∞ 8 ∞

125 9 2
                                    

Bisogni e affetti

Dalla sera prima Ophelia e Regulus non si erano scambiati più che uno sguardo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Dalla sera prima Ophelia e Regulus non si erano scambiati più che uno sguardo.

Finché la mora stanca non li prese la mano mentre camminavano verso il binario ¾, dietro di loro c'erano anche Rabastan, Mulciber e davanti a loro Bellatrix, che per un qualche motivo aveva deciso di accompagnare i tre adolescenti ai quali si era aggiunto il quindicenne.

«Mi dispiace Reg, non volevo incastrarti.» mormorò lei.

Lui scosse la testa portandola vicino a sé.

«Dispiace a me che i miei ti abbiano portato nelle tragedie della mia famiglia.» sussurrò in rispose mollando la mano per prenderle il fianco.

«Cosa faremo ora?»

«Non lo so Lia, non pensiamoci, siamo ancora lontani ai diciassette anni. Ora focalizziamoci sul nostro terzo anno, io e gli altri ti insegneremo il più possibile così che tu almeno per un'altro anno non veda la mia famiglia. Ophelia farò di tutto per proteggerti.»

Le disse con un tono così serio da sembrare un adulto, era quello che si provava ad essere l'unico figlio Black responsabile.

Lei si appoggiò completamente a lui senza rispondere, non voleva dirgli che non si doveva preoccupare per lei perché si sarebbe salvata in quel modo.

Semplicemente rimase stretta in quel mezzo abbraccio confortante, chidendosi quando Regulus fosse divenuto abbastanza importante per lei da rientrare nella sua lista di persone da salvare.

Quando arrivano al treno Bellatrix andò via senza troppi impegni o saluti.

E loro presero a salire sul treno, vedendo in lontananza i suoi genitori con James ed i suoi amici.

꧁꧂

"Cara Ophelia,
Con il cuore in mano ti chiediamo scusa. Se ci fosse qualcosa, qualsiasi cosa che possiamo fare per aiutarti noi saremmo sempre qui per te.
Attendiamo una tua risposta,

Mamma e papà."

Era la terza volta che Ophelia Potter prendeva tra le mani quella lettera in quei mesi, ma non era ancora riuscita a trovare una risposta. Intanto, per i corridoi evitatava suo fratello come il morbo di drago.

Sospirando seduta nei divanetti in pelle della sala comune chiuse gli occhi. Era passata l'ora del coprifuoco e i prefetti erano già in giro a controllare i corridoi quando Rabastan le si avvicinò con un sorriso a trentadue denti.

«Vuoi fare qualcosa di folle con noi?» propose indicando alle sue spalle Nott e Crouch.

Lei alzò le sopracciglia con un cenno di divertimento mentre Barty si sedeva al suo fianco.

𝓜𝓸𝓷 𝓐𝓶𝓸𝓾𝓻 // 𝓡𝓮𝓰𝓾𝓵𝓾𝓼 𝓑𝓵𝓪𝓬𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora