? Mi sembra un'eternità!" rise Derek.

"Un'eternità è solo un valore soggettivo. In realtà sono passati trentasette anni, sette giorni, diciassette minuti e trentadue-" rispose Spencer, ma prima che potesse finire il discorso, qualcuno lo interruppe.

Due donne erano appena arrivate, altre due persone che tutti i presenti nella stanza avevano conosciuto bene durante la loro adolescenza, che ormai pareva così lontana da sembrare un'altra vita.

Una delle due, bionda, tutta agghindata, e con addosso un appariscente vestito fuxia, corse subito incontro a lui e Derek a braccia aperte.

Entrambi sorrisero mentre lei gli si fermava davanti e abbracciava entrambi.

"Ehi, bambolina, il tempo per te non passa mai?" le chiese poi Derek con sorriso ammiccante.

"Voi sapete di che cosa vuole parlarci Aaron o è un segreto?" domandò in seguito Penelope, ma prima che qualcuno potesse risponderle, due anziani entrarono nella stanza.

Spencer e Jennifer riconobbero subito uno di loro.

Era l'ex scrittore David Rossi, e se non si sbagliavano, la donna accanto a lui era sua moglie Erin.

"Salve" disse David, schiarendosi la gola "Se ci siamo tutti, allora possiamo iniziare".

"Iniziare?" chiese Jennifer "Non so di che cosa vogliate discutere, onestamente. Emily si è suicidata".

"No, non è andata così. O meglio, Matthew mi ha contattato dicendo che lei non si è uccisa e io voglio crederci" replicò David convinto, facendo annuire Derek "Dobbiamo ricostruire esattamente ogni cosa successa quella notte. Io avevo già provato a fare ricerche in quei giorni, ma l'attenzione pubblica, ovviamente, era concentrata sull'assassinio di Kennedy".

"Che cosa ne sai tu di questa storia?" intervenne Elle, rivolta a Matthew.

"Ero sul ponte e ho visto qualcosa quella notte. E posso affermare con certezza che Emily è stata uccisa" le spiegò l'uomo.

"Oh. E quando l'hai visto, esattamente? Tra una bottiglia di birra e l'altra?" ribatté lei, guadagnandosi un'occhiataccia da Aaron, che ai tempi delle superiori era stato il suo fidanzato.

"Vi sarei grato se tutti collaboraste" aggiunse a quel punto David, intervenendo in difesa di quello che ormai considerava un conoscente.

"E perchè dovremmo rivivere quel giorno solo per un capriccio di Matthew?" fece Derek, poi si rivolse di nuovo all'ex compagno di scuola chiedendo "Che cos'hai visto esattamente?".

"Quella notte ho sentito un'auto arrivare a tutta velocità sul ponte, poi il corpo di Emily che colpiva l'acqua e quella macchina che ripartiva. Avete ancora dei dubbi sul fatto che Emily è stata uccisa?" rispose Matthew, per poi aspettare semplicemente la risposta che era sicuro sarebbe arrivata dai suoi ex compagni di scuola.

Il ponte verso il ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora