Rosie
<<Quindi credete che "Matthew" abbia falsificato la sua identità?>> Ci domanda Jacob.
Siamo seduti nel suo studio. Dopo averlo fermato per una seconda volta ed esposto la nostra teoria ci ha portati qui dentro.
<<Esatto>> rispondo.
<<La teoria può anche funzionare>> si ferma dal parlare, passa una mano sui capelli castani e sposta lo sguardo da me a Blake.
<<Perché sento arrivare un "ma non potete fare nulla perché cazzo devo arrestarvi in quanto spie">> butta Blake tutto d'un fiato.Gli do una gomitata nel fianco per zittirlo in risposta mi accollo un'occhiataccia da parte sua.
Il poliziotto sembra divertito dalla scena.<<La teoria potrebbe funzionare ma come credete di procedere?>> Ci domanda alla fine.
Rimaniamo entrambi sorpresi dalla sua domanda.
<<Ed è qui che entra in campo il vostro aiuto>> dice il ragazzo al mio fianco.
Jacob fa cenno con la mano di continuare.
<<Ci servirebbe l'intero fascicolo di chi è stato arrestato negli ultimi dieci anni.>>
Jacob realizza immediatamente cosa abbiamo in mente, sorride.
<<Datemi un paio di minuti.>>
Esce dalla stanza.Ritorna dopo vari minuti con vari libroni in mano. Mi alzo per andare ad aiutarlo prendendone all'incirca la metà. Jacob mi ringrazia con lo sguardo.
Mi giro nel lato della scrivania per posare i fascicoli su di essa e quando mi libero del peso noto Blake guardarmi intensamente. I suoi occhi brillano di una strana luce.<<Che c'è?>> Domando.
<<Cosa?>>
<<Perché mi guardi così?>>
<<Io…niente.>>Lo guardo senza capire.
L'agente si schiarisce la voce.
Ritorno a sedere.
Noto Blake guardare i vari libri sulla scrivania.
<<Basarci su dati anagrafici sarebbe inutile>> inizia a parlare ma viene interrotto da Jacob.
<<Avete una foto di chi cercate?>>
<<No.>>
<<Invece si>> dico.
La prendo dalla tasca dei jeans e la poggio sul piano.<<Da quanto tempo ce l'hai?>> Mi domanda la spia.
<<Da quando siamo qui>> rispondo come se fosse ovvio.
<<Non parlarmi così, io non ne sapevo nulla.>>
<<Non sai molte cose su di me, Moore.>><<Ragazzi.>>
La voce di Jacob ci porta a girarci verso di lui.
<<Si?>> Diciamo all'unisono io e Blake.
<<Ho già visto quest'uomo.>>Prende uno dei fascicoli sul tavolo, sopra è indicato il numero "32", lo sfoglia velocemente fino ad arrivare alla pagina desiderata. Quando la trova rimane alcuni secondi a fissare la foto sulla pagina, poi gira il libro nella nostra direzione.
<<James Hold>> dice piano Blake.
<<Falsario di documenti, è stato in carcere due volte>> leggo la descrizione sotto la sua foto.
Bene ma ora cosa facciamo?
<<Tutto molto bello, ma ora cosa facciamo?>> Grazie Blake per dare voce ai miei pensieri.
<<E se andaste all'anagrafe in modo tale da scoprire dove abita>> pensa l'agente.
<<L'idea non è male ma non credo che ci faranno indagare così facilmente>> ribatte Blake.
<<Dite che vi mando io, lì dentro mi devono un favore.>>Prendo la foto dalla scrivania la giro dalla parte bianca sul retro, afferro una penna dal portapenne alla mia destra, scrivo "James Hold" e poi la riposo.
<<Possiamo andare?>>Quando ottengo l'approvazione del poliziotto mi alzo.
-
Se rimango qui dentro per ancora cinque secondi credo di scoppiare.
Jacob aveva ragione, bastava fare il suo nome e tutto è andato per verso giusto.Io e Blake siamo seduti io di fronte all'altro a sfogliare fascicoli su fascicoli
Siamo qui da quelle che credo ore e ancora nessuna informazione.
La stanchezza inizia a farsi sentire.
Mi scosto i capelli dalla fronte.<<Rosie?>>
<<Mmm.>>
<<Guarda qui.>>Mi allunga un foglio strappato e sgualcito leggo i vari nomi sopra per poi fermarmi a una frase in particolare "James Hold nato nel 1986 a Manhattan. Vive attualmente a Wall Street 45."
Rileggo la frase una decina di volte prima di spostare lo sguardo sulla spia al mio fianco, noto che mi sta già fissando. Di getto alzo il palmo della mano e lui lo raggiunge battendo il cinque.<<Abbiamo una pista da seguire. Domani andiamo a trovare un certo "Matthew Parker">>mi dice allegro Blake mentre io riporto la frase sul retro della foto.
Nel mentre che scrivo una strana sensazione affiora in me.
È stato fin troppo semplice.
Tutti gli indizi così in bella vista.
Mi mordo il labbro assiduamente.<<Se continui a morderti il labbro te lo farai sanguinare.>>
<<È solo che...non lo so mi sembra tutto troppo facile>> ammetto.
<<Te l'hanno mai detto che ti fai troppe paranoie Monnalisa?>> Nel mentre arriva alla porta.
<<Allora andiamo? O vuoi che continuiamo a rimanere qui dentro insieme? Se vuoi la mia compagnia basta che me lo dici.>>
Lo fulmino con lo sguardo, esce dalla stanza e la sua risate riecheggia tra le pareti.Sospiro.
Esco anche io chiudendomi la porta alle spalle. Per una volta spero che abbia ragione lui e non io.
-
<<Facciamo colazione prima di andare>> non è una domanda quella che mi viene fatta.
La porta si apre all'improvviso mostrando una cameriera con un vassoio. Blake la raggiunge, prende quello che ha in mano e la ringrazia. Quando siamo da soli poggia il vassoio sul letto e incrocia il mio sguardo confuso.
<<Te l'ho detto facciamo colazione. Ora smettila di stare lì impalata altrimenti faremo tardi.>>
Ancora titubante mi siedo di fronte a lui.
<<Non hai fame?>>
<<Si, ma tu...cioè -mi maledico mentalmente per non riuscire a compiere una frase di senso
compiuto- quando hai fatto tutto questo?>>
<<Ieri sera>> risponde come se fosse ovvio mentre addenta una ciambella.<<Tu non sei un tipo da colazione>> gli faccio presente mentre guardo il vassoio.
<<Ma tu si>> mi fa notare.
Ah.
<<E ora mangia che tra poco dobbiamo andarcene.>>Ci ritroviamo in macchina dieci minuti dopo immersi nel traffico.
<<Cosa faremo una volta lì?>> rompe il ghiaccio Blake. Apro la bocca per dire qualcosa ma non ne esce nessun rumore.
<<Non abbiamo un piano in realtà.>>
<<Questo è chiaro altrimenti non te l'avrei chiesto, Monnalisa.>>
<<Allora improvviseremo.>>
<<Rosie Carpet che improvvisa? Ora viene a piovere.>>
<<Divertente Moore>> alzo gli occhi al cielo.
<<Dai Monnalisa era una battuta.>> continua Blake ridendo. Fossette.
Trattengo il sorriso che cerca di uscire a tutti i costi.Rimaniamo in silenzio per la maggior parte del tempo, l'unico rumore è quello delle ruote che stridono sull'asfalto.
<<Vorrei vederlo>> dice all'improvviso la spia.
<<Cosa?>>
<<Il tuo sorriso.>>Il mio cuore perde inavvertitamente un battito a quell'affermazione.
Per fortuna arriviamo alla casa che cercavamo prima che abbia il tempo di rispondere.
Scendiamo dall'auto.
Lentamente busso alla porta.Niente.
Blake riprova colpendola più forte ma anche questa volta nessuna risposta.
Rimaniamo impalati.
Dei passi si avvicinano velocemente.
Si fermano all'improvviso.<<Non troverete nessuno.>>
Una voce parla alla mie spalle._______________________________________
Jacob non so voi ma a me già piace.
Non c'è in realtà molto da dire ma voi siete più d'accordo con Blake o con Rosie riguardo alla difficoltà di questa missione?
Io Rosie e Blake vi aspettiamo al prossimo capitolo
🩷
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The deception
Romansa"Pura come un fiore e fragile come i suoi petali, ecco che cos'è" Rosie Carpet è una delle spie più esperte e portate nell'Orbitrix, d'altronde è impossibile non esserlo quando si è la figlia proprio di chi dirige la struttura. Blake Moore invece è...