11. Non dire il mio nome

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+18!!!!!!!!!

Con uno stacco improvviso però il rosso si alza finendo a cavalcioni sul membro dell’altro e gridando
«Mi hai fatto uscire il sangue bastardo!»
L'altro ridacchia. Chuuya non contento della situazione si rende conto di come fosse seduto, quindi inizia a muoversi strusciandosi contro il bacino dell’altro. Questo comincia ad animare a bassa voce.
«Questa me la paghi bastar- Ahh~» non fa in tempo neanche ad insultare l'altro che un altro gemito gli viene letteralmente strappato dalla bocca. Tra un versaccio e l'altro Dazai si decide finalmente a rovesciare la situazione. Ora è il rosso ad essere sotto di lui. Ed è il rosso al quale stanno diventando stretti i pantaloni.
«Osamu smettila! No! Ah~» Chuuya prova a dimenarsi ma più si muove e più peggiora la situazione. Nota però con gusto che non è l'unico ad avere le mutande incollate alla pelle.
«Non ti dò il diritto di chiamarmi per nome fin quando non avremo finito. Sono stato chiaro Nakahara?» comanda il più alto calcando per bene su ogni lettera del suo nome.
«E perché h~ dovrei?» ribatte Chuuya senza riuscire a fermare i gemiti.
Ma non fa in tempo ad aggiungere nient'altro che la camicia gli viene letteralmente strappata di dosso e i denti del maggiore si aggrappano con forza al capezzolo dell’altro.
«Ahhh~~~ Ok ok, non ti chiamo per nome ho capito!» dice con voce sofferente.
La bocca del maggiore però non pare tentata di staccarsi dal capezzolo, l'unica cosa positiva era che almeno ora non lo mordeva più, ma lo leccava e succhiava con una bravura tale da far arrivare il membro del rosso alla sua grandezza massima. Nel frattempo che la bocca era impegnata le mani vagavano per tutto il corpo dell’altro, poi si soffermano a giocherellare con le sue dita. Il minore ne approfitta e toglie le bende dalle braccia del maggiore, quel che però vede lo lascia un po’ stupefatto: c'era un taglio recente. Si vedeva che era fresco, ce lo avrà da massimo tre o quattro giorni. Quando lo aveva fatto? E perché? Questa però non gli sembrava la domanda più appropriata da fargli in quel momento. Ora lo voleva. Lo desiderava.
Dazai comincia a fare dei succhiotti in giro per il corpo del rosso il quale ansimava per ognuno di questi.
Fattosi togliere le bende ricomincia a far vagare le mani per il corpo di Chuuya. Arriva all'orlo dei suoi pantaloni che slaccia con facilità e li abbassa fino a toglierli del tutto. Fa dei movimenti circolari accarezzando l'interno coscia del compagno.  Questo non convinto che debba essere l'unico nudo comincia a spogliare anch'esso l'amante. Gli sbottona lentamente la camicia e la tira via con molta delicatezza, fa così intravedere le bende che gli ricoprono la grave ferita. Questo gli fa ricordare che Dazai aveva problemi a respirare e fare sesso non era certo la miglior cosa da fare. Ma cazzo se lo voleva. Cazzo se lo desiderava sempre più dentro di sé ad ogni singolo movimento della sua mano sulla propria coscia. E poi, in questo momento non gli sembrava che stesse male, anzi, lo vedeva più focoso che mai. Quindi lo lascia continuare.
Questo piano piano sale con la bocca ed arriva alle labbra di Chuuya, che inizia a mordere, leccare, succhiare e baciare. Non deve neanche chiedergli il consenso per entrare nella bocca dell’altro, che già la sta esplorando nei minimi particolari. Nel frattempo le mani del minore scendono verso il basso e toccano i pantaloni del maggiore, poi gli slaccia il bottone e la cerniera facendolo rimanere in box. Lo accarezza cercando di trovare i suoi punti più sensibili e dopo un po’ li trova; lo capisce dal fatto che il castano improvvisamente smette di baciarlo e sussulta, respira lentamente e tiene gli occhi chiusi. Quest’ultimo allora inserisce una mano nelle mutande dell’altro facendo entrare a contatto la propria pelle fredda con quella calda del compagno; gli accarezza il membro delicatamente. Chuuya al suo tocco freddo porta istintivamente le proprie mani dietro al collo del ragazzo ansimando, poi gli stringe i capelli giocherellandoci e avvolgendoseli fra le dita.
Presto la grandezza del rosso viene liberata da Dazai che muove la propria mano dall’alto al basso molto lentamente. Il compagno a quei movimenti inarca la schiena sospirando soddisfatto.
Dazai decide che era arrivato il momento di passare allo step successivo: smette dunque di baciare Chuuya e gli ficca due dita in bocca bloccandogli il respiro per un momento
«Succhia per bene, tanto se non lo fai quello che si fa male sei tu» dice velocemente costringendo il ragazzo ad insalivare le dita il più possibile. Fatto ciò riprende a baciarlo con foga. Poi toglie i box al compagno sfilandoli in uno solo colpo deciso. In seguito gli allarga le cosce ed inserisce le due dita bagnate all’interno dell’orifizio: tutte e due in un solo colpo, entrando fino in fondo e facendo scappare un urlo di dolore al rosso
«Ahh- ma potresti fare anche più piano!»
«No, ora comando io Nakahara» dice Dazai cominciando a muovere le dita dentro e fuori portando Chuuya a tapparsi la bocca con le mani.
Una volta giudicato che il compagno fosse pronto avvicini i loro bacini, si posiziona correttamente e si “stende” sopra di lui congiungendo le loro mani e intrecciando le dita. Poi con una spinta forte e decisa porta La propria grandezza all’interno del rosso che urla dal dolore. Inizia a muoversi delicatamente dando dolci spinte accompagnate da lunghi baci sul collo dell’altro.
Man mano che il tempo scorre, più la velocità dei movimenti di Dazai aumenta portando Chuuya al degrado. Quello che all’inizio era dolore presto si trasforma in piacere e il minore non riesce a farne a meno.
«Ahh~ si ti prego ancora!» gridava non curante di ciò che li circondava. Il castano lo accontenta aumentando ancora la velocità delle sue spinte, cominciando anch’egli ad ansimare.
Continuano così per un paio di minuti, quando Dazai si stanca delle posizioni e decide di cambiarle un’altra volta: esce da Chuuya, lo prende per i fianchi e lo gira a pancia in giù, gli alza il sedere e rientra dentro andando forse anche più veloce di poco prima. Al minore non piace il cambiamento, voleva vedere il suo partner in faccia; ma quei movimenti cazzo se gli piacevano, lo facevano godere ancora di più, tanto che dopo neanche due o tre minuti fa sapere al compagno che sta per venire:
«Osamu sto per v-»
«Ti ho detto di non chiamarmi per nome, hai proprio la testa dura eh?» ribatte il castano che come “punizione” aumenta ancora la velocità facendo arrivare il rosso all’apice del piacere.
«No-! Ahh~ amore sto venendo-!» urla il minore, stavolta attento a non pronunciare il nome del compagno.
«Aspetta! Veniamo insieme, un minuto!» ribatte ancora una volta Dazai in preda ai gemiti.
E come aveva detto, neanche un minuto più tardi, entrambi vengono: Dazai dentro di Chuuya e quest’ultimo sporcando il divano.
Il più alto, che aveva il controllo della situazione, esce dal compagno lasciando gocciolare il proprio seme al di fuori del buco; poi si stende al fianco dell’amante, lo gira con la faccia verso di lui e stringe in un forte abbraccio. La stanza era ancora colma dei loro respiri che pian piano si stavano regolarizzando. 
«Ora lo posso dire il tuo nome?» domanda il rosso tra un respiro e l’altro cercando di riprendere fiato. Il castano annuisce. E Chuuya riprende:
«Osamu, sei un bastardo. Ti amo.» Gli lascia un bacio sulle labbra ed è così che i due cadono in un sonno profondo.

★NDA★
Ed ecco un'altra scena un po’ pazzerella, qui ci sono andata di pazza gioia, ho sfoderato tutto ciò che era in me. Mentre scrivevo mi immaginavo le scene: bellissime.
bye loves <3

Un amore non curante del pericolo ~soukoku~ -bl hard-🔞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora