LOUIS' PROV:
Mi svegliai e c'era una luce diversa nella stanza, infatti mi ricordai che non ero a casa mia , ma a casa di mia madre.
Harry dormiva ancora come un angelo , con i soliti ricci sparsi sul cuscino, e quell'aria rilassata.
Guardai il cellulare ed erano le 11 di mattina, andai sotto per fare colazione, ma non chiamai Harry, decisi di portargliela a letto.
Mi accomodai in cucina e c'era mia madre davanti al bancone che preparava qualcosa, e si sentiva un profumo di dolce e caffè.
"Buongiorno."
"Buongiorno Lou." Mi rispose dandomi un bacio sulla guancia.
"Sto preparando una deliziosa colazione." Aggiunse.
"Oh, pensavo di prepararmela da solo."
Risposi quasi freddo, ero abituato ad essere autonomo ma sopratutto non ero ancora completamente sciolto con mia madre, dopo l'accaduto.
"Ci ho pensato io, volevo ti sentissi a casa, ti ho preparato la tua colazione preferita, quella che desideravi sempre prima di andare a scuola.. Caffè lungo con pancake e sciroppo d'acero."
Gli sorrisi grato, e mi avvicinai al tavolo colmo di cibo.
"Harry?"
"Dorme. Pensavo di portargli la colazione a letto"
"Io invece pensavo che sarebbe stato carino stare tutti insieme."
"Vabene, vado a chiamarlo."
Ritornai su, e lo svegliai accarezzandogli le guance.
"Amore. La colazione è pronta, sono le 11:15."
"Amore, buongiorno." Rispose con la solita voce roca.
Lo baciai , poi lo trascinai giù dato che avevo fame.
"Buongiorno anche a te Harry. Come ti trovi qui?" Chiese mia madre.
"Bene grazie."
"Notando la tua espressione , hai l'acquolina in bocca. Ti piace molto mangiare vero?"
"Oh si."
"Ora so qualcosa in più di te."
Aggiunse.
"Possiamo mangiare." Dissi ad Harry, che cominció a mangiare in un modo talmente goffo che sembrava non toccasse cibo da mesi.
"Mmmh è buonissimo." Si complimentó a bocca piena.
"Grazie mille Harry, sono contenta che ti piaccia."
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Terminata la colazione decisi di andare a fare una passeggiata per Doncaster, con Harry.
"Mamma noi andiamo a fare un giro,ci vediamo dopo."
"Ma fra due ore pranziamo."
"Fa nulla, a dopo."
Uscimmo di casa, afferrai la sua mano e incominciammo a camminare per le strade gelide e innevate.
"Tutto bene?" Mi chiese.
"Si, perché?"
"Non so , chiedevo. Intendo, con tua mamma, eccetera."
"Normale dai. Sai, quel John non mi convince."
"E perché? Sembrava tanto gentile."
"L'apparenza inganna."
"Cosa vuoi dire?"
"L'altra sera mentre scendevo le scale l'ho sentito parlare di noi con mia madre, ed era contro."
"Ah. Magari ci è rimasto male ma come ci ha visti ci ha iniziato ad accettare."
"Non lo so."
"Vabene, ti va di parlare d'altro?"
"Sposami, Harry, sposami."
Mi bloccó, e fece incontrare i nostri occhi.
"Ti sposo amore, ti sposo."
Il mio viso era fra le sue mani, e i miei occhi erano fissi sui suoi, poi sulle sue labbra, che presi a baciare appassionatamente.
Eravamo per le strade di Doncaster, quasi tutti mi conoscevano, ma poco mi importava. Non mi vergognavo di farmi vedere col mio ragazzo.
"Dobbiamo organizzare tutto. Hai intenzione di dirlo a tua madre?"
"Emh. Si." Risposi incerto.
"Ora?"
"Io..e..si.. Cioè.."
"Amore." Aggiunse , mettendomi il dito sulla bocca, tacendomi.
"Lo faremo quando te la sentirai."
"Il problema è che , già non gli è stato semplicissimo accettarci, e se le dirò subito del matrimonio ecco, ho paura sia tutto affrettato. Glielo dirò, ma non oggi, magari nei prossimi giorni quando il ghiaccio fra di noi si sarà sciolto."
"Quando te la sentirai tu glielo diremo.
Ora, ti va di costruire un pupazzo di neve, il nostro?"
Gli sorrisi, sincero, e annuii.
Camminammo più avanti, e c'era un parco, ci mettemmo li, e cominciammo a costruire il pupazzo.
Mezz'ora dopo avevamo finito, e non poteva mancare il selfie.
Harry come al solito era uscito benissimo nella foto, con i fiocchi di neve sui ricci, e quelle fossette inevitabili.
Io ero sempre io, non avevo qualcosa di particolare, o almeno per me.
"Questa la metterò come sfondo." Disse.
"È bellissima."
"Tu lo sei Lou."
Diventai leggermente rosso, il mio ragazzo mi aveva appena detto di essere bellissimo, sembravo una ragazzina.
"LouLou che diventa rosso." Prese a imitare la mia espressione.
"Smettila Harry."
Dissi, dandogli uno spintone e facendolo cadere sulle soffice neve.
"Stronzoo, ora sono completamente innevato, vieni qua."
Mi afferrò il braccio e mi fece cadere su di lui, e prese la posizione dominante, sopra di me, facendo sì che anche io fui ricoperto della gelida e soffice neve.
Cominciai a bestemmiare mentalmente, dato che mi stavo gelando qualunque parte del corpo, ma il calore dei suoi baci e del suo respiro sul mio viso, mi fece dimenticare di essere in mezzo alla neve, mi fece dimenticare del freddo che faceva, per gli istanti in cui lo baciai non sentivo niente, solo lui.
"È ora di tornare." Dissi.
"Infatti, ho fame." rispose.
Non mi meravigliavo del fatto che avesse fame.
Ci incamminammo verso casa, il mio cortile era ricoperto di ghiaccio, e facevo di tutto per non cadere ma era un'impresa impossibile.
Avevo fame anche io e mi diressi verso la porta di casa con una certa fretta, tanto che inciampai , e per reggermi ad Harry, feci cadere anche lui. Entrambi eravamo caduti di culo a terra, come due salami. Scoppiammo a ridere senza smetterla più, tant'è che non riuscivo nemmeno ad alzarmi e a respirare per quanto stessi ridendo. Mi facevano male gli addominali, poi la mia risata era abbastanza rumorosa, infatti mia mamma venne ad aprirci senza che avevo bussato, e vedendoci a terra non poté fare nient'altro oltre che scoppiare a ridere anche lei.
"Dai alzatevi da la che è pronto."
Per alzarci era faticoso ma c'è l'avevamo fatta.
Ci andammo a togliere tutti i vestiti zuppi di neve, e poi subito a mangiare.
C'era anche John a pranzo, e la nostra presenza non sembrava turbarlo.
"Allora, vi siete divertiti con la neve?" Ci chiese appunto John, e rimasi scioccato, non pensavo avesse piacere di parlarci.
"Oh si, abbiamo fatto un pupazzo di neve." Risposi.
"Come i bambini." Aggiunse Harry.
"Già." Risposi.
"L'importante è che vi siete divertiti." Disse John, sorridente.
Sembrava sincero, mentre io ero molto molto confuso dal suo comportamento.
Terminato il pranzo io ed Harry andammo nel salotto per guardare un po' di tv, fin quando sentii delle voci provenire dalla cucina, le voci di John e mia madre.
"Mi confondi John."
"Non capisco. Prima insistevi perché li accettassi e ora che sto facendo ti causa problemi?"
"Mi causa problema il fatto che prima avevi detto che non li avresti accettati e ora di colpo lo stai facendo, insomma, deciditi. Cosa ne pensi di loro?"
"Penso che.. Mi ero fatto una strama idea, e che ho sbagliato a criticarli fin da subito. Li trovo adorabili. Okay?"
"Oh amore. Sono felice che l'abbia presa così. Che ne dici di portarli in giro oggi?"
"Mh non so, magari hanno già altri progetti."
"Chiediglielo."
"Io? Fallo tu che sei la madre."
"Mh, ok."
Sentii dei passi venire verso di noi, erano loro. Alzai il volume alla TV facendo finta di nulla.
"Lou."
"Si?" Risposi.
"Che programmi avete per oggi?"
"Non so perché?"
"Io e tua madre oggi usciremo e rimarremo fuori per cena." Disse John.
E vidi mia madre ritorcere il viso confusa.
"Emh, si ecco, quindi ho pensato di accendere il camino, starete voi a casa?"
"Se proprio dobbiamo si." Risposi non degnandola di uno sguardo.
"Allora noi andiamo a prepararci e poi andiamo via."
Erano le 16:12.
Alle 16:57 uscirono di casa.
Io ed Harry stavamo vedendo un programma televisivo sulla cucina, ma mezz'ora dopo ci eravamo stancati e stavamo pensando di fare altro.
Avevo voglia di lui, avevamo letto e casa libera, perché non approfittarne? Mi avvicinai a lui, penetrandolo prima con lo sguardo, poi lentamente mi poggiai sulle sue morbide labbra color rosso acceso.
Cominciai a toccare la sua intimità da sopra i Jeans, poi infilai la mano dentro, ma prima di proseguire, afferrai la sua mano e lo portai nella stanza da letto, chiudendoci a chiave per sicurezza.
In quei momenti eravamo di poche parole , poiché le nostre bocche erano impegnate ad inseguirsi e non lasciarsi più.
Lo baciai buttandolo di forza sul letto, il mio amichetto aveva bisogno di lui.
Presi la posizione dominante poi cominciai a spogliarmi e spogliarlo, i vestiti finirono sparsi per la stanza, in poco tempo eravamo completamente nudi, le nostre intimità erano a contatto ed erano dure, ognuna vogliosa dell'altra.
Scivolai sul suo pene e cominciai a torturarlo con la lingua, prima sulla punta poi per tutta la sua lunghezza. Poco dopo me lo infilai completamente in bocca, e dopo risalii sulle sue labbra, e spinsi le sue mani sul mio membro, affinché mi torturasse un po', infatti mi fece vedere le stelle, ero in preda all'eccitazione.
Afferrai le sue mani, e le strinsi. Poi lo baciai nuovamente, e infilai un dito nella sua apertura , poi due, e dopo qualche minuto entrai dentro di lui, lentamente, fino ad aumentare la velocità , venni dentro di lui 10 minuti dopo, e mi accasciai sul letto al suo fianco, esausto.
Ma a quanto pare lui non ne aveva avuto abbastanza, voleva venire anche lui, così scivolai nuovamente laggiù, e lo infilai in bocca, applicando movimenti veloci, e di conseguenze venne subito, nella mia bocca, era gradevole.
Dopo aver fatto l'amore rimanemmo nel letto, uno abbracciato all'altro ad osservare il soffitto, si era fatta quasi ora di cena.
"Cosa vogliamo mangiare?" Chiesi.
"Ho voglia di pizza."
"Allora la ordino."
Chiamai la pizzeria più vicina e ci portó le pizze dopo 50 minuti.
Ci accomodammo in sala, con pizza , birra e tv. Un'ora dopo mi addormentai su di lui, e lui su di me. Uno accoccolato all'altro. La birra metteva sonno.
Venimmo svegliati da mia madre e John che furono di rientro alle 2 e mezza di notte.
"Oh. Scusate, vi abbiamo svegliato." Si mortificó mia mamma.
"Andate a letto no?" Disse John.
Afferrai Harry per mano e andammo a dormire in camera, eravamo entrambi molto stanchi.
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And i'd marry You Harry.
FanficLouis, 22 anni, decise di trasferirsi insieme al suo migliore amico Harry, 20 anni, a New York. I due condividono un appartamento, Harry doveva ancora stabilirsi,mentre Louis invece lavorava part-time in un supermarket. Harry, volle trasferirsi a ca...