❝ʟᴏᴠᴇ,
ᴅᴜᴛʏ.
ᴅᴇᴀᴛʜ.❞
«𝑫𝒐𝒗𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒎𝒐𝒓𝒊𝒓𝒆 𝒏𝒆𝒍 𝒇𝒂𝒓𝒍𝒐»
Ophelia Potter era sempre stata diversa rispetto a suo fratello maggiore James, astuta, determinata, ambiziosa. Tutte caratteristiche non appartenenti alla stessa c...
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Ophelia era sdraiata nel letto della camera singola di Regulus.
Accarezzava il piccolo Zicky che ultimamente non si stava comportando come al solito. Secondo il suo professore stava “Semplicemente”, parole sue, morendo.
Così lo coccolava quasi sempre.
Regulus dall'altra parte della camera si cambiava per incontrare Bellatrix ad Hogsmeade con Ophelia, perché doveva dirgli chissà cosa.
Il quindicenne posò lo sguardo sulla mora mentre si allacciava i bottoni della camicia. Lei si girò ed osservò attentamente i muscoli che il Black si stava facendo venire allenandosi.
«Ti piace quello che vedi Potter?»
Lei rise annuendo.
«Decisamente Black.»
Regulus sospirò avvicinandosi mantenendo il sorriso.
Posò le mani ai lati del corpo di Ophelia e le baciò la fronte lei mugugnò finché scendendo con i baci non arrivò alla bocca.
«Contenta adesso?»
«Molto, se proprio ci tieni a saperlo.» ghignò in risposta ricordandoli il giorno in cui erano stati promessi.
Dal quale ormai erano passati due anni. Lui aveva compiuto da non molto quindici anni e lei gli avrebbe fatti il mese seguente.
Il Black abbassò lo sguardo sulla creaturina azzura che li fissava con gli occhi brillanti.
«Mi spiace per Zicky.» soffiò.
«Non dirmelo. I miei genitori mi permisero di tenerlo quando avevo solo quattro anni.» sussurrò spostandosi così che lui si potesse sdraiare con lei.
Posò la testa sul suo petto e lei iniziò ad accarezzare la massa ricci neri.
«Raccontami di più.»
«Eravamo andati a fare una gita di famiglia, ogni mercoledì alle 8 c'era la sveglia e alle 9:30 dovevamo essere fuori casa puliti e profumati per andare ad esplorare ogni parte nascosta delle Highlands. La conosco come le mie tasche. So le rovine, i nascondigli, dove ci sono creature magiche e dove i covi di acromantule. Se dovessi nascondermi quella sarebbe certamente la mia tappa. Ad ogni modo, nel tragitto incontrammo una marea di Puffskien che quell'idiota di Jamie fece spaventare urlando come una gallina impaurita. Ma non Zicky, rimase lì dov'era fissandomi con questi dolci occhietti brillanti. Così mi avvicinai e lui mi saltò in spalla. Die ore di tragitto con lui sulla mia spalla e mio padre mi permise di tenerlo. Sono 11 anni che è con me. Mi mancherà da impazzire.»
