capitolo 4

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Che i guai abbiano inizio

Blake

<<Ti prego no>> la voce preoccupata di Rosie mi mette in allerta.
Mi giro confuso nella sua direzione.

<<Che succede?>>
<<Succede che non ho il pigiama>> risponde con finto divertimento.
Oh.

Non resisto e mi faccio scappare una mezza risata che viene interrotta quando ricevo un'occhiataccia da parte sua.
Cerco di acquisire il controllo perso, trattenendo il distendersi delle labbra.

<<Non hai niente che possa sostituirlo?>> domando di getto senza pensare.
Rosie mi guarda, cerca di capire se l'abbia detto sul serio o meno. Quando capisce che la domanda è stata buttata senza riflettere abbassa le spalle e rilassa l'espressione.
<<No>> dice sottovoce.

Cala un silenzio imbarazzante.
Rimango muto, mi giro leggermente di spalle.

Le mie mani saettano all'interno della mia valigia, afferrano una maglia grigia con l'intento di dargliela. In quel momento le immagini di mio fratello piombano davanti agli occhi. Stringo le mani sgualcendo l'indumento. Lo lascio cadere.

Mi scosto leggermente e la vedo. Ha la sopracciglia corrugate e gli occhi bassi. Scava fra i vestiti come se il pigiama potesse materializzarsi tra le sue dita.
A quella vista cedo. Sospiro. Riprendo la maglia, mi avvicino a lei e gliela porgo.

Si accorge immediatamente della mia presenza, alza gli occhi, brillano di gratitudine e confusione.

<<Calma Monnalisa è solo per stasera, domani andiamo a prenderti un pigiama.>>
Lentamente prende ciò che c'è nelle mie mani.
<<E adesso vai prima che cambi idea e te la strappi dalle mani.>>
Senza farselo ripetere corre in bagno chiudendo la porta a chiave.

Dopo vari minuti sento la serratura scattare.

Esce e cammina a passi incerti verso la mia direzione.
Ha la mia maglietta addosso, le arriva a metà coscia lasciando scoperte le gambe
e poco all'immaginazione. Non è della sua taglia e si vede, nonostante ciò le avvolge il corpo dandole un aspetto che non saprei descrivere se non come ipnotizzante, facendo invidia a chiunque.
Ha i capelli raccolti in una coda disordinata, il viso totalmente privo trucco.
Sembra un angelo.
Si ferma a pochi passi di me.
Noto che una ciocca di capelli è sfuggita dalla coda. Come a leggermi nella mente si porta una mano su di essa spostandola dietro l'orecchio.
Il gesto fa alzare di poco la maglia.

'Dio fa che si allontani prima che gliela strappi, stavolta, da dosso.'

<<Grazie>> udisco a malapena la voce di Rosie.
Le sorrido non sapendo cosa fare.                   
                              _

L'indomani prendo il chiodo di pelle buttato sulla scrivania, il tessuto scivola sopra la maglia.

<<Hai tutto?>> mi domanda Rosie nel mentre che si sistema i capelli.
<<Si ho tutto. Tu più che altro hai preso la pistola o ti sei dimenticata anche quella?>> la stuzzico.
Alza gli occhi al cielo prima di aprire il giubbotto dove all'interno è nascosta l'arma.

Perfetto.

Apro la porta della camera e faccio cenno a Rosie di uscire, quando si chiude cigola.
Prima destinazione: centrale di polizia.

Usciamo dall'hotel e proprio in quell'istante due macchine si fermano davanti a noi.
Da quella nera ne esce una donna sulla trentina, porge delle chiavi a Rosie, le fa l'occhiolino e entra nell'aiuto a fianco, la quale riparte immediatamente.

Cosa succede?

<<L'Orbitrix ad ogni missione ingaggia un aiuto per spostarci>> mi spiega la moretta quando nota la mia espressione.
<<Non è la tua prima volta Moore, eppure mi sembri estraneo alla situazione>> continua lanciando il colpo.
<<Hai ragione, ma tutte le mie indagini sono state, fino ad ora, a New York e lì mi sono sempre spostato con la mia moto. Monnalisa.>>
Sembra sorpresa.
<<Allora non sarà un problema guidare per te>> afferma all'improvviso.

Non mi dà il tempo di ribattere che si incammina verso la macchina, l'accende, per poi lanciarmi le chiavi. Mi ritrovo a protendere le mani in avanti per prenderle al volo. Quando le ho in mano salgo anche io. La trovo intenta a guardarmi mentre cerca di non ridere.

<<Sei tremenda.>>
<<Me ne farò una ragione>> dice in modo teatrale.

Scocco la lingua contro il palato per poi partire.
Una volta arrivati scendiamo dalla macchina. Entriamo all'unisono nella struttura.
Mi guardo su tutti i fronti per trovare un agente libero.

La mia attenzione viene spostata sul picchiettio di una mano sul mio braccio, è delicato ma insistente.
<<Rosie potresti anche parlare sai>> dico con stizza.
Il movimento si ferma.
<<Mi avresti ascoltata?>> domanda all'improvviso con fare incerto.

La domanda mi spiazza.
Mi guarda insistentemente.
Aspetta sul serio una risposta?
Cosa le prende?

Non faccio in tempo a risponderle che un poliziotto si avvicina a noi.
<<Avete bisogno ragazzi?>>
Rosie si gira, parla con lui.

Ha cambiato tono ed espressione in meno di un secondo. Non è la prima volta che succede. Da quando la conosco ha sempre cercato di eliminare qualsiasi punto vulnerabile dal suo viso.

<<...quindi volevamo chiederle se ci potesse dire qualcosa di più su Matthew Parker.>>
Ritorno con i pensieri alla realtà giusto in tempo per sentire l'ultima frase di Rosie.

Il poliziotto, dal cartellino sulla divisa leggo il suo nome: Jacob, ci guarda attentamente da capo a piedi.
Sembra sull'orlo di ammanettarci entrambi ma poi parla.

<<Da che ho memoria sono stati in prigione molti falsari, ma nessuno di loro si chiama Matthew Parker. Inoltre questo nome mi è nuovo.>>
Rimaniamo pietrificati, lentamente giuro la testa verso Rosie e lei ricambia.
<<Mi dispiace>> parla di nuovo Jacob per poi andarsene.
<<Cosa facciamo?>>
<<Non lo so Blake, non lo so.>>

Sono a Manhattan da meno di ventiquattro ore e già mi sono rotto il cazzo di stare qui.

'Come siamo scurrili ragazzo.'
Parla la mia conoscenza.
'Sta zitta…'

Lentamente una consapevolezza affiora in me.

<<Monnalisa.>>

<<Mh?>>

<Pensaci è un falsario di documenti, avrebbe potuto falsificare anche la sua identità.>>

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Allora Blake io l'ho descriverei in una sola frase: in a world of a boy he's a gentleman
I pensieri di Blake>>>>
Rosie non è una che si fa mettere i piedi in testa ma ogni tanto ha anche lei i suoi momenti più vulnerabili anche se li nasconde sempre
Posso dire Blake spirito giuda
E...non posso dire più nulla
Io, Blake e Rosie vi aspettiamo su Ig: giovy.writer_
Tik tok: giovy.writer
E al prossimo capitolo
🩷

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