14- Tu, fanciullo...

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—Lacy, oh, Lacy, skin like puff pastryAren't you the sweetest thing on this side of hell?Dear angel Lacy, eyes white as daisiesDid I ever tell you that I'm not doing well?Ooh, I care, I care, I careLike perfume that you wearI linger all the timeWa...

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—Lacy, oh, Lacy, skin like puff pastry
Aren't you the sweetest thing on this side of hell?
Dear angel Lacy, eyes white as daisies
Did I ever tell you that I'm not doing well?
Ooh, I care, I care, I care
Like perfume that you wear
I linger all the time
Watchin', hidden in plain sight
Ooh, I try, I try, I try
But it takes over my life
I see you everywhere
The sweetest torture one could bear—

C o l e
🍷

«Ma chi mel'ha fatto fare.» Kamilah mi guarda dallo stipite della porta nel suo pigiama natalizio che è il triplo del suo fisico con un espressione di chi sta per subirsi una serata a tema natalizio con me.

Dopo il nostro bacio in spiaggia della settimana scorsa, vorrei dire che avrei voluto tanto continuare a stringerla a me, godermi un altro po' le sue labbra..ma in realtà avrei voluto solo una coperta e una doccia calda.

Baciarsi in spiaggia, nell'acqua, il 17 dicembre, beh.. è una cazzata. Una stronzata totale.
E chi poteva farla se non noi?

Non l'ho più baciata da quel giorno, non ne ho avuto modo e la mia testa ricade continuamente all'incidente di Octavia.
È ormai in coma da tre giorni, nessun miglioramento, se non alcune brevi notizie che Damien condivide con noi.

Lui passerà il Natale da solo, a crogiolarsi nella disperazione e nel senso di colpa per essere arrivato qualche secondo più tardi.
Damien è fatto cosi: Preferisce infliggersi tutte le possibili colpe del mondo, ma non ammetterà mai di star male.
Non ammetterà mai di poter stare male come tutti noi.

«Dai, sarà divertente!» esclamo correndole incontro, quasi inciampando nel lungo pigiama che Dorian mi ha costretto ad indossare.

Io e Kamilah ci fissiamo dai nostri pigiami XXL di Stitch regalati per natale da Dorian stesso.

«Divertente..» ripete, avvicinandosi a me con lo sguardo basso.

«Come una Pasqua?» le domando e lei solleva la testa di scatto, nei suoi occhi noto una fiamma accendersi.

«Cosa vorresti fare?» saltella per le scale e si lancia sul divano, guardandomi pensierosa mentre si stringe al petto un cuscino.

È così tenera quando non prova ad ammazzarmi.

«Papà Dorian e mamma Nicole ci hanno lasciato una teglia di spaghetti con le polpette.» sorrido mentre attribuisco a quei piccioncini i nomignoli da genitori, immaginando le loro facce se fossero qui.

Loro fanno tanto i duri, più Nicole che Dorian, dato che le sta sotto peggio di un treno, ma in realtà se potessero si sfonderebbero a vicenda in ogni angolo possibile di questa casa.

Love in DisguiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora