Blake
Rimane ferma sotto il mio sguardo.
Mi allontano bruscamente e nel mentre vedo i suoi occhi dipingersi di incredulità.Deglutisce a vuoto.
<<No…non è possibile.>>
Le do le spalle sedendomi sul letto. Sento i suoi passi muoversi leggeri e a tratti. Mi arriva di fronte, alzo la testa per incontrare il suo viso, ha le spalle tese, le pupille che saettano nelle mie.
<<E ora che ti racconti una storia Rosie.>>
Si appoggia al bordo della seconda branda della stanza.
<<Non ha un lieto fine>> l'avverto.Inizio flashback.
Aggiusto i capelli davanti allo specchio del bagno quando mio fratello entra di getto.
<<Esiste una parola chiamata bussare Jack>> lo rimprovero in modo ironico.
<<Non se tu ci stai i secoli qui dentro.>>
Si avvicina e mi spinge fuori dal riflesso.
<<Idiota.>>
<<Ti voglio bene anche io Blake.>>
<<Io no.>>Rotea gli occhi per poi passarsi una mano sulla capigliatura scura.
Il suono del campanello interrompe la monotonia. Sarà arrivato.
<<Blake puoi andare ad aprire la porta per favore>> mi urla mia madre dalla parte opposta della casa. Sbuffo all'idea di avere un ospite stasera.<<Vai non si fanno aspettare le persone fuori casa>> dice Jack in modo canzonatorio mentre ridacchia, anche se in quella risata riesco a scorgere un minimo di tensione.
Esco dal bagno giusto in tempo per vedere la sua maschera di felicità e spensieratezza cedere per qualche secondo.
Aggrotto la fronte, mentre scendo le scale continuo a pensare alle velature strane del suo umore.
Saltello l'ultimo gradino per arrivare di fronte alla porta d'ingresso.
Deglutisco prima di mettere una mano sulla maniglia e sfogliare il mio miglior sorriso finto. La serratura scatta. Apro la porta ed ecco che mi ritrovo a guardare il capo dell'Orbitrix.Elliot Carpet.
Sorride quando mi vede, allunga una mano nella mia direzione, controvoglia la stringo.
<<Signorino Moore, condoglianze>> la voce carica di finto buonismo.
Accentuo il sorriso già artefatto. Stringo la presa sulla maniglia e lascio andare la sua di mano.
<<La ringrazio molto>> rispondo con voce automatica.Mi sposto dalla porta per farlo entrare, cammina in avanti accedendo all'ingresso. Il silenzio tra noi è carico di tensione. Non tollero la sua presenza e sembra averlo capito. In realtà non sopporto l'ombra di nessun impiegato dell'Orbitrix da quando papà è morto in una missione qualche settimana fa'.
<<Salve Signor Carpet>> la voce di mio fratello riecheggia nel silenzio che si era creato.
<<Jack che piacere rivederti. Mi dispiace per la perdita.>>
Il loro rapporto è decisamente più informale d'altronde Jack aiutava papà molto spesso.
Il mio sguardo passa su entrambe le figure, noto il leggero tremore negli occhi del più piccolo.<<Signor Carpet.>>
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dall'arrivo di mia madre. Ha indosso un vestito nero che le fascia il corpo.Era il preferito di papà.
Sento una morsa allo stomaco che ignoro costringendomi a pensare ad altro.
<<Signora Moore, sono desolato per quello che è successo. Ewan non era solo un mio collega ma anche un amico.>>
Un sorriso tirato si presenta sulla donna.
<<La ringrazio. Ma prego accomodiamoci la cena è pronta.>>
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The deception
Romance"Pura come un fiore e fragile come i suoi petali, ecco che cos'è" Rosie Carpet è una delle spie più esperte e portate nell'Orbitrix, d'altronde è impossibile non esserlo quando si è la figlia proprio di chi dirige la struttura. Blake Moore invece è...