Capitolo 19

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POV Briga
Siamo in ospedale. Io e Maria abbiamo chiamato subito un'ambulanza. Vorrei uccidere quello stronzo. Sono alla colonnetta di Emma, le tengo la mano. È attaccata a tante flebo, tanti tubicini entrano nel suo corpo. Ha dei lividi in faccia, dei graffi sulle braccia. La guardo e vorrei morire. La dovevo proteggere e invece in una voltata d'occhio lei era in pericolo. Ed io non c'ero. Entra un dottore. Io e Maria ci alziamo.
Dottore: Siete parenti della ragazza?
Briga: Sono il suo fidanzato e lei è un'amica.
Dottore: Non potrei dare informazioni a chi non ha un legame di sangue con la paziente...
Briga: Ma
Dottore: Ma con lei farò un'eccezione. La vedo troppo agitato.
Briga: Lo sono.
Dottore: La paziente riscontra un trauma cranico.
Oh cazzo....
Briga: Continui dottore.
Dottore: Se non la teniamo sotto controllo, può entrare in coma.
Briga: La prego mi dica che sta scherzando.
Dottore: Vorrei tanto, ma purtroppo la situazione è questa.
Il dottore esce dalla stanza. Maria è frastornata, povera donna.
Briga: Maria, va a casa. Qui resto io, se posso.
Maria: Certo che puoi. Ma no, resto anch'io.
Briga: Maria, sono le quattro di notte. Va a casa, riposati e domani torni. Hai avvisato Maurizio?
Maria: Si, lui sta arrivando.
Briga: Bene, appena arriva vai con lui. Non puoi rimanere qui tutta la notte.
Maria: Va bene Matti. Ma tu ti devi riposare.
Briga: Non ti preoccupare per me, io starò bene. Solo una cosa, puoi avvisare Klaudia?
Maria: Certo Matti, per un pò andrà con la squadra blu. Non la facciamo restare sola.
Briga: E i suoi genitori?
Maria: Ci parlo io, domattina. Tu non ti preoccupare.
Briga: Va bene.
Squilla il telefono a Maria, è arrivato suo marito.
Maria: Matti, io vado. Se ci sono novità avvisami.
Briga: Va bene. Grazie sempre di tutto.
Maria: Figurati, siete dei figli per me.
Ci abbracciamo e Maria esce.
Guardo Emma, è sdraiata su quel lettino. Non si muove. È tutto molto triste. Mi siedo vicino lei, le prendo la mano.
Briga: Tranquilla amore mio, ti sveglierai da quest'incubo e io non ti lascerò mai più.
Emma è immobile, non si muove, non parla. Non ride, non scherza. Non fa niente. Ed io non riesco a capacitarmi, come ho fatto ad essere così idiota? Dovevo capire che c'era qualcosa che non andava prima. Non dovevo lasciarla uscire sola. Lei, la mia bambola bionda che qualcuno mi stava portando via. Non potevo permetterlo. Quando ho visto Fabio sopra lei, la rabbia che ha attraversato il mio corpo è stata assurda. Avrei ammazzato quel lurido bastardo, e ci stavo quasi riuscendo. Ma poi ho visto la mia cucciola indifesa, quegli occhi da cerbiatta sofferenti. Anche se la voglia di ammazzare quel verme era tanta, di più era la voglia di andare dalla persona più importante della mia vita che in quel momento stava soffrendo. E in quel momento, quando l'avevo tra le mie braccia, ho sentito il suo cuore battere forte, come se le stesse uscendo dal petto. Ed è proprio tra le mie braccia che è svenuta. Io non l'ho saputa proteggere e adesso si trova qui. Rischia di andare in coma.
La colpa è soltanto mia. Non me lo perdonerò mai.

***
Tengo ancora la mano di Emma, è fredda. La stringo di più e il battito del suo cuore aumenta. Allora mi sente?!
Briga: Amore mio, se mi senti ricordati che ti amo tanto. E ti chiedo scusa, perché non sono riuscito a proteggerti.

POV Emma
Ho gli occhi chiusi e non riesco ad aprirli. Non vedo nulla, provo a muovermi ma ogni mio muscolo resta fermo così com'è.
Qualcuno mi tiene la mano. Subito dopo sento una voce. È Mattia. Mi chiede scusa, ma per cosa? Lui non c'entra niente.
Vorrei gridarglielo, ma non posso. Sono immobile, non posso fare niente. Un'altra fitta dolorosa mi pervade la testa. Questa è più potente delle altre. Non sento più niente, adesso percepisco solo il buio e nient'altro.

POV Briga
Sono accanto alla mia Emma. Sempre più immobile. Ad un certo punto, suona la macchina a cui è collegata Emma.
Chiamo subito un dottore.
Briga: Dottore, dottore deve venire. La macchina è come impazzita.
Dottore: Andiamo.
Entriamo da Emma, il dottore dice che devo uscire perché la devono visitare.
Mi metto nella sala d'aspetto. Sono le cinque e mezza, ancora nessuna notizia.
Esce il dottore dalla stanza.
Briga: Dottore mi dia buone notizie.
Dottore: Purtroppo non posso. La signorina è entrata in coma, mi dispiace.
Cado nella sedia, e scoppio in lacrime. Non può essere, non può capitare alla mia Emma.

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