CAPITOLO DUE

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august 10th 2023Ascoli, Italy9:35 pm

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august 10th 2023
Ascoli, Italy
9:35 pm

Dopo essersi fatta una doccia, Irene aveva fatto esattamente come aveva detto e si era messa a letto per quanto le era stato concesso, prima di doversi alzare per prepararsi. Si stava guardando allo specchio, mentre si passava uno strato di mascara sulle ciglia, quando il suo telefono iniziò a suonare.

«Eli?» Rispose sorpresa, principalmente perché la stanza della mora era di fronte alla sua, e avrebbe potuto bussarle invece che chiamarla. «Ire!» La voce squillante della sua amica la costrinse ad allontanare il cellulare dall' orecchio. «Tra quanto sei pronta?»

«Mi mancano le scarpe e ci sono.» Sospirò, preparandosi mentalmente ad una serata che l'avrebbe distrutta psico-fisicamente. «Perfetto! Ti aspettiamo qui fuori, per andare a cena.»

Attaccò prima che Irene potesse ribattere, facendola sbuffare. Era sempre così con Elisa, ma ormai Irene era abituata, altrimenti non sarebbe rimasta la sua migliore amica per tutti quegli anni. Chiuse il mascara, lasciandolo sulla mensola, e dopo essersi spruzzata un po' di profumo, si infilò gli stivaletti e uscì dalla sua camera.

«Ciao.» Sorrise, abbracciando velocemente sia Elisa che Bresh. «Gli al-» fu interrotta dalla porta al suo fianco che si aprì, rivelando Valentina stretta in un meraviglioso abito bianco, che faceva risaltare la sua abbronzatura.

«Scusate, non trovavo la borsa.» Si scusò nonostante avesse ritardato solo qualche secondo, prima di abbracciare ognuno di loro. «Matteo?"»Le domandò confusa Irene, dato che dalla camera era uscita sola.

«Sono qui.» Le rispose sorridendo lo stesso Matteo, uscendo dalla stanza qualche attimo dopo, e Irene annuì, salutandolo. Mentre chiacchieravano, rimasero fermi nello stesso punto, mentre Irene si domandava cosa stessero aspettando, lo stomaco che le brontolava dalla fame.

«Eccomi! Eccomi! Scusate il ritardo.» Dal corridoio una figura possente arrivò di corsa, scostandosi il ciuffo moro dagli occhi. «Sei sempre il solito.» Lo prese in giro Andrea, prima di scambiarsi con lui un abbraccio fraterno. L'ultimo arrivato si prese poi il tempo di salutare le due ragazze che già conosceva e Ernia, prima di girarsi verso Irene e leccarsi le labbra.

Lei osservò quel movimento come al rallentatore, fissandolo in silenzio e cercando di assimilare ogni dettaglio. Lei sapeva chi era, ovviamente, era uno degli artisti più affermati di Italia ed era amico dei suoi amici.

«Irene, piacere.» Allungò educatamente una mano verso di lui. «Scusami se prima sono scappata quando sei arrivato.» Ridacchiò imbarazzata, e lui le strinse velocemente la mano, riprendendosi dalla sua trance. La sicurezza della sua stretta le mandò una scarica elettrica lungo la colonna vertebrale.

«Piacere mio, sono Mario.» Le sorrise, e Irene rimase qualche attimo incantata davanti a quella scena. «Scusami tu, ero in ritardo come sempre.» Si grattò la nuca, sciogliendo controvoglia la presa sulla sua mano.

NENE | TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora