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❝Gli amici di mio fratello.❞

Era la fine dell'estate che precedeva il terzo anno di Ophelia ed il quarto di James

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Era la fine dell'estate che precedeva il terzo anno di Ophelia ed il quarto di James. I due fratelli si parlavano sempre meno, quelle poche volte erano litigi infiniti che dovevano essere placati dai genitori.

Euphemia e Fleamont parevano tristi ma accettavano almeno che il figlio maggiore li avvisasse prima di fare determinate cose, come rimanere ad Hogwarts per Natale.

Dopo circa due giorni la scuola sarebbe iniziata e la piccola Potter era in camera sua, con i piedi poggiati sul muro alla testa del letto, le gambe tese ed un libro di testo poggiato sul petto. La porta della sua camera era aperta come accadeva spesso.

Senti dei rumori e saluti dal piano di sotto, ma era stato immersa nella lettura che non ci fece caso, anche Zicky lo pensava, dormendo sulla sua pancia indisturbato.

«Ma quindi è al 100% tua sorella!» esclamò una voce che la fece girare. Sirius Black era davanti alla porta di camera sua con la bocca aperta.

Dietro di lui notò anche quello che i suoi amici chiamavano l'ibrido. E un ragazzino di cui nessuno parlava.

«Si andiamo.» sentenziò James.

«Presentiamoci almeno James, rimarremo qui due giorni. È anche casa sua.» lo fece ragionare Remus e lui annuì.

Facendo spostare Sirius si avvicinò alla porta, la Potter chiuse secco il suo libro destando completamente il suo Puffskein che aveva già aperto gli occhi quando Sirius aveva urlato.

«Ti dispiace se entriamo un secondo. Resteremo sulla porta promesso.»

Ophelia si sedette sul suo letto, tenendo la creaturina così che non cadesse nel parlo. Lasciando poi che si posizionasse sulle sue gambe incrociate.

«Una cosa veloce.» affermò atona e lui annuì sorridendo. Così fece entrare gli altri amici.

«Io sono Remus, lui Peter e penso che Sirius tu sappia già chi è.»

«Il fratello di Regulus. Lo so. Piacere.»

I tre diedero uno sguardo alla sua camera ed oltre un ordine maniacale che il loro migliore amico non aveva, non era neanche troppo tappezzata di poster o sciarpe sui serpeverde come si immaginavano. Era la camera di una classica persona. Pulita, ordina, qualche foto qua e là, di paesaggi o monumenti, e sul comodino né videro una dell'anno scolatico appena finito dove era seduta tra Regulus e Rodolphus al quale si stava tenendo abbracciata.

𝓜𝓸𝓷 𝓐𝓶𝓸𝓾𝓻 // 𝓡𝓮𝓰𝓾𝓵𝓾𝓼 𝓑𝓵𝓪𝓬𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora