𝟏𝟔 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞
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Parcheggio la macchina nel vialetto e mi giro verso i sedili posteriori, guardando il mio regalo. Un cucciolo di Golden retriever ricambia il mio sguardo, scodinzolando.
«Ora andiamo a sorprendere il tuo padroncino, mh?» Mi allungo verso il cucciolo e gli lascio delle carezze sul muso. «Ma prima dobbiamo finire di prepararti.» Un adorabile abbaio raggiunge le mie orecchie. Prendo dal sedile accanto a me un cerchietto con le corna da renna e lo metto al cagnolino. Controllo che la medaglietta con il nome e il numero sia a posto e prendo in braccio il cucciolo, uscendo dalla macchina. Arrivo alla porta d'ingresso e, al posto di usare le chiavi per entrare, suono il campanello.
«Arrivo!» Sento i passi di James avvicinarsi. Appena apre la porta, il suo sguardo si focalizza sull'animale tra le mie braccia, scioccato.
Il cucciolo continua a scodinzolare, così lo allungo a James ed esclamo: «Buon Natale! Anche se un po' in anticipo.»
Il mio ragazzo prende tra le braccia il cane. «Mi hai preso un cucciolo.» Sembra incredulo mentre lo dice.
Rientriamo in casa e si siede sul tappeto, giocando con la palla di pelo, che non ha smesso nemmeno un secondo di scodinzolare.
«Esattamente. E mi sono anche presa la libertà di scegliere il nome, visto che da bambino hai chiamato il tuo pesce Pesce.»
«Beh, Daryl Dixon aveva chiamato il suo cane Cane.»
«Questo» dico, indicando il cucciolo ai suoi piedi «non si chiama Cane.» Mi siedo difronte al mio ragazzo e coccolo questo adorabile Golden retriever.
«E che nome gli hai dato?» James non distoglie l'attenzione dal suo regalo.
«Innanzitutto è una femmina. E visto che il cane è un regalo di Natale, l'ho chiamato Cometa.»
James mi guarda. «Okay, tu sei decisamente più brava di me con i nomi.»
Sorrido. «Allora? Ti piace?»
«Cavolo, sì. Ho sempre voluto un cane.»
«Lo so» dico, compiaciuta.
James mi guarda, pensieroso. «Dici che una volta che Cometa sarà cresciuta, noi-»
Lo interrompo, avendo capito subito cosa intendeva. «Non la legheremo a una slitta per farle trasportare doni solo perché si chiama Cometa.»
Il mio ragazzo mi guarda interdetto. «Da quando sei ragionevole?»
«E da quando tu non lo sei?» ribatto.
«Wow, è proprio vero che a dicembre avvengono dei miracoli.»
Lo guardo male, mentre Cometa inizia ad abbaiare in cerca di attenzioni.
Il resto della serata la dedichiamo alla nuova peste, che a quanto pare non apprezza le mie ciabatte, visto che cerca di romperle a ogni occasione.
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Un Natale da sfigati
Romance𝙉𝙤𝙫𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙞 "𝙈𝙖𝙞 𝙖𝙣𝙙𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙖𝙡 𝙩𝙖𝙩𝙪𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙨𝙚 𝙡𝙖 𝙨𝙛𝙞𝙜𝙖 𝙩𝙞 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙚𝙜𝙪𝙞𝙩𝙖". James Reid non ha mai creduto particolarmente alla sfiga, eppure si è dovuto ricredere nel momento in cui Brianna Lester è entrata a...