Pauline Leonard

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*Diverse battute sono quasi le stesse della scena simile a questa dell'episodio di "Cold case" a cui la fanfiction è ispirata.
*Non posso esserne sicura, visto che la sua età non è stata detta in "Boy crazy", ma potrei aver reso Pauline un pochino più giovane di quello che era nell'episodio originale. In quel caso, sarebbe di pochissimi anni, però.
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Grazie a Heather e William, già la sera successiva l'ormai settantenne Pauline Leonard si presentò a casa di Erin e David per parlare con lo scrittore.

Mentre Erin guardava la televisione in salotto, Dave e Pauline si sedettero a parlare in sala da pranzo.

"Non la ricordo bene. Sono passati molti anni" rispose la donna quando David iniziò a chiederle di Emily.

"Capisco. Dopotutto è impossibile ricordare tutti i pazienti a cui avete procurato danni cerebrali, giusto?" le rispose l'uomo, chiaramente sarcastico.

Dentro di sè, sapeva che ciò che era successo ad Emily non era colpa di Pauline, ma in quel momento, non era riuscito a tenersi dentro la sua indignazione.

"So che facevate l'elettroshock" aggiunse poi, dopo essersi preso qualche secondo per calmarsi "Tre pazienti, quelli che hanno subíto i danni più gravi, erano affidati a lei".

"Ha ragione" confermò la donna "Quello che facevano a quei ragazzi era disumano, terribile!".

"E non ha provato a fermarli?" le domandò quindi David.

"I dottori non ascoltavano nessuno ed io ero soltanto un'infermiera, tra l'altro assunta da poco in quell'ospedale" spiegò Pauline, e il suo senso di colpa per non essere riuscita a fare nulla per i suoi pazienti fu evidente nella sua voce in quel momento.

"Ma ha lasciato il lavoro al Brockview" replicò Dave "È scappata dopo la morte di Emily".

"No, non sono scappata, mi creda. Già per troppi anni, in altri ospedali, avevo visto famosi dottori commettere enormi sbagli. E lì ho provato a dire al Dottor Kearns di fermarsi, ma-" tentò di giustificarsi Pauline, ma prima che potesse finire di parlare, David la interruppe.

"Ma i dottori non danno retta alle infermiere, vero?" le chiese.

"All'inizio anch'io pensavo che quello che facevano fosse giusto, ma Emily non era come le altre ragazze" gli rispose la donna "Lei non ha idea di quello che le hanno fatto".

Poi, nonostante non avesse nessuna voglia di farlo in realtà, cominciò a raccontare allo scrittore uno dei traumi più grandi della sua vita.

Una cosa che nonostante tutti gli anni trascorsi, non aveva mai lasciato la sua mente.

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