Il cuore.
Il suo nome deriva dal greco 𝛞𝛂𝛒𝛅ί𝛂 (cardìa) e dal latino cŏr, cordis.
Per le popolazioni più antiche era considerato come il luogo in cui risiede l'anima, come viene testimoniato dai reperti di pitture e tombe degli egizi o dei sumeri.Per gli aristotelici, invece, il cuore era il luogo dei sentimenti.
Perché per Aristotele, al cuore sono inerenti tre fenomeni : pulsazione, respirazione e palpitazione.
Nel cuore, c'è dunque il principio del calore; c'è un pneuma cioè soffio o spirito, che indicano la forza vitale dell'uomo.
Per Lucrezio, autore classico dell'antica Roma, l'anima vivifica il corpo, ma dopo la morte si scinde disperdendosi.
Si considera che l'animo sia situato nel petto ed il termine latino pectus in italiano può avere la traduzione di : petto, cuore, anima, intelletto, spirito, mente, memoria.
Lucrezio definisce il cuore un sacrario, cioè luogo in cui si può esser toccati dalla divinità e divenire partecipi della sua vita.Solo con la medicina del periodo classico greco, il cuore iniziò ad essere visto più razionalmente, dunque come un vero e proprio organo cavo suddiviso in quattro camere: due atri e due ventricoli sovrapposti nel lato sinistro e destro e divisi tra di loro da pareti chiamate setti.
E il cuore di Iris, entrando nella stanza di Leo, entrò in iperventilazione.
Venne travolta da una serie di emozioni che non aveva mai provato prima.
Iris fu accolta da un profumo di muschio bianco che emanava tranquillità, pace, e anche qualcos'altro che non sapeva definire.
Sulle pareti blu scure c'erano poster di Lucio Battisti, la trilogia del 'cavaliere oscuro' di Christopher Nolan, Lana del Rey e Arctic Monkeys.
C'erano orchidee ovunque, ma anche libri dei più grandi della letteratura italiana; da Pirandello, a Svevo, fino a giungere a D'Annunzio.
Tra quella raccolta però notò anche autori stranieri.
Al centro della stanza un letto a due piazze.
Non c'era alcuna sua foto.Eppure da quella stanza lei riuscì a percepire l'essenza, anzi l'anima di Leonardo, nonostante non sapesse neanche come fosse fatto il suo viso.
<<Allora buonanotte Iris>> disse Donnie richiamandola alla realtà.
<<Buonanotte Donnie, a domani>> rispose continuando ad osservare la libreria.
Una volta rimasta sola, sentì le serrature delle altre camere scattare.
Michelangelo, Raffaello e Donatello si erano chiusi a chiave nelle loro stanze.Iris sorrise e si sentì più al sicuro.
Si sedette sul bordo del letto e appurò come il materasso fosse morbido.
Cominciò a vagare con la mente e a cercare di costruire con la immaginazione un viso, una forma che potesse rappresentare Leonardo.
Aveva dunque iniziato ad idealizzarlo.
Ad immaginare dei possibili discorsi tra loro due, perché si accorse che avevano gusti musicali e in fatto di lettura molto simili.
Cominciò anche a fantasticare sul loro primo incontro che sarebbe avvenuto tra un mese e mezzo.
Magari anche lui sarebbe stato affascinato da lei.
Magari anche lui avrebbe voluto conoscerla, stringerla tra le braccia.Erano strani pensieri quelli che le vennero in mente, però non riusciva a smettere di produrli.
Quella camera le trasmetteva delle strane vibrazioni.Ed Iris fu talmente presa dal suo turbine di emozioni che si addormentò sopra il piumone, non si cambiò neanche.
Sì svegliò di soprassalto quando sentì qualcosa sbattere in salone.
Controllò la sveglia vicino al letto, segnava le 5:40.
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Quattro più uno
ChickLitCosa succede quando una ragazza finisce per incontrare un gruppo di quattro ragazzi fuorisede con caratteri completamente diversi? Questa è la storia di Iris, che incontrerà i suoi quattro angeli custodi. Quattro più uno, è una storia di amicizia...