15 - Desideri

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Se mai avessero chiesto a Nadja o Skeleton di spiegare il concetto della lussuria, probabilmente non avrebbero mai spiegato la cosa come un enorme giardino assolato e con persone felici. Per un attimo la loro mente non concepiva l'inferno come un posto infelice, ben si come un posto idilliaco solo mal raccontato dai suoi avversari. Era come se quello che avevano visto sino a ora era tutto il brutto ed il male che quel luogo portava in se.
L'inferno d'altronde, era chiaramente un posto che, per l'attuale e radicata convinzione di Nadja, si sceglieva e quel posto, ora, voleva che loro lo scegliessero.
Nell'aria oltre un misto di fiori si odorava un buon odore di biscotti. Il cielo o ciò che sembrava esserlo, era limpido e senza una nuvola. Gli alberi erano in fiore e frutti secondo le loro specie.
Se quello non era l'Eden, probabilmente era la sua copia più fedele. Quello che doveva essere un posto di dannazione, sul momento sembrava un paradiso.

I ragazzi si addentrarono nel giardino. Virginia, sebbene vedesse e sentisse le medesime cose degli altri, era fortemente differente. Camminando poi si sarebbe resa conto che quanto pensava era vero.
Adrentati nel giardino, Virginia, cercò subito di capire come l'inferno avesse mutato la propria natura. A colpire Virginia in modo particolare poi fu un giovane. Il suo aspetto non era bello a vedersi ma la sua veste, paragonata a quella degli altri dannati, brillava di rame e non del sangue rosso della passione. I ragazzi che viaggiavano con Virginia si rattristarono a vederla abbattuta per il ragazzo. Lei lo aveva sempre chiamato Takeru, perché era nome d'arte che si era scelto.
- Qui amore è solo amore di possesso. Amore finto, non è cosa buona. - fece notare PigSlayer. Virginia guardò triste Takeru mentre ripensava al loro primo incontro.

Takeru era appena salito sul bus in sosta mentre lei, occupando il corpo di una ragazza, piangeva per la rottura col primo fidanzatino dovuta alla non benevolenza di suo padre.
Dopo le liti con Virgilio, Virginia, si sentiva meglio visitando i vivi.
Takeru le si accostò dolcemente per porgerle un fazzoletto. Sul momento Takeru, non le chiese il nome né nulla, si limitò a confortarla e farle sentire con un'infinita dolcezza. Virginia dal canto suo non era abituata a tante coccole così ben presto si innamorò di Takeru.
La dolcezza di di Takeru aveva conquistato la giovane anima che, ben presto si sporse tra i vivi per stargli vicino come meglio gli fu possibile e lui, ricambiava tale sentimento anche se, Takeru, Virginia non l'aveva mai conosciuta. Eppure se ne era innamorato. Percepiva di essere amato ma non vedeva Virginia e ciò lo distruggeva.
Lui la idealizzava e quando il ragazzo morì prematuramente di cause naturali e sconosciute, Virginia se ne rattristò credendo che non avrebbe mai più rivisto un'anima dolce e buona come Takeru era con lei e con tutti coloro che incontrava sul loro cammino.

- Virginia tu conosci questo ragazzo? - chiese Nadja.
Così Virginia raccontò tutta la storia e quello che sapeva di Takeru ed del fatto che del giovane ella non conoscesse il vero nome.
Virginia, ben presto comprese che quell'inganno non sarebbe mai stato cosa buona per i ragazzi.
- Stringetevi a me... - disse Virginia deglutendo e battendo le mani.
Improvvisamente gli alberi prima in frutto e quelli in fiore seccarono, l'erba prima verdeggiante ora era passita e quelli che prima erano fiori profumati e colorati, ora, erano divenuti morti e puzzolenti come in putrefazione. Anche la strada che prima era decorata e scritta in caratteri oro su lastre rosse, ora vedeva le scritte dorate brillare in modo fioco si lastre di pietra dissestate.
Virginia fu colta da una lacrima. - Questo è il vero volto della lussuria. - disse la ragazza.
Le anime che prima amorevolmente stavano conversando tra loro in realtà erano impegnate a servire e lodare oggetti, delle statue di persone ed oggetti amati in vita. - La lussuria è il peccato del possesso. Chi vuole troppo, anche dalla vita sessuale, viene puniti. Non voglio che mi fraintendiate, ma questo è un cerchio molto infido. Fate attenzione alle statue che vedete, esse rappresentano la catena che lega e costringe qui queste anime. Vivranno sempre nell'illusione bellissima e dura di essere ricambiati nei sentimenti dalle statue che, ciecamente, loro, vedono come persone vive. Costoro, spesso, non sanno che sono morti. - spiegò Virginia.
I ragazzi però più presi da ciò che vedevano che da ciò che diceva Virginia. D'altronde anche i muri avevano notato che anche Virginia era presa da un'anima li.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 02 ⏰

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