cap. 22

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martedì mattina, nessuno era ancora in piedi, decisi di sistemarmi con calma, alle 10:30 avrei avuto lezione per un duetto assieme a Sissi, ormai credo mia migliore amica in assoluto.
ci avevano assegnato un compito, scrivere cos'è l'amore in occasione di sanvalentino, la puntata andava in onda infatti proprio il 14 di febbraio.
dato che avevo del tempo libero, mentre facevo colazione cercavo di creare un bel discorso
"l'amore è quella macchia nera su bianco e viceversa" iniziai.
poco dopo conclusi e devo ammettere che era venuto un bel discorso
"buongiorno malinconia"
"ciao Sara" non alzai lo sguardo, mordicchiavo il tappino della penna mentre scrutavo attentamente ogni parola scritta
"già mangiato?" chiese
"si"
"possibile che ti trovo sempre a scrivere?" rise
"è uno dei miei tanti talenti" continuai non guardandola
"quando si parla ci si guarda negli occhi Alex, si chiama educazione"
"quando qualcuno scrive dei testi ed è concentrato non si parla Sara, si chiama educazione" ribattei alzando finalmente lo sguardo
"dici di non provocarti e sei il primo a farlo" sbuffò mentre si versava il caffè nella tazza di latte
"io non provoco, rispondo e basta" chiusi il quadernino e mi alzai per sistemare ciò che avevo tirato fuori
"sei sempre così oppure prima o poi cambierai?"
"sono sempre così, prima lo accetti meglio vivi" risposi pulendo con un panno umido il bancone
"allora Luna è sfortunata"
"togliti il suo nome dalla bocca, non sai nulla di noi" le puntai il dito
"ok ma calmati, sono le nove del mattino"
"non me ne frega un cazzo di che ore sono, se ho da dire una cosa la dico anche alle 3 di notte" sputai acido
"buongiorno anche a voi cane e gatto" disse Serena stiracchiandosi all'entrata della cucina
"ciao" pronunciammo all'unisono
"ok, brutta giornata anche oggi...Alex hai sentito Luna?"
"non ancora, ho il telefono tra poco"
"ok se la senti dille che probabilmente ci siamo scambiate una maglia"
"ok nessun problema"
"come va saretta?" chiese poi alla castana
"se non fosse che litigo ogni due per due andrebbe bene"
"ma che cazzo vuoi dalla mia vita"
"un'amicizia con te" le risi in faccia
"beh sei sulla brutta strada" presi il quadernino e andai dritto in camera, dalla fretta scontrai Calma, di male in peggio
"incazzato Alex?" domandò
"e fin lì ci arrivano anche i muri" lo sorpassai continuando per la mia strada.
"oi tutta sta fretta?" domandò Luigi uscendo dalla sua stanza e prendendomi per il braccio
"aia" sussurrai, lui capì e lasciò immediatamente la presa
"Alex dimmi che non lo hai fatto di nuovo, saresti 3 mesi pulito"
"nella vita si ricade, basta avere la forza di rialzarsi"
mi guardò con uno sguardo dispiaciuto
"non ti far scappare nulla in giro ti prego"
lui annuì, restai per qualche minuto fermo a guardarlo quando mi squillò il telefono, appena vidi il nome sorrisi
"vai furbetto" sorrise anche Luigi
attaccai la videochiamata lì in corridoio
"buongiorno" disse con la voce ancora impastata dal sonno, risi assieme a Luigi
"a sei con il pazzo di turno, ciao lulu"
"ciao scema" disse lui ancora ridendo "secondo me ti prendono per fare un film horror con quei capelli" continuò, lei gli fece il verso, poggiò il telefono sul tavolo e si preparò la colazione
"ma dormi già con le cose corte" dissi notando che aveva la maglia e i pantaloni corti
"si? qualche problema Wyse?" chiese voltandosi per guardarmi
"no in realtà nella sua affermazione c'era sottointeso d'estate dormi nuda?" disse il moro imitando la mia voce, lo fulminai con lo sguardo
"LUIGI" urlò dall'altra parte del telefono facendoci ridere.
andai in stanza e mi sdraiai
"già mangiato bimbo?" domandò con un oreo in bocca
"sisi già mangiato, ho anche scritto una cosa sull'amore per la puntata di domenica"
"uhhh figo, chissà chi ti ha dato l'ispirazione"
"mah guarda non lo so, una certa castana di Como" ridemmo entrambi
"quand'è che ridai il telefono? perché io ti ho chiamato così a caso senza avvertire"
"in realtà hai chiamato appena lo avevo preso, alle 10 e 30 devo ridarlo e poi correre a lezione da Lorella" dissi poggiando il telefono sul comodino e alzandomi per cercare qualcosa da mettermi
"ma al martedì non hai lezione, la ha Sissi se non sbaglio" brontolò
"esatto, infatti devo fare un duetto con lei, probabilmente lo porteremo al serale, sai che mi hanno preso per l'esibizione tim?" dissi sfilandomi la maglia del pigiama per infilarmene una pulita rossa, la amavo perché sapeva benissimo dei tagli ma non ci faceva caso per non farmela pesare
"non ci credo, hai qualcosa di colorato allora nel tuo armadio personale!" disse spalancando le braccia, le feci il terzo dito
"sei da sola in casa?"
