16- Truth about Dorian's masks

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Vi prego di leggere questo spazio autrice:
In questo capitolo sono presenti scene e riferimenti a situazioni sensibili, quindi se volete, saltatelo.
se non ve la sentite, skippate.




 se non ve la sentite, skippate

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D O R I A N
🎭

Negli anni in cui Dorian era davvero felice...

Agosto è caldo, terribilmente caldo e appiccicoso. L'aria afosa fa si che i vestiti mi si appiccichino addosso come una calamita fastidiosa. Quando fa caldo le guance mi diventano di un rosa acceso, come quello di quando arrossisci.

«Non ci credo, siamo proprio sfigati!» esclama mia madre mentre io, con le guance premute al vetro della finestra di casa, osservo le goccioline di pioggia che si uniscono tra loro finendo dritte negli infissi. Osservo lacrime di nuvola colpire fiori, foglie, ma carezzare il mio cuore. Amo la pioggia.

«Dorian, amore.» mamma mi richiama abbracciandomi alle spalle e affondando il viso nel mio cardigan sottile. «Si?» le domando di conseguenza, provocandole il suo solito sorriso.

«Ti ho mai detto cosa significhi ballare sotto la pioggia?» scuoto la testa incuriosito, e mi lascio per un attimo alle spalle quello spettacolo naturale.

«Però, prima di tutto...che hai, amore? Sembri cosi spento.» ricaccio indietro le lacrime che minacciano di uscire dagli occhi e tiro su con il naso.

«Niente, mamma.» mento, ma non è possibile farla franca con mia madre. Lei capisce tutto.

«Dorian.» utilizza sempre un tono dolce, la mia mamma lo è sempre, con tutti. Tutti i bambini a scuola la adorano.

«A scuola, ho parlato delle maschere che ognuno di noi ha, come mi hai spiegato tu, e tutti hanno riso di me.» adorano lei, non me.

Adorano la sua gentilezza, non la mia.

Lei si incupisce d'un tratto, lo sguardo basso viene macchiato da un emozione rara per mia madre. Credo sia rabbia. O risentimento.

Dura poco, però. Perchè in men che non si dica mamma mi prende per il braccio, accende la radio e mi trascina all'esterno.

«Mi sei scoppiato dentro al cuore, all'improvviso..» inizia a canticchiare, prendendomi le mani. La guardo confuso, ma con un sorriso così grande dal temere il blocco della mascella.

Inizio a cantare anche io, ballando con lei. A mani e cuori intrecciati ridiamo come matti, fradici dalla testa ai piedi. «Ballare sotto la pioggia significa mettere da parte la parte negativa della propria vita, farsi scivolare via con la pioggia la cattiveria del mondo. E' quello che stiamo facendo, Dorian. Il mondo è troppo marcio adesso per accogliere il germoglio che sei» fa una piccola pausa, e mi stringe forte.

«Te lo prometto, un giorno arriverà qualcuno che prenderà quel germoglio e lo annaffierà di amore ogni giorno. Te lo prometto, amore.» mi lascio sfuggire una lacrima che mi solca una guancia.

Love in DisguiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora