CAPITOLO DODICI

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October 29th 2023Ibiza, Spain1:57 pm

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October 29th 2023
Ibiza, Spain
1:57 pm

Quindi Mario le aveva suonato Vienna -solo dopo che lei aveva accettato di cantare insieme a lui- ed era entrato così nella lista ristretta di persone che sapevano quanto fosse importante per lei quella canzone. Forse non avevano ancora sonno, o forse -più probabilmente- non volevano che quella serata così speciale finisse, ma per qualche motivo si erano spostati sulle sdraio in veranda a parlare.

Avevano chiacchierando, guardando le stelle, finché quest'ultime non avevano fatto spazio al sole. Con il sopraggiungere dell'alba, erano stati costretti a darsi la buonanotte e mettersi a letto, consapevoli che tra qualche ora avrebbero dovuto alzarsi.

La mattina, Irene era stata svegliata dall'ingresso inaspettato -e non richiesto- di Alessia, Emma e Elisa nella sua stanza.

«Sveglia, dell'addormentata!» Alessia le tirò via le coperte di dosso, causando un mugugno da parte della bionda.

«Lasciatemi dormire.» Si lamentò, girandosi dalla parte opposta e coprendosi il viso con un cuscino. «Forza, sono già tutti in piscina.» Elisa la scosse, spostandole il cuscino da davanti alla faccia.

«Vi raggiungo dopo pranzo.» Assottigliò gli occhi, sentendoli bruciare per la forte luce del giorno. «Sono già le due.» Emma incrociò le braccia davanti al petto, giudicante.

Irene si tirò su a sedere di scatto, spalancando gli occhi -pentendosene subito dopo-. «Sul serio?!» Le altre tre annuirono, divertite.

Irene non si svegliava mai tardi, era sempre la prima a svegliarsi in ogni occasione, non era capace a rilassarsi. Le sue amiche erano felici di vederla godersi le sue vacanze, per la prima volta, e sapevano bene che c'era una persona da ringraziare per quello.

«Cazzo, va bene.» Sospirò, lasciando andare una volgarità. «Come fate ad essere già sveglie e attive?!» Si massaggiò le tempie, scostandosi le coperte di dosso e stirandosi. «Avete bevuto più di me.» Fece notare, ovvia.

«Io ho vomitato così tanto che ormai non ho più nemmeno il fegato, mi sento come una rosa.» Alessia rise, sedendosi sulla sedia davanti alla scrivania e girando. «Forse noi ci siamo riprese perché siamo andate a letto appena arrivate a casa, non dopo l'alba.»

Irene guardò Elisa come se avesse un occhio al centro della testa, colta in flagrante. «Cosa?» Sbattè le palpebre, sorpresa. «Eh?» Nemmeno le altre due avevano capito, ma Elisa sorrideva sghemba.

«Sapete, ragazze, stamattina sono andata in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e non crederete mai a cosa ho visto.» Rise la più piccola, incrociando le braccia sopra al petto. «Questa bella addormentata era piuttosto sveglia per essere le sette del mattino, e non era sola.»

NENE | TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora