capitolo 45.

1.7K 68 6
                                        

Prima che Liam rientrasse ,ripulii il casino che avevo combinato.
'che disastro che sono' continuai a dire fra me e me.
10 minuti dopo erano tutti a casa e per mia fortuna ero riuscito a finire il semplice pranzo, e ad apparecchiare la tavola.
"Oggi ho cucinato io, ammirate." Affermai.
"Allora si che possiamo stare tranquilli."
Niall ovviamente aveva sempre la battuta pronta.
Louis venne subito a darmi un bacio, e mi strinse a se come se non ci vedessimo da tempo, non finiva mai di sorprendermi.
"Non é niente di che, ma avevo solo voglia di cucinare oggi."
"Strano che non hai fatto qualche danno." Affermó Liam, guardandosi bene intorno.
"Emh, infatti stranamente non ho fatto nessun casino."
Arrossii, ma cercai di nascondermi.
"Ho fame, mangiamo?"
"Nì ma hai sempre fame?" Chiese Zayn fingendo di essere sorpreso dalla cosa.
"E che non mi conosci." Rispose Niall facendogli l'occhiolino e intanto si mangiò con gli occhi la tavola con tutto il suo cibo sopra, e io insieme a lui.
"Si ragazzi mangiamo, anch'io sto morendo di fame." Dissi, poi mi accomodai vicino a Lou, che inizió a degustare il suo piatto.
A lui modestamente avevo riempito il piatto più di tutti, lo vedevo troppo sciupato ultimamente e io volevo carne da toccare, non ossa; anche se comunque l'avrei amato in qualunque circostanza.
A proposito di circostanze, un flash mi passó per la mente: il matrimonio.
Io e Lou ultimamente ne stavamo parlando di meno e avevo paura che non volesse più sposarmi, cosa molto improbabile ma avevo comunque paura.
"Harry ci sei?"
Mi chiese Zayn dandomi un calcio da sotto al tavolo.
"Si, Emh, ci sono, dicevamo?"
Ero sempre stato un ragazzo molto distratto che si faceva lasciar andare più dai pensieri che dai discorsi delle persone, specie se questi pensieri riguardavano Louis.
Mi girai verso di lui, e osservai con stupefacenza il profilo del suo viso, il suo naso perfetto, le sue labbra sottili tutte da baciare, e il ciuffo che gli ricadeva sulla fronte alla perfezione.
"Amore qualcosa non va?"
Si girò all'improvviso verso di me e sobbalzai dalla sedia, non mi ero accorto che ero rimasto incantato da lui, era il mio angelo.
"Ti stavo solo guardando. Mi piace guardarti." Risposi con un sorriso tutto fossette.
"Io odio chi mi fissa, specie se è mentre mangio." Stetti zitto per qualche secondo e anche lui.
"Ma tu puoi fare quello che vuoi." Aggiunse, poi mi stampó un bacio sulle labbra, poggiandosi come una ventosa.
-----------------
Finito di mangiare decisi di aiutare Liam ad ordinare la tavola, intanto Zayn e Niall rubarono una birra e se la scolarono sul divano davanti alla tv.
Louis rimase seduto affianco a loro e sembrava afflitto da qualche strano pensiero.
Finito di lavare i piatti corsi da lui, e iniziai ad accarezzargli i capelli.
"Qualcosa non va?"
"Tutto bene."
"Non mi convinci molto Lou,ti conosco."
"Sono solo un po' teso, sono stufo di fare questa vita monotona. Vorrei cambiare posto, lavoro."
"Ma non é molto che siamo qui, ti sei già stancato?"
"No, cioè non lo so, perlomeno vorrei farmi una vacanza."
"La faremo." Gli diedi un bacio sulla fronte e andai a finire le ultime faccende con Liam.
------------------
{3 mesi dopo}
Ore 17:35.
Louis era in cerca di un lavoro come barista, dato che era ciò che gli piaceva fare, io ero rimasto a casa a rilassarmi anche se sarei dovuto anch'io andare con lui e cercare qualcosa, se volevamo farci una vacanza dovevamo lavorare entrambi, di certo i soldi non cadevano dal cielo.
Scesi giù e decisi di fare due passi, quando aprii il portone assistetti ad una scena terrificante.
C'era una neonata in macchina, insieme ad una signora, e Ana, stava attraversando la strada ma prima che potesse arrivare sana e salva venne investita da un camion ad alta velocità che andò anch'esso a schiantarsi contro un palazzo.
Rimasi sconvolto, chiamai subito un'ambulanza e nel frattempo corsi in suo soccorso, ma c'era già molta gente attorno a lei.
"Ana,Ana. Per favore fatemi passare." Dissi in tono spaventato.
Cercai di passare in mezzo alla folla e quando arrivai davanti al suo corpo mi sedetti in ginocchia , provai a sentire il suo battito ma, sembrava non c'è l'avesse fatta.
L'ambulanza era arrivata , mi fecero andar via perché non ero un suo parente, ma notai che quella signora salì con lei, lasciando la bambina in macchina, forse, era la madre di Ana,e presa dal panico non si rese conto di averla lasciata in macchina.
Continuai ad avere panico, la prima cosa che feci era prendere la bimba, portarla su con me e chiamare di corsa Louis.
Nell'ascensore la osservai e aveva gli occhi del mio stesso colore, poi ricollegai che ...
QUELLA ERA MIA FIGLIA.
Ana evidentemente aveva da poco partorito e voleva farmela conoscere.
Non sapevo cosa fare avevo solo bisogno di Louis ma lui non rispondeva al cellulare.
Così , mi sdraiai sul divano con lei in braccio e caddi in un sonno profondo.
LOUIS'S POV:
20:40.
Rientrai a casa con le pizze, sapevo che Harry era affamato , e che mi avrebbe aspettato per cenare.
Aprii la porta, e lo vidi addormento sul divano, con una neonata in braccio?
Arricciai le sopracciglia, ero confuso in quel momento, poggiai le pizze sulla tavola e lentamente mi avvicinai.
Diedi dei leggeri colpetti sulla sua spalla, e si svegliò saltando dal divano.
"Harry?" Chiesi.
Lui mi guardò , aveva gli occhi gonfi come se avesse pianto, lentamente poggió la bimba addormentata sul divano e si fiondó nelle mie braccia, stringendomi forte e riprendendo a piangere.
Io d'istinto lo strinsi più forte e cercai di calmarlo ma non riuscivo a capire.
"Mi dici cosa è successo?"
Dopo aver ripreso a respirare regolarmente , si decise a parlare.
"Io.. Mi annoiavo così sono sceso giù per fare due passi, quando ad un tratto vedo Ana che sorrideva, mi salutava e attraversava la strada, ma prima che potesse arrivare da me, un camion ad alta velocità la investì.
Prima ancora però ho visto che lei scendeva da un auto contenente una neonata, e una donna che si presume sia sua madre."
Fece una pausa ed io rimasi in silenzio aspettando che continuasse.
"Io sono corso da lei ma prima ho chiamato l'ambulanza, mi sono fatto spazio fra la folla ma il suo corpo aveva smesso di respirare, ero nel panico più totale, poi l'ambulanza l'ha portata via, e la signora è andata con lei.
Quella bimba era rimasta sola in macchina così l'ho presa e l'ho portata qui con me."
Lo abbracciai, forte, e cercai di calmarlo.
"Harry... Lei è...è."
"Mia figlia."
Ci fu qualche secondo di silenzio.
"Lou non so cosa fare. Cosa fare della bambina, se andare in ospedale, non lo so , so solo che ho bisogno che tu mi stia affianco sempre."
"Harry, sono qui. Affronteremo anche questa. Adesso, andiamo a comprare qualche accessorio per la bimba, poi andiamo all'ospedale. Okay?"
"Lou sono quasi le nove non credo ci siano negozi aperti."
"Okay , allora.."
Presi la bimba in braccio, presi le mie cose , afferrai la mano di Harry e andammo all'ospedale più vicino.
Io aspettai all'entrata mentre lui andó a chiedere informazioni , poi tornó da me.
"Camera 21 , settimo piano."
Ci dirigemmo verso l'ascensore, e andammo al settimo piano.
Eravamo solo noi tre , gli stampai un bacio sulle labbra, poi un altro, un altro ancora.
Arrivati al piano, cominciammo a cercare la camera.
Harry entró ed io aspettai fuori, quella bambina poi era un angelo.
"Non può entrare. Non è un parente. Siete sposati? No, non c'è l'ha fatta."
Sentii il medico pronunciare tali parole, mi scoraggiai anche io.
"Harry amore.. Mi dispiace.."
Si sedette affianco a me e mise la testa fra le mani.
Vidi uscire una signora dalla stanza piangendo, forse era la mamma di Ana, quella che aveva menzionato Harry prima.
Si avvicinó a me e cominció a fissare la bambina.
"Cosa ci fate voi con la mia nipotina? Ridatemela subito."
Io la guardai impaurito, poi chiesi consenso ad Harry su cosa rispondere.
"Lei è mia figlia." Rispose senza guardarla negli occhi.
Lei stette zitta, poi se ne andò senza dir niente e io rimasi confuso, non sapevo che dire o che fare ne con Harry ne con nessun altro.
Dopo mezz'ora ci incamminano verso casa, per tutto il tragitto ci fu silenzio.