"no c'è mio fratello di la ancora a dormi- no scherzo è apparso ora in cucina"
"grazie al cazzo urli come una matta, ciao Alex" disse suo fratello apparendo sullo schermo, anche lui tutto scombinato ma con il suo solito sorriso in volto, credo sia un dono di quella famiglia
"ciao Den" gli sorrisi di rimando
"che pantaloni ti metti" disse Luna
"quelli della tuta" lei sbuffò "che c'è musetto"
"sii un po più elegante no?"
"parla quella che è sempre con la tuta addosso" disse suo fratello, presumo gli sia arrivata una cinquina dal piccolo "aia" che si era sentito in lontananza
"ma povero Den" risi
"bravo Alex prendi le mie difese" mi incitò lui agitando un pugnetto in aria
"voi due insieme siete insopportabili" disse lei con la testa fra le mani
"pensa un po quando verrà qui a dormire, te lo rubo ormai è il mio migliore amico" disse lui, sorrisi, era bello aver un rapporto del genere con lui
"solo amici eh" gli puntò il dito lei
"fre mica sono gay" alzò le mani suo fratello, nel frattempo io mi cambiai del tutto per poi prendere il telefono e chiudermi in bagno per finire di sistemarmi
"LA BANDANA TI PREGO" supplicò lei
"no amò la bandana per andare a lezione non ciò sbatti" sbuffai
"non ci credo, ti ha chiamato Amò?" disse suo fratello, faceva ormai parte della video
"già" gli fece la linguaccia
"ah ma è proprio una cosa di famiglia che mangiate tutti gli oreo?" domandai vedendo Den che addentava un biscotto
"no in realtà è per rubarli a lei e poi perché ho finito gli altri" disse con la mano davanti alla bocca
"no ma fate pure, a sto punto me ne vado" si lamentò la mora
"eddai mado come sei permalosa" le disse il castano, lei lo fulminò con lo sguardo
"me ne vado in camera" prese il cellulare e andò in stanza
"CIAO ALEX" urlò suo fratello, lo salutai.
"allora parliamo di cose serie, quando uscirai dal serale ti vengo a prendere eh" disse buttandosi sul letto ancora sfatto
"se uscirò" dissi sistemandomi gli stivaletti
"prima o poi per forza, non credo che Maria ti tenga per tutta la vita dentro quella scuola" abbozzai un sorriso
"certo che tuta e stivaletti fa proprio schifo eh"
"ao ma la luna tutta carina e coccolosa di qualche settimana fa dove l'hai messa" rise
"ti sta aspettando qui" per un momento mi venne l'istinto di piangere, buttai giù il nodo che si era formato in gola, non lo da a vedere per non farmi stare peggio, ma ci soffre
"vorrei invece che tu fossi qui e non a Como" sbuffai buttandomi sul letto, mancavano all'incirca 20 minuti alla lezione
"tra venti minuti bisogna staccare"
"purtroppo si"
"mh...mi manchi bimbo" ed eccolo lì, il lato triste che cerca sempre di nascondere
"dai scema mi fai piangere così" l'unico modo per tirarci su il morale è scherzarci sopra
"comunque stento a credere che in tutti questi anni eri di Como e non ti avevo mai vista"
"prima ero a Genova caro, sono a Como da qualche anno perché hanno preso Gianca in una ditta, il contratto gli scade tra un paio d'anni"
"ciò significa che te ne andrai anche da Como?"
"ciò significa che probabilmente me ne tornerò a Genova" mi cadde il mondo addosso
"potrai comunque trasferirti da me no?"
"dipende, ho fatto domanda per il corso di cui ti parlavo l'altra sera, in questi giorni dovrebbe arrivare la lettera, nel caso è a Milano e di certo non faccio Genova-Milano tutti i giorni, quindi per il periodo sessione studio probabilmente starò da te"
"è un corso di due anni no?" lei annuì
"quindi nel 2023 finisci"
"esattamente"
"Alex scusa il disturbo, abbiamo lezione tra poco" entrò Sissi in stanza, le feci un pollice in su e mi alzai
"CIAO SISSIIIIII" urlò la mora dallo schermo
"scema è qui di fronte ti sente anche se non urli" dissi, la riccia la salutò di rimando e uscì dalla stanza per darmi il tempo di salutarla in privacy
"ci sentiamo stasera bimba"
"devi già andare?"
"è già passata 1 ora carissima" le feci notare
"uffa...a stasera bimbo, buona lezione, salutami tutti, soprattutto Luigi, saluta anche Lorella. mi raccomando con le tue cose, non farti del male ok? ti amo"
"ciao scema ti amo anch'io, saluta tutti"
chiusi la chiamata, feci un grosso sospiro per annientare quelle lacrime che minacciavano di uscire, mi alzai e andai a poggiare il telefono in cucina per poi andare con Sissi da Lorella

Mr. Malinconia-Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora