A/N: Una cosetta che ho scritto un paio di settimane fa, senza alcuna pretesa, perché volevo mettere nero su bianco una scena della dæmon AU, una delle tante che vive soltanto nella mia testa. Per chi non fosse pratico di Queste Oscure Materie (His Dark Materials), i dæmon sono l'incarnazione dell'anima di una persona. Solitamente sono di sesso opposto e interagiscono tra loro.
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Simone non sa cosa pensare, quando Mina gli fa cenno di alzare le mani e gli accomoda in grembo. Gli hanno sempre detto che non ci deve azzardare a toccare il dæmon di un'altra persona senza l'esplicito consenso di entrambe le parti."Rilassati, Simò. Va tutto bene. Ci fidiamo di te." Mormora, alzando il muso per sfiorare il proprio naso contro il suo.
Quella volpacchiotta spelacchiata è sempre stata molto diffidente nei suoi confronti — diffidenza ricambiata da Zoe, che non fa che ricordargli cos'è successo l'ultima volta che non l'è stata a sentire e ha voluto fare di testa sua, con Manuel — e non la può certo biasimare.
È la prima volta che gli capita di vedere un dæmon così malconcio, non credeva neanche fosse possibile. Era convinto fossero solo trovate da film sui gangster e i mafiosi.
"Ti stai ancora chiedendo com'è che mi sono ridotta così, eh?" Gli chiede dopo qualche minuto di silenzio, come se avesse letto nei suoi pensieri. Esattamente come Mimmo, sa cambiare registro e modo di parlare a seconda della persona che si trova davanti. Un dettaglio che era stato apprezzato perfino dal puntiglioso Professor Lombardi, come gli era stato raccontato con orgoglio da papà. E se fino a sei mesi prima avrebbe provato una discreta invidia a sentirlo parlare così di un suo ex allievo, quando lui i complimenti doveva sudarseli nemmeno fosse un allenamento per una partita contro gli All Blacks, ora rendevano felice pure lui. Si sentiva onorato di essere entrato nell'universo di Domenico Bruni.
"Be', ormai penso che tu sia guadagnato la verità. Sai, finché è un genitore ad alzare le mani sui propri figli, o il loro dæmon ad imporsi con la forza su quello di un bambino indifeso... La società lo trova un comportamento disdicevole, certo, ma alla fine tutto si conclude con un 'ognuno impartisce l'educazione come meglio crede'. Per essere sicura che quell'omm' 'e mmerda sparisse dalla nostra vita, doveva essere qualcosa di veramente grave... E ferire la parte più fragile, più intima, di una persona... Non c'è giudice che avrebbe potuto chiudere un occhio su un aggressione del genere, perciò ho perso volentieri il mio.""... ti sei fatta sfigurare di proposito, per proteggere Mimmo?" Chiede, con gli occhi lucidi e la voce spezzata. Non può credere che abbia dovuto conoscere così tanta violenza dalla più tenera età, e ora più che mai capisce il contrasto tra il cinismo e la freddezza di Mina e la solarità e l'ottimismo di Mimmo. Lei è il suo scudo, la sua difesa. Lo è sempre stata.
"Non l'avresti fatto anche tu?" Lo interroga lei, mettendosi più comoda sulle sue gambe, prima di addormentarsi.
La domanda lo tormenta per il resto della notte.