∞ 4 ∞

194 14 0
                                    

Meritate Vacanze

Ophelia, chiuse bagaglio a fatica facendosi aiutare da Mulciber

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ophelia, chiuse bagaglio a fatica facendosi aiutare da Mulciber. Con lei in piedi sul baule lui cercò di chiuderlo. Finché una bacchetta lo chiuse per loro, lasciando a bocca aperta il mago e Ophelia posó le mani sui fianchi contrariata.

Regulus Black accennò un sorriso divertito, alla vista dei due.

«Bastava un po' di... Oh sì, magia. Quella che studiamo. Da Mulciber mi aspetto certe cose ma da te Ophelia...» lasciò la frase in sospeso e lei gli lanciò uno sguardo di ghiaccio.

«Grazie, Black. Non c'era bisogno del tuo intervento.»

Lui alzò le spalle e si sedette su uno dei divani. Lei saltò giù dal baule con l'aiuto di Mulciber, il quale era stato obbligato a lavarsi le mani, tre volte, prima di toccare il baule.

«Allora Lia. Come passerai queste vacanze?» domandò Nott davanti a lei, che era seduta da Regulus, il quale aveva protettivamente circondato le spalle della ragazza con il suo braccio, e  Rabastan Lestrange.

«Sicuramente meglio di te Nott, dove sarà paparino a sto giro? Con qualche donna o nel letto di tua zia.»

Fu Rodolphus ad intervenire. Il fratello maggiore di Rabastan che era al sesto anno, era già stato promesso a Bellatrix, con la quale si scambiava quattro anni.

Bellatrix era stata informata da sua zia Walburga dello scambio avvenuto con la piccola Potter e così, aveva detto al suo futuro marito di conoscere meglio la ragazza, capire se mentiva o era onesta, capire le sue intenzioni e pensieri.

Rodolphus in quella bambina aveva trovato una forza di volontà enorme, era scaltra, attenta e si era dimostrata abbastanza abile con la bacchetta. Se le sue idee purosangue fosse perseguite lei sarebbe stata perfetta nel tavolo nell'oscuro signore. Così trovando in lei una sorta di sorella minore, così come Rabastan e molti altri in futuro, aveva deciso finché sarebbe rimasto ad Hogwarts di proteggerla.

Gli mancava solo un anno e mezzo, poi avrebbe passato il testimone al minore dei Lestrange.

«Quindi ci vediamo dopo le vacanze piccola Ophe

Ophelia annuì con un sorriso avvicinandosi un pelo di più a Regulus. Lui si alzò e le tese una mano.

«Faremo tardi. Andiamo.» affermò Rod mentre si portava via la mandria di ragazzi e amici.

Sul treno i serpeverde chiacchieravano a bassa voce per non disturbare tutti.

Ophelia era così felice. Aveva degli amici alcuni più veri di altri stava realizzando il suo sogno di proteggere chi amava ed era Natale!

«A cosa pensi?» mormorò Rabastan accanto a lei. Attirando l'attenzione anche di Black e Yaxley.

«A quanto amo il Natale.» scosse le spalle con un sorriso.

«Natale?» la prese in giro Yaxley beccandosi una gomitata nelle costole da Regulus.

«Proprio il Natale, è il mio giorno preferito dopo il mio compleanno o prima, forse assieme. Comunque si. Amo il natale, la neve, la cioccolata calda, le coperte.»

Tutti e quattro risero spensierati.

Ma ancora di più Ophelia non vedeva l'ora di passare il Natale con la sua famiglia e suo fratello, con il quale sperava per lo meno di potersi chiarire.

Arrivati a King's cross saluto i suoi amici ed i signori Black che erano vicini all'uscita dalla quale erano scesi, fu veloce e conciso.

Ma in quei pochi istanti Ophelia fece un ottima figura, la signora Black notò chiaramente negli occhi della giovane il cambiamento.

La Potter raggiunse i suoi genitori che si trovavano quasi alla fine del treno. Le parvero tristi o meglio, sua madre le parve triste, suo padre invece era arrabbiato. Appena arrivò dinanzi a loro fu abbracciata da Euphemia che le sorrise amorevole.

«Andiamo Ophelia. Così ti riposerai dal lungo viaggio.» disse sua madre pronta a smaterializzarsi.

«E James?» si bloccò la Potter.

«Non verrà. Ha deciso di rimanere ad Hogwarts con i suoi amici. Avvertendoci questa mattina!» rispose suo padre.

꧁꧂

Ophelia era in camera, non aveva disfatto la valigia, di vestiti a casa né aveva, e poi in pochi giorni sarebbe ripartita per Hogwarts.

Sentiva i suoi genitori litigare dal piano di sotto per colpa di suo fratello.

Si sentì triste. Sperava di poter chiarire e grazie allo spirito natalizio avere un po' di pace, ma James aveva preferito i suoi amici.

Non fu quello a farle male, ma il fatto che lo avesse deciso all'ultimo come se la sua famiglia non fosse abbastanza importante da essere avvisata in anticipo.


꧁꧂

Natale era finalmente arrivato. Sua madre aveva cucinato tre giorni per fare tutte quelle portate che non avrebbero certamente finito, bensì avrebbero regalo ai vicini più poveri.

Si sentiva la mancanza di James. C'era così tanto silenzio in quella casa che le sembrava surreale. Ricordava perfettamente quando l'anno precedente suo fratello aveva deciso di girare con la sua splendida divisa del Quidditch, spintonandosi da una parte all'altra del corridoio finirono per rotolare rovinosamente giù per le scale, provocando prima lo sgomento dei genitori e poi delle grosse risate.

Un risolino le uscì dalle labbra a quel ricordo.

«Tesoro è pronto!» urlò Fleamont. Sapeva già che prima di sera non si sarebbe alzata da quel tavolo.

Prima di scendere, un gufo picchiò alla sua finestra. Era semplice, ma aveva un tocco di eleganza.

Ophelia”

Quella calligrafia l'aveva vista più di mille volte in quei mesi. Regulus.

Aprì la lettera curiosa di tirar fuori quell'oggetto ricco di curve.

Prendendolo in mano si rese conto che era un serpente d'argento, questi si mosse attorno al suo dito indice fino a formare un anello. Gli occhi di questi si illuminarono di un lucente grigio, lo stesso di chi glielo aveva regalato.

Rispecchi l'idea che avevi della magia natalizia?”

«Si, Reggie. Esprime perfettamente tutto.»

E quel natale senza il suo unico grande amico, fu reso speciale da quello che il futuro diverrà il suo unico, grande, amore.

𝓜𝓸𝓷 𝓐𝓶𝓸𝓾𝓻 // 𝓡𝓮𝓰𝓾𝓵𝓾𝓼 𝓑𝓵𝓪𝓬𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora