capitolo 11

4.1K 95 91
                                    

Rosie

È pomeriggio inoltrato. Io, Blake e Jacob siamo seduti nel suo ufficio.

<<Vi volevo qui per quello che è successo ieri sera>> parla il poliziotto. La voce riecheggia nella stanza.
<<Prima di procedere… come state? Ne siete usciti feriti
dall'aggressione?>>
Scuotiamo la testa all'unisono.
<<Tutti interi o almeno fisicamente>> scherza su Blake.

Da sotto il tavolo agguato la sua mano stringendola forte. Intreccia le dita con le mie.
Jacob sorride appena.

<<Partiamo dal principio. Cosa avete trovato su James?>>
Mi prendo del tempo per assaporare la sua domanda.
<<Dall'anagrafe abbiamo scoperto che vive a Wall Street. Il giorno dopo ci siamo presentati a casa sua ma non c'era nessuno al suo interno. Lì abbiamo incontrato un bambino, ci ha detto che il proprietario della casa non c'era ma che le chiavi erano sotto il tappetino, sull'uscio. A quel punto siamo entrati nell'appartamento intenti a cercare qualcosa, quando abbiamo sentito un rumore di passi venire verso di noi ci siamo nascosti è abbiamo sentito il falsario parlare a telefono con qualcuno>> ometto la parte di noi due abbracciati nell'armadio. A quel ricordo un formicolio approda sul mio braccio.

<<Che genere di telefonata era?>>
<<Qualcuno lo sta minacciando>> risponde secco il ragazzo al mio fianco.

L'agente aggrotta la fronte, appoggia il gomito sulla scrivania, poggiando la testa sul palmo. Con l'altra mano picchietta le dita sulla superficie.
<<Come mai eravate da The Chef Cafe ieri?>> Ci domanda alla fine.

Con la mano libera dalla stretta di Blake prendo dalla tasca il bigliettino trovato. Lo posiziono sul tavolo sotto lo sguardo attento di Jacob.
<<L'abbiamo trovato sotto al letto di James>> specifica la spia.
Il foglio di carta viene piegato e ripiegato da Jacob. Legge la frase su di esso, si acciglia.
<<Una trappola…>> pensa ad alta voce.

Si passa una mano fra i capelli spostandoli dalla fronte. Si schiarisce la voce.
<<Passiamo al motivo del perché vi volevo qui oggi.>>
Rimaniamo in silenzio in attesa delle sue parole.

<<Siete davvero sicuri che il cattivo di tutta questa storia sia solo James?>>
Non rispondiamo, paralizzati dalla sua domanda.

<<Pensateci. Una telefonata misteriosa, un biglietto falso e poi una sparatoria a cui nessuno è intervenuto. Eravati a mezzo metro dal locale e nessuno è uscito fuori o ha reagito sentendo dei colpi d'arma da fuoco. Vi ripongo la domanda: siete davvero sicuri che il cattivo sia solo James?>>

Sempre se il cattivo sia davvero James.

Ingoio un groppo di saliva inesistente.
<<Lei dov'è?>> Risponde Blake con un'altra domanda.
<<La volete vedere?>>
Faccio cenno di sì con la testa.

Jacob si alza lasciando l'ufficio. La porta semichiusa. La gamba inizia a tremare insistentemente. Cerco di calmarla ma ottengo il risultato contrario. Una strana sensazione artiglia lo stomaco. Serro la mano libera per riacquisire il controllo perso. Blake lascia andare la presa, sento la sua mano posizionarsi sulla gamba che trema, l'accarezza andando su e giù. Poi con il pollice forma dei cerchi sul pantalone. La pelle sottostante brucia. Continua lentamente, imprime ogni movimento sul mio essere, quel tanto che basta da liberarmi da quella morsa e da riuscire a calmare il tremore.

Il cigolio della porta fa scattare la testa nella direzione del suono. Due figure entrano. Il mio sguardo ricade sulla ragazza, ha i capelli arruffati, gli occhi verdi rossi come se avesse pianto. È ammanettata. Jacob la fa sedere al suo posto mentre lui rimane in piedi accanto a lei. Ci guarda.
Blake ferma il movimento, ma continua a stringere la mia coscia.

<<Cosa volete sapere?>> Sussurra flebile la biondina.
<<Come ti chiami?>>
Mi guarda sorpresa.
<<Melanie.>>
<<Quanti anni hai?>>
<<Ventuno.>>
Ha la mia età.
<<Da quando sei così buona Monnalisa?>>

Gli pesto il piede da sotto il tavolo, fa una smorfia per il dolore.
Melanie sorride per poi abbandonarsi a un pianto silenzioso. Le lacrime scivolano sulle guance bagnando la maglia.

<<Io…non volevo farlo>> dice tra i singhiozzi.
Guardo Blake, mi sta già osservando.
<<Non volevo. Mi dispiace.>>
Riporto l'attenzione sulla ragazza.

Jacob le asciuga le lacrime con un fazzoletto mentre la tiene stretta a sé.
<<Mi hanno obbligato, io non volevo.>>
<<Chi ti ha obbligato?>> Domanda cautamente Blake.

Non risponde.

<<Qualcuno ti sta minacciando?>> Si intromette il poliziotto.

Annuisce.

<<Noi possiamo aiutarti.>>

Scuote la testa.

<<È qualcosa di troppo grande>> dice.
<<Anche per noi due?>> Domanda il ragazzo.
<<Soprattutto per voi due.>>

<<Così stai mettendo in dubbio le mie capacità biondina>> scherza su Blake ottenendo una risatina da parte di Melanie.

<<Non metto in dubbio le tue capacità Blake e nemmeno quelle di Rosie.>>
<<Come sai i loro nomi?>>
<<Ve l'ho già detto. Questa storia è più grande di quello che pensate.>>

Un suono riecheggia nella stanza.

Metallo che cade.

Un tintinnio incessante.

Poi silenzio.

Vedo Melanie sorridere.

La luce si spegne.

Un ago pizzica la pelle.

Le palpebre si abbassano.

Il respiro piano piano abbandona il mio corpo.

Vuoto totale.


_______________________________________
Sto per prenotare un volo per una meta sconosciuta dopo questo.
A parte gli scherzi io vi ripropongo la domanda di Jacob: siete davvero sicuri che il cattivo di questa storia sia solo James?
Come sempre io vi aspetto domenica per un nuovo aggiornamento, anche se...
Non lo so attivate le notifiche perché potrebbe esserci una sorpresa.
Io, Rosie e Blake vi aspettiamo
🩷

The deception Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora