TW: pensieri intrusivi e autolesionisti
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A volte si chiede per quale cazzo di ragione è diventato un infame, passando sopra a tutto ciò che gli è sempre stato insegnato e ai suoi discutibili principi per cui mai e poi mai si collabora con le guardie.
Per finire senza più nulla, manco la propria identità? Mo' si deve presentare con un altro nome, che non gli appartiene e a cui non riesce ad abituarsi.
Raccontare una storia che non è la sua, conscio che non può permettere che nessuno scavi più a fondo per conoscerlo meglio.
Non vuole più affezionarsi a nessuno, ben sapendo che tutto può essergli strappato in uno schiocco di dita.Spesso si domanda se non sarebbe stato meglio che si fosse buttato dal balcone, quel giorno a casa del professore. Avrebbe risparmiato parecchio dolore tanto a sé stesso quanto agli altri. Ogni giorno s'interroga su cosa lo trattenga dal gettarsi in mezzo alla strada, incurante del traffico, o tuffarsi a peso morto nel fiume.
Sono pensieri a cui è abituato fin da quando ha commesso quella rapina a mano armata e che non si traducono mai in azioni concrete, ma rendono le giornate un semplice susseguirsi di azioni sempre uguali: svegliarsi, fare colazione spiando scatti da una vita che non è più la sua sui social, andare a lavorare, e tornare la sera per andare a dormire.La risposta, in realtà, è semplice: Simone.
Forse avrà già voltato pagina, si sarà già dimenticato di lui, come è giusto che sia... Però Mimmo ha bisogno di attaccarsi a qualcosa, per non cedere totalmente allo sconforto.Sarà stupido. Sarà ingenuo. Non ha importanza.
Ancora ci vuole credere, a quel futuro in cui potranno andare insieme al cinema o a vedere dei concerti. Farsi mostrare altri angoli di Roma che non conosce e portarlo a vedere quanto è splendida la sua Napoli. O anche semplicemente passeggiare mano nella mano, magari per le vie di una città in cui nessuno sa chi sono. Scoprila e scoprirsi insieme.
Un sogno che può concretizzarsi soltanto se stringerà i denti e s'impegnerà nel sopravvivere a questi anni di esilio.Avranno il lieto fine che meritano.