Capitolo 28

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I primi raggi della mattina colpirono il viso perlaceo di Iris, che dolcemente cominciò ad aprire le palpebre.
Sorrise, perché la prima cosa che vide fu la mano di Leo vicino al suo volto, perché si era addormentata sul suo petto.
Leonardo ancora dormiva beatamente disteso a terra, come cuscino stava usando il suo braccio.

Si erano addormentati fuori in balcone.

Iris rimase ferma per crogiolarsi della vicinanza con il corpo di Leo; profumava di fresco, di sicurezza e tranquillità.
Sollevò lo sguardo verso il capo di lui e lo vide dormire con le labbra semichiuse.

Almeno non russa.

Pensò sollevata lei.

***

In un'altra stanza, qualcuno si svegliò solleticato da lunghi capelli sul viso.
Michelangelo aprì le palpebre e notò la testa bionda di Azzurra poggiata sul suo petto.

Sorrise al ricordo della serata passata a parlare delle loro passioni, dei loro sogni e della loro infanzia.

«In realtà la danza non è neanche la mia passione, lo faccio solo perché mia madre mi ha forzata da piccola e ora che ho vent'anni, mi sono resa conto che non so fare altro che questo.»

«Io una mamma neanche la ho più» rispose invece Michelangelo ripensando ai lunghi capelli biondi di sua madre.

«Come hai superato il tutto?» «Non l'ho superato»

«Posso chiederti come è accaduto?» «Si è...-prese un respiro profondo- ha fatto tutto da sola con dei sonniferi, un flacone intero»
Ad un tratto si sentì più leggero, finalmente lo aveva raccontato a qualcun altro che non fossero Leonardo, Raffaello e Donatello.

«Stava male?» «Non ho avuto un ambiente familiare perfetto» «litigavano i tuoi?» «Sì, arrivavano anche alle mani, soprattutto papà. Ed io allora avendo solo sei anni, non ne ero del tutto consapevole. Solo dopo, ho capito che quando papà esagerava, mamma veniva da me e mi cantava "star man" di Bowie per rassicurarmi e assicurarsi che io non avessi capito e sentito nulla.»

«Buongiorno» lo richiamò Azzurra, Michelangelo abbassò lo sguardo, «buongiorno, dormito bene?» «Sì, benissimo» rispose lei accoccolandosi ancor di più al suo corpo.
Mickey sorrise per quell'avvicinamento.

«Ti batte forte il cuore» gli fece notare Azzurra, «sì, ho quasi sempre il cuore agitato», bugiardo.

«Hai fatto una visita cardiologica? Potresti avere dei problemi cardiaci» disse Azzurra preoccupata, «era una bugia, volevo apparire un duro, ma sì è colpa tua se ho la tachicardia» rispose ridendo lui.

***

Alex aprì di colpo gli occhi, qualcuno aveva russato fortemente. Si mise seduta sul divano e vide la fonte del rumore addormentato a terra: Ralph stava russando con la bocca aperta e Martino era lì vicino a lui, raggomitolato sul suo petto.

Alex incazzata per esser stata svegliata in malo modo, afferrò un cuscino e glielo lanciò in faccia.

«Vaffanculo.» Rispose lui togliendosi il cuscino e rilanciandoglielo indietro. «Sembri un carro armato. Anzi, sembra il motore di un cazzo di trattore.»

«Parli te che sospiri come se stessi scopando mentre dormi.» Rispose mettendosi seduto.
«Ho problemi respiratori coglione.»
«Non pensi che possa avere lo stesso problema anch'io? Ho il setto nasale storto.»

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