5- 𝑊𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠

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I wanna be yoursarctic monkeys

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I wanna be yours
arctic monkeys

𝐾 𝑦 𝑙 𝑎

Urla

Urla fortissime che ti perforano i timpani

Sangue, sangue rossissimo che mi macchia le mani

Lacrime amare, di chi sa che ha sbagliato ma ormai non può più tornare indietro

Mi sveglio ansimante e sudata come sempre dopo che faccio quest'incubo, mi alzo tremando come una foglia, vado in cucina e prendo un bicchiere d'acqua.

Odio avere questi attacchi di rabbia, perché da quel maledetto giorno il mio corpo mi punisce facendomi rivivere sempre quella sera.

Mi sento un mostro, una persona orribile, sono pericolosa per chi mi sta attorno, una bomba che è sempre pronta ad esplodere, ho paura che un giorno non riuscirò più a controllarla e quindi fare del male alle persone a cui tengo.

Una volta sono andata da una psicologa, ho fatto pochissime sedute perché effettivamente per quello che costavano alla nonna pesavano molto, e mi ricordo che mi disse questo.

La rabbia è un sentimento come tutti gli altri, bisogna accoglierla e ascoltarla, solo così si può migliorare.

Purtroppo a me sembra soltanto una gran bastarda che prenderei a schiaffi per due orette buone, non sono mai riuscita a vederla nella giusta maniera, non sono mai riuscita a vederla come una compagna, come qualcosa con cui imparare a convivere, no.

Io l'ho sempre vista come un ostacolo, una grandissima merda che mi strapperei volentieri di dosso.

Sento il mio telefono squillare, com'è possibile alle due di mattina?,  lo prendo dalla tasca della vestaglia e leggo il nome di Katashi.

«Pronto Katashi che succede?»  rispondo, sento delle voci maschili in sottofondo e il suo respiro che non sembra per niente tranquillo

«Michelle è svenuta, non si sveglia non so che fare» mi dice in preda al panico e io perdo un battito

Michelle non si sveglia.

«dove siete Katashi?» dico aprendo già la porta di casa, non mi importa se sono in pigiama e struccata, Michelle e Katashi hanno bisogno di me e per ora è la priorità.

«la 357 non preoccuparti ok? va tutto bene, tutto benissimo, TUTTO BENE.» dice più a se stessa che a me «Katashi stai tranquilla va bene? si risolverà tutto ok?» mi mormora un piccolo sì e poi chiude la chiamata.

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