Dieci ragazzi
Dodici sfide
Riusciranno ad affrontare le loro debolezze per salvarsi?
Kyla black ha vent'anni e dopo una vita piena di sconfitte riesce ad entrare nell'università dei suoi sogni, Harvard.
Però non sa che proprio in quel posto le cert...
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𝐾𝑦𝑙𝑎
Apro gli occhi e la luce mattutina mi acceca completamente.
Richiudo nuovamente gli occhi e sprofondo con la faccia nel cuscino «Come cazzo si spegne il sole» mi accorgo della cazzata che ho detto appena sento qualcuno ridacchiare.
Mi metto seduta e mi guardo intorno, mentre mi sto per girare un dolore al fianco mi fa digrignare i denti.
Grazie a quello collego.
Vino. Tipa pazza. Buio. Infermiera vecchia del cazzo. Purea di mele...
Basta, mi vengono i brividi solo a pensarci. Non alla situazione, a quella melma chimica di mele probabilmente avvelenate.
Alzo la maglietta e guardo il fianco fasciato con delle garze, la ferita non sembra grande come quella che ho nell'altro, ma per quanto bruciano i punti sembra abbastanza profonda.
Sfioro il cerotto, pensando che avrò un'altra cicatrice.
Questa stranamente fa meno male dell'altra, almeno questa me l'ha fatta una donna dentro un bagno a scuola.
Spero che mi paghino i danni, qualche soldino non mi farebbe male.
I soldi che mi ha lasciato nonna mi basteranno solo per il prossimo anno, poi dovrò trovarmi un lavoro.
Potrei iniziare già da ora
Sento qualcuno schiarirsi la gola, mi giro e vedo Luke con le guance leggermente rosate, sembra... imbarazzato?
Guarda il muro dietro di me senza abbassare lo sguardo.
«Che c'è?» «Ehm...» si schiarisce nuovamente la gola, abbasso lo sguardo e noto di aver alzato un po' troppo la maglietta.
Ho appena dato una visuale a 360 gradi della mie tette a Luke Taylor.
Che figura del cazzo.
«Scusa non me ne sono accorta» «Non preoccuparti non fa niente! Veramente tutto apposto, niente che non abbia mai visto, nel senso non...» cerca di smorzare la situazione con un gesto della mano e scoppio a ridere.
«Niente che non abbia mai visto? Seriamente Luke? Sono le tette più belle che abbia mai visto! Solo perché Anastasia non mi ha ancora fatto vedere le sue» Ken entra in camera e si fionda ad abbracciarmi.
«Menomale che sei viva Kiky, amo troppo le tue tette e ti voglio troppo bene per vederti marcire in una bara» mi stampa un bacio sulla guancia e io sorrido.