Una ragazza problematica

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*Diverse battute sono quasi le stesse della scena simile a questa dell'episodio di "Cold case" a cui è ispirata la fanfiction. Le ho modificate un po', però, non è che io abbia fatto copia e incolla.
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Per prima cosa dopo quell'incontro, anche grazie all'aiuto di Matthew, che gli aveva detto dove la donna stava vivendo, già il giorno successivo, David prese un aereo per andare a trovare Elizabeth Prentiss, la madre ormai ottantaduenne di Emily, al Plush Mills Senior Living di Philadelphia, un complesso di piccoli appartamenti per anziani che non potevano più vivere da soli.

Lì venivano assistiti da infermieri, ma potevano anche avere ancora un po' dell'indipendenza a cui erano sempre stati abituati.

"Elizabeth Prentiss?" chiamò Dave entrando nella sala comune del complesso, dove un gruppo di anziani, tre uomini e due donne, erano seduti attorno a un tavolo.

"Sono io" rispose una donna dai capelli bianchi, non molto alta e che indossava un lungo abito scuro, alzandosi e andando verso di lui.

"Sono David Rossi, ex scrittore di gialli" si presentò l'uomo, per poi andare praticamente subito al punto "Avrei delle domande da farle su un omicidio".

"Un omicidio?!?" esclamò Elizabeth, chiaramente preoccupata "Che cosa è successo?".

"Credo sia meglio parlarne in privato" le rispose David, e quando lei annuì, i due uscirono insieme dalla stanza.

"Ho deciso di esaminare il caso di sua figlia" le spiegò poi l'uomo "So di non essere un poliziotto, ma l'unico testimone mi ha contattato e mi ha dato delle nuove informazioni sull'argomento".

"Non capisco. Perchè dopo tutti questi anni? E poi, Emily si è suicidata" ribattè Elizabeth, ovviamente confusa.

Anche lei, come praticamente tutti nel 1963, aveva creduto alle dichiarazioni della polizia su quel caso, e forse era stato anche il suo dolore ad impedirle di farsi altre domande sulla faccenda.

"Mi risulta che Emily avesse parecchi problemi. Almeno, così mi ha raccontato un suo ex compagno di scuola, il testimone di cui le ho parlato" provò a dirle allora David, sperando che Elizabeth gli avrebbe spiegato qualcosa di utile alla sua indagine.

"Beh, ha perso il padre quando aveva 3 anni, quindi è cresciuta solo con me. Ho fatto del mio meglio, ma Emily ed io non abbiamo mai avuto lo stesso rapporto che lei aveva con il suo papà" spiegò la donna.

"Sua figlia si vestiva e si comportava come un maschio, giusto?" le domandò poi lo scrittore.

In risposta, Elizabeth annuì.

"Prima della morte di mio marito, e per un po' anche dopo, imitava tutto quello che faceva lui. Si vestiva da maschio, stava solo con i maschietti anche a scuola. Ma è stato quando aveva 13 anni che sono iniziati i veri problemi" gli spiegò poi.

"Che genere di problemi?" le chiese quindi David.

"Non ascoltava i suoi insegnanti, marinava la scuola, litigava con i compagni di classe. Non è stata espulsa da scuola solo perchè io donavo soldi all'istituzione ogni anno al liceo. Mi creda, quegli anni non sono stati facili nè per me, nè per lei" raccontò Elizabeth.

"Scusi le domande, ma i comportamenti fuori dagli schemi di Emily fino a che punto arrivavano? Sua figlia preferiva accompagnarsi con altre ragazze?" azzardò Dave, pregando che la donna non si chiudesse dopo domande di quel tipo su sua figlia.

"Oh, no! Aveva un fidanzato, Ian Doyle. E a gennaio del 1961, era rimasta incinta. Declan è nato il 4 settembre di quell'anno e per Emily, quel bambino era la sua gioia più grande" gli rispose Elizabeth, sorridendo per la prima volta da quando l'aveva incontrata "Mio nipote adesso ha 42 anni e l'ho cresciuto io dopo la morte di mia figlia. Viene a trovarmi una volta alla settimana".

"Capisco. E le viene in mente qualcuno che odiava Emily, per caso?" le chiese quindi David.

"Devo ammettere che lei non aveva molti amici. Solo Derek Morgan, Spencer Reid, Penelope Garcia e Jennifer Jareau. E aveva spesso dei contatti anche con Aaron Hotchner ed Elle Greenaway a scuola, ma erano molto meno piacevoli" fu la risposta di Elizabeth, e dopo averla ringraziata per le sue dichiarazioni, Dave la salutò e se ne andò.

Grazie ad Elizabeth Prentiss, ormai sapeva come risolvere quel caso.

Doveva cercare le persone di cui la madre di Emily gli aveva appena parlato.

Non sapeva davvero il perchè, ma sentiva che uno di loro sarebbe stato la chiave per risolvere quel caso.

Elizabeth, invece, stava lentamente venendo riportata dalla sua mente al suo primo incontro con Aaron Hotchner.

Era un momento della sua vita che avrebbe preferito dimenticare, ma sapeva che quell'apparentemente insignificante ricordo non avrebbe mai lasciato la sua memoria.

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