10 - Profezia

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Sebbene la visione e la conoscenza della dea Hela sveva messo in agitazione i ragazzi, l'uscita dal mondo dei violenti, li aveva altrettanto rasserenati.
Infatti Virginia sembrava più serena.
Giunsero in un luogo verde e fuori dove il lastricati delle buone intenzioni era circondato di bellissimi fiori colorati.
- Siamo tornati nel limbo? - chiese Skeleton. Virginia scosse la testa.
- Siamo nel cerchio dei San Tommaso... coloro a cui alle profezie che Dio ha dato loro, non hanno creduto... - disse la ragazza.
- San Tommaso di se non vedo non credo a niente. - replicò PigSlayer.
Virginia annuì. - Essi per non aver creduto nelle profezie e negli avvertimenti di Dio ora vagano bendati senza meta. Qui il verde della vita è loro negato per non aver visto la luce della risurrezione ne per aver creduto all'amore che Dio gli profetizzò con avvisi, moniti e vere e proprie profezie. - disse Virginia mentre i ragazzi iniziavano a guardare quelli che sembravano re, regime ed esseri umani di ogni casta sociale ed epoca.
- Riconoscerete Erode, che non credette al monito del Battista, o Teseo, che rinnegò i suoi natali divini per vivere da uomo... - e più Virginia ne citava più Skelton, a differenza di Nadja, sembrava capire la gravità della cosa.

Nel mondo dei vivi intanto la campagna elettorale del sindaco e del suo avversario, in quel momento,  procedeva imperterrita mentre le madri di Skeleton e Nadja seguivano i ragazzi nello studio del sindaco.
- I nostri figli sembra che per ora siano al sicuro. - disse la madre di Skeleton.
- Come lo sai? - disse la madre di Nadja preoccupata. Sembrava non dormire da anni.
- Sono tra i miscredenti mio padre è lì. Non credette mai alla mia nascita. Non credette che potevo essere di più che una perfida strega e quando morì... - la donna si bloccò guardando la strana mappa disegnata dal movimento della sabbia.
- Non importa. Basta che i ragazzi stiano bene. - replicò preoccupata la moglie del giocattolaio.

Torniamo all'inferno. Nadja, dopo l'incontro con la dea Hela non faceva che stringere tra le mani quello che sembrava un innocuo giocattolo costruito dal padre. Un portachiavi che portava al suo interno una moneta di bronzo che ruotava sul proprio asse di simmetria e che da un lato recava le effigi greche di Ade circondate dal Memento Mori, dall'altra una frase, CANDIDA COME NEVE, LA STELLA DEL MATTINO RISPLENDE, apparentemente quelle due cose non avevano senso di coesistere, eppure in quel momento, Nadja, aveva la sensazione che era il modo in cui i suoi genitori l'avessero patrocinata a qualche angelo o divinità.
Il silenzio in quel posto era assordordante. Nessuno parlava, nessuno vedeva, tutti cadevano cercando a tastoni eventuali appoggi e, quando l'appoggio diventava rovente, il ricominciare della routine. Fossero stati in terra o in acqua, quelle anime non avrebbero conosciuto il piacere del riposo ne quello del refrigerio. Sul monte che troneggiava, in un esile struttura di pietre, massi con scritte d'oro richiamavano a se tutti coloro che osavano avventuraesi oltre i confini del territorio dei miscredenti.
- Molto tranquillo qui... - commentò Skeleton. Poi un uomo che sostava sull'esile montagna, con accento francese, sembrava voler costantemente ammonire i suoi ospiti. 
- Miscredenti... miscredenti dei divini misteri. In vano il Divino vi fece dono delle profezie per salvarvi tutti da sventura certa... - urlava l'uomo.
L'uomo, che indossava degli abiti stile anni venti del novecento, sembra indicare a uno a uno tutte le anime che erano lì. Le accusava ciascuna per la propria profezia, per la profezia alla quale non avevano creduto. Ai piedi della torre una buca, grande quanto una tomba recava un'incisione molto particolare, "Il profeta che tacque per l'incredulità, santo e venerato per il segno che era", che splendeva in caratteri oro e argento e la cui luce  sembrava nutrire le piante di quella landa.

I ragazzi proseguirono sotto le parole vomitate dal francese. Ogni anima al solo sentirle cadeva in ginocchio. Ogni anima faceva memoria di colui o colei che gli aveva profetizzato o avvertito delle parole di Dio per lei e che l'anima non aveva mai voluto ascoltare. Poi l'indice della creatura francese si posò sui ragazzi.
- Guai a voi vivi a non prender monito da queste anime. In verità a voi a dato singolare pregio di poterle vedere. E come voi ora le mirate in contanta infamia, esse dovran sentirvi in gloria perché il mondo sia salvato. - disse il francese.
- Traduzione? - chiese Skeleton.
Pig Slayer li guardò altrettanto confuso. Le anime in terra, sotto la torre, si bloccarono e brillarono di una luce purpurea che sembrava dar loro come fuoco mentre la torre rintoccava come una campana.
Con il suo accento francese, l'uomo si tocco il baffetto, e tuonò a gran voce. - Figli dei vivi, figli dei morti udite la vostra sorte, il fato principio e causa della vostra morte. La veggente che mai nascere sarebbe dovuta, per salvare il mondo a questo posto un'anima viva, da te, sarà ceduta. Figlio di Ade non crearti affanni la tua maledizione non potrà che fare danni. Un altro figlio di Ade va ammazzato perché la profezia di Nemes lo vede dannato. Ai due morti un grido suona forte. Anche per voi sarà tempo di nuova morte. Una cercherà vendetta e la troverà insolita, l'altro l'amore dopo rabbia abbolita. Un ultimo monito vi ricordo alla fine, se non mi ascolterete per il mondo è la fine. La grande Hela la caccia vi darà feroce, ora andate che il tempo corre veloce. - disse profetico l'uomo.
I quattro perplessi passarono oltre trovandosi un cancello d'oro massiccio avanti a loro. Il tempo, con loro tiranno, sembrava non essere dalla loro parte.

L'altra commedia. L'inferno che non ti aspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora