SIGRID
Quei maledetti occhi scuri sarebbero stati la mia fine.
Se avessi continuato su quella strada tutta la mia vita avrebbe perso valore, tutti i miei propositi sarebbero stati vanificati. La mia vendetta, il mio status di valchiria e di tutto il mio mondo ne sarebbe rimasta solo la cenere.
Con ogni briciola del mio buonsenso cercai di ritornare me stessa.
Io lo odiavo.
Come potevo desiderarlo così ferocemente fisicamente e al contempo odiare tutto il suo essere?
Lui aveva ucciso la mia famiglia, aveva stroncato le loro vite proprio davanti ai miei occhi mentre io ero stata più debole di un umano, mi aveva trasformata in una patetica spettatrice. Ricordai la sensazione della terra fangosa sotto le unghie e sulle mie mani nei giorni successivi, allo sgomento di ricongiungere tutte le teste ai rispettivi corpi come un macabro puzzle. La solitudine di quei secoli, mi ero trascinata in giro per il mondo con un unico scopo, solo quello mi aveva tenuta in vita, solo quella prospettiva mi aveva impedito di buttarmi in ogni singola battaglia esistente in cerca di una morte gloriosa.
Immobile, fossilizzata in un unico scopo senza sentire lo scorrere costante dei secoli sulla mia pelle.
Tutta quella fatica per un unico momento, e ora che ero così vicina a finalizzare la mia vendetta, così vicina a lui e nonostante tutti quegli sforzi i miei unici pensieri sembravano concentrati su tutt'altro, come la ruvidezza delle sue mani e di come le muoveva esperto su di me, di quel corpo muscoloso e allenato che si contorceva contro il mio...
Scossi la testa per schiarirmi nuovamente la mente.
Perché? Perché proprio a me?!
Per due millenni non ero mai stata tentata da nessuno essere di sesso maschile. Sì, avevo trovato attraente qualche umano durante quel periodo, ma nulla in confronto a quel fuoco impetuoso, tanto ardente da bruciare ogni pensiero razionale.
I miei piani non erano cambiati, io lo volevo ancora morto e non avrei permesso a niente di cambiare quella situazione, nemmeno a me stessa.
Ero certa, una volta compiuto tutti i miei obbiettivi che sarei tornata in me, al mio solido stato di guerriera, mi sarei sentita completa e nuovamente... sola.
Beh, sola non era necessariamente una cosa negativa.
Con un briciolo di razionalità ritrovata, tornai a fissare il Dio con ancora più determinazione. Per lo meno sembrava che anche lui non fosse immune a quel desiderio illogico tra di noi, quel fuoco sembrava aver preso possesso anche della sua mente.
Un barlume di soddisfazione del tutto femminile mi fece fremere.
Non sapevo nulla sulla seduzione e quel tipo di stronzate, ma forse, come avevo fatto dopo essere scappata dalla stanza degli interrogatori, potevo sfruttare quel potere a mio vantaggio.
Feci una smorfia, cercando di sfogliare il mio catalogo cinematografico. Purtroppo, temetti che i porno non fossero il materiale adeguato da prendere come esempio in quanto a sensualità. Soprattutto dato la mia impazienza nel seguirne la trama, di solito mandavo avanti fin quando gli attori non ci davano dentro come conigli e non ero nemmeno sicura di essere plausibile nel ruolo di pulitrice di piscine o fattorino per la pizza.
In quel momento legata a quell'immenso letto completamente alla mercè del Dio della Guerra mi pentii di non amare i film romantici. Le mie preferenze, togliendo i porno, erano principalmente sui film storici di guerra, ma forse non sarebbe stato così seducente se gli avessi sparato con un M1 Abrams.
STAI LEGGENDO
Il Corvo e La Rabbia
FantasyQuarto volume della serie sugli Dei, sequel de 'La strega e la morte'. Ares ha un passato complicato, nel corso dei millenni il suo passatempo, oltre alla guerra, sembra essere quello di farsi nemici: Atena ha già sguinzagliato i suoi assassini con...