babbo

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“Per babbo non esistevo”

Se Sun e Dylan hanno ed hanno mai avuto qualcosa in comune, oltre all’idea di un amore eterno e pulito, per quanto qualcosa in questa vita possa essere eterno, sono i traumi.
Molti, spesso diversi, spesso provocati da eventi profondamente differenti, ma che lasciano la stessa sensazione di vuoto e di troppo addosso.
Ma un trauma troppo simile ce lo hanno, in comune.
Non sono mai stati abbastanza, mai, per i loro padri.
Anche qui, in modi diversi, ma in modo troppo simile, si vede dai loro occhi.
Si riconoscono l’uno negli occhi dell’altra.
Con la sola differenza che Dylan non sa, non sa di quello che è successo, mentre Sun sì.
Sun sa che il padre di Dylan non lo ha mai calcolato, sa che tipo di uomo era, sa quanto l'ha fatto star male, averlo nella sua vita e anche la sua perdita.
Sa del suicidio, sa come, sa quando, anche se lui non gliene ha mai parlato apertamente.
Lo sa perché glielo ha detto sua madre, sa però che a Dylan è sempre mancata una figura paterna.
Quello lo vede, lo capisce dai suoi comportamenti, dalle sue parole, dai suoi sguardi.
Anche a lei è sempre mancata e sempre mancherà, probabilmente, una figura paterna.
L’ha cercata in tutti i compagni di sua madre, negli anni, fin quando non ha cominciato a cercarla nelle relazioni sentimentali.
Ritiene il suo pensiero un po’ Freudiano, ma non può fare a meno di credere che la sua ossessione per gli uomini adulti che la trattano come fosse una bambina derivi proprio dal suo bisogno di un padre.
Suo padre è vivo.
Per miracolo, certo, non per scelta, ma è vivo.
Ha solo troppa paura di rivedersi in lei.
Di rivedere il suo lato malato in lei.
Per questo non l'ha mai aiutata.
Per questo non ci ha mai nemmeno provato.
Sun non ha mai visto le cicatrici di suo padre, ma sa che ci sono.
Sun non sa perché ha provato ad uccidersi, perché ci è quasi riuscito, ma sa che l'ha fatto.
Un altro pensiero che affolla spesso la sua mente, è quello che le dice, spesso sotto forma di voce, che non sarà mai abbastanza per suo padre, perché lei non si è avvicinata abbastanza alla morte.
Non ci si è avvicinata quanto l'ha fatto suo padre.
Sun a volte ha paura che suo padre lo rifaccia.
Sun lo vede, che l'equilibrio che ha trovato è talmente precario che basterebbe un filo d'erba per farlo cadere nel vuoto.
Lo sa che per lui è come camminare su un filo sospeso, conosce quella sensazione, fin troppo bene.
Ma sa anche, che suo padre le vuole bene, a modo suo, ma le vuole bene, per questo si ritiene più fortunata di Dylan.

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