08:04:
Mi svegliai, Harry era girato di spalle, e la bambina dormiva fra i noi, spalancai gli occhi ma poi ricordai cos'era successo il giorno prima.
Lo svegliai,  dovevamo andare al supermarket per comprare pappette, vestini, dato che momentaneamente volevamo tenerla noi.
"Lou..ho sonno."
"Harry non abbiamo nulla per la bimba dobbiamo andare per forza."
"Bimba. Quale bimba?"
Evidentemente era ancora colpito dal sonno e non aveva ancora ricollegato tutto, ne azionato il cervello.
Istintivamente, gli accarezzai i capelli, e continuai ad invogliarlo per svegliarsi.
Intanto andai a fare una doccia , e mi preparai.
9:30
Usciti di casa, andammo al centro commerciale più vicino , la bambina la portavo io in braccio, aveva almeno un ciuccio per questo non piangeva, ma la cosa era molto strana, una neonata che non piangeva mai.
"Lou io non.. Non so fare il padre.. Non so da dove incominciare."
"Beh.. Se per questo neanche io, é una cosa nuova anche per me,c'è la faremo insieme."
"Vuoi dirmi che, vuoi tenerla con noi?"
Vi fu qualche secondo di silenzio.
"Dove vorresti portarla? Siamo gli unici che potrebbero tenerla, ora,è tua figlia, ma, se non te la senti..."
"Nono, io, me la caverò, c'è la caveremo, credo.."
Entrammo nel supermarket, ed eravamo nel reparto pannolini , la bambina l'avevo data ad Harry, ma lo scaffale dei pannolini era più alto di me.
"Ehm.. Haz, potresti pren.."
"Ci penso io." Si mise a ridere, mi diede la bambina, e prese due pacchi di pannolini.
"Harry ma questi sono da maschio."
"Andranno bene lo stesso, ora prendiamo le pappette."
"Harry no, è una femmina perché vuoi prendergli i pannolini da maschio?"
Sbuffó e prese quelli da femmina,
gli smollai di nuovo la bambina, è scelsi la pappa più buona.
"Quella ai frutti andrà benissimo." Dissi.
"Ma mica è a dieta Lou."
Scoppiammo a ridere entrambi.
"Allora quella alla carne di manzo."
"La carne fa male per una bambina."
"Harry secondo te avesse fatto male avrebbero inventato la pappetta alla carne?" Risi, per la sua stupidaggine.
"Mm in effetti no."
"Comunque le prendiamo entrambe."
Nel reparto dei vestiti c'erano dei vestiti carinissimi per le bambine.
"Lou guarda questo quanto è carino."
Disse mostrandomi un abitino rosa con tutti fiorellini colorati.
"Scherzi vero?"
Quel vestitino era orrendo, mi sapeva tanto di bambina perfettina, con i vestitini rosa, erano meglio il blu, verde, giallo.
"É bello." Insistette.
"Ma è troppo femminile."
"Ma è una bambina."
"Il fatto che sia una bambina non vuol dire che debba essere vestita solo ed esclusivamente di rosa. Questo è più bello."
Gli mostrai un completino con pantaloncini blu a tuta e una maglia bianca a maniche corte.
"Li prendiamo entrambi." Rispose.
"E va bene."
Passó mezz'ora e stavamo ancora girando per i negozi perché avevamo paura mancasse qualcosa.
"Lou."
"Dimmi."
"Cosa diremo ai ragazzi?"
"In che senso? Sono i nostri migliori amici, capiranno, ci staranno vicini e , ci aiuteranno sicuramente, anzi oggi invitiamoli a pranzo."
"Non abbiamo granché da mangiare a casa, abbiamo speso fin troppi soldi oggi."
"Chiederemo un prestito a Zayn."
Zayn era discendente da una famiglia molto ricca, non lavorava perché la sua famiglia non faceva altro che mandargli soldi, lui era contrario, voleva una sua vita ma non lo lasciavano stare su questo fatto,erano convinti che non potesse lavorare per il suo carattere arrogante e chiuso, così, aveva soldi che gli sbucavano ovunque.
Una cosa era certa, lui era un ragazzo col cuore, non si era mai vantato dei suoi soldi, ci aveva sempre offerto cene, aperitivi senza problemi, era una persona pulita nonostante agli occhi degli altri non poteva sembrarlo.
"Ovviamente glieli restituiremo." Aggiunsi.
Poco dopo lo chiamai.
"Ehi Zee dormivi?"
"No tranquillo stavo andando da Liam."
"Ah bene, come vanno le cose fra voi?"
"Bene molto bene oggi infatti avevamo deciso di pranzare insieme."
"Uh, ehm divertitevi. Stasera ci vediamo okay?"
"Si, stasera si, ciao Lou."
"Ciao zee."
Chiamai Niall, la nostra ultima speranza.
"Ehi nii."
"Lou sono a lavoro , ci sentiamo dopo. È successo qualcosa di grave?"
"Ehm in teoria diciamo di si. Ci sei a pranzo?"
"Si, venitemi a prendere alle 13, andiamo da me, a dopo."
Riattaccó subito.
"Andiamo da Niall a pranzo." Dissi.
"Okay prima dobbiamo passare a casa per poggiare le cose."
"Si, andiamo."
"Lou, come faremo a prendere il passeggino, il lettino, e le altre cose?"
"Te l'ho detto, ci faremo aiutare da Zayn, è il nostro migliore amico e solo lui può aiutarci ora."
Tornammo a casa, intanto io feci mangiare la bimba, che pareva non andare d'accordo col cibo, così iniziai ad impancarmi, non poteva non mangiare.
Provai a darle un po' di latte, quello se lo stava bevendo.
Gli pulii il musetto, presi le cose e andammo a prendere Niall.
Harry rimase ad un angolino , io andai all'entrata.
Aspettammo 15 minuti, erano le 13:15.
"Lou." Mi diede un abbraccio veloce che ricambiai.
"Allora?" Aggiunse.
"Beh ecco..."
Non potei finire di parlare perché Harry spuntó all'improvviso.
Niall si alternó nel guardare prima me e poi Harry, la sua espressione richiedeva risposte.
"Lei è mia figlia." Disse.
Lui rimase immobilizzato, poi fece una risata nervosa.
"Okay okay allora. Ne parliamo davanti ad un bel piatto di pasta, andiamo."

Durante il pranzo Harry raccontó tutto a Niall, che rimase sconvolto, non riusciva neanche a mangiare.
Io continuavo ad arrotolare gli spaghetti senza mangiarli, ero un po' nervoso.
Nel frattempo pensai , come mai la bambina non emetteva nessun suono da quando l'avevamo presa, apparte qualche piccolo pianto quando aveva fame o aveva bisogno di cambiare il pannolino.
Harry si alzó e si rinchiuse in bagno, prima che potessi seguirlo mi fece cenno di lasciarlo da solo, obbedii.
"Lou, è davvero sconvolgente. Non pensavo."
"Lo so Nì, io non so da dove cominciare."
"Innanzitutto, per oggi la bambina ve la tengo io, avete bisogno di stare da solo e rilassarvi, avete accumulato troppo stress in un giorno."
"Nì non posso lasciarti una grande responsabilità."
"Gli amici servono a questo."
Rimasi in silenzio.
"Solo che, tutte le cose sono da noi."
"Vorrá dire che per fino a domani mattina faremo scambio casa." Rispose facendomi l'occhiolino.
Prese la bambina in braccio e se ne andó , ma prima si raccomandó.
"Non mettetemi sottosopra la casa con il vostro sesso selvaggio."
Scoppiammo a ridere, lo salutai con un abbraccio e poi tornai da Harry, che era sdraiato a pancia in giù sul letto di Niall.
"Ehi amore." Dissi, sedendomi accanto a lui, e lo coccolai un po'.
"Niall si è voluto tenere la bimba per oggi, voleva lasciarci un po' soli."
"Ma è matto?" Disse sorpreso, poi sorrise.
"Come faremo senza quei 3 matti?" Aggiunse.
"Mm non lo so Haz. Adesso, è arrivato il momento di non pensare a niente."
"Ma, dobbiamo dire a Niall dove sono le cose per la bi..."
"Sssssh, le troverà da solo, ho detto che adesso non dobbiamo pensare a niente." Gli sfiorai le labbra con le dita, poi afferrai i suoi ricci e attirai le sue labbra sulle mie, continuai a baciarlo stando a cavalcioni su di lui.
Gli tolsi la maglietta, poi i pantaloni, e lui fece lo stesso con me, fin quando ci ritrovammo nudi.
Io su di lui, lui sotto di me.
"Ho bisogno di averti dentro di me." Disse.
"Mi avrai quanto vuoi amore." Risposi con il respiro affannato, poi cominciai a dare spinte regolari.
Lo sentii gemere e pronunciare il mio nome ripetutamente.
"Nessuno sa fare l'amore come la sai fare tu." Disse , con respiro spezzato.
Continuai a spingere con passione, amavo farlo solo con lui.
Cercai di venire il più tardi possibile perché non volevo che questo momento magico finisse subito.
Ci impiegai 10 minuti, poi mi accasciai sul suo petto, e glielo accarezzai dolcemente.
Gli lasciai baci sul collo, e il suo respiro venne più forte.
Poi, entrambi cademmo nel sonno profondo.
*************************
Scusate per il ritardo , ho avuto molti problemi , appena posso aggiorno sempre ma non mi sono dimenticata Tranquili ♡

And i'd marry You Harry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora