POV’S ASHER
Una settimana.Una fottutissima settimana che la vedo cercarmi.
Una settimana che cerco in tutti i modi di evitarla e di ignorare il suo sguardo e la sua presenza.
Non lo faccio per cattiveria, voglio solo proteggermi.
In questa settimana mi sono praticamente trasformato in un sacerdote di Atena ho pensato tutto il tempo a lei e tutte le sere tornavo a casa e puntualmente chiamavo i ragazzi per intraprendere conversazioni su come vorrei e come dovrei comportarmi con lei ma puntualmente non arrivavo a nessuna conclusione semplicemente perchè ho paura, perchè non riesco ad ignorare quella terribile voce che mi divora i pensieri.
Alla fine voglio solo evitare di cadere di nuovo.
Mi sto comportando da stronzo? Si.
Le sto facendo del male? Probabile.Ma poco male tanto tra un po’ le passa e va bene per tutti in fondo è pur sempre una figlia di papà che vive in una villa enorme con giardino, probabilmente ha anche una vita tranquilla e una famiglia perfetta, non si sarà mai fatta male in vita sua, io invece mi sono già fatto male abbastanza quindi siamo apposto.
In questo momento sono a mensa con i miei amici e Tyler ci sta raccontando della conversazione che ha avuto l’ora precedente con Atena, a quanto pare ce l’ha con noi.
<< Come darle torto in fondo…>> dice John.
<<In che senso scusa?>> domando sorