15- Mine all mine

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N i c o l e

«In che senso, viviamo in un illusione?»

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«In che senso, viviamo in un illusione?»

La donna difronte a me mi fissa con quegli occhi felini ed affilati, che farebbero invidia persino ad un gatto nero.
Mi scruta, mi analizza e solo allora inizia a considerare la mia domanda.

Il mio sguardo passa immediatamente alla figura di Damien. Un Damien totalmente diverso da quello che conosco.

È in piedi davanti a noi, e con i capelli scompigliati è seduto su una sedia posta al contrario. Ha lo sguardo colmo di rabbia e risentimento.
È agghiacciante.

«Significa che siete prigionieri. Tutti. Da almeno cinquant'anni.» sbarro lievemente gli occhi confusa, chiedendo con lo sguardo ulteriori informazioni.

«Prigionieri..?» Juniper mi si siede di fianco e lancia uno sguardo a Kamilah, che fissa la donna con un cipiglio in volto.

«Circa cinquant'anni fa ci fu una guerra tra cinque gruppi, fazioni. Acqua, terra, fuoco, aria e Neutro.» la madre di Damien sfila un bottone dall'asola della sua camicia e ci mostra una lunga cicatrice dal collo al centro del petto.

Le quattro fazioni principali erano contro la mia, Neutro. Questa me la procurarono alcuni soldati quando avevo solo quattro anni, solo perché mi ero rifiutata, o meglio, mio padre si era rifiutato di sottopormi alla terapia.

«Quale terapia?» domando, avvicinandomi a lei.

«Vi siete mai chiesti il perché dei vostri poteri? Non sono poteri, ragazzi.. Vi siete mai chiesti perche vi facciano vivere in tutto questo lusso?» effettivamente, è una situazione abbastanza strana.

Ha ragione.

«Siete i loro prototipi di macchine de governo. Usciti da qui inizierete a torturare la mia gente, e non potrete sottraevi a questo, perché voi e Z0D14C siete ormai una cosa sola.» le sue parole mi mettono i brividi, e lancio un occhiata a Dorian.

«Come possiamo evitarlo?» domanda, incrociando le braccia al petto.

«Ecco, ora ci stavo arrivando.» inizia la donna tirando fuori una specie di cartina.

«Noi siamo qui in incognito, conosco questo posto perché prima era il palazzo del governo, e mio padre, beh, era il presidente.» , si lascia sfuggire un sospiro, poi torna a fissare la carta.

«Noi siamo qui per distruggere la Z0D14C. E qual' è il modo di distruggere qualcosa?» ci domanda retoricamente, aspettandosi una risposta.

Love in DisguiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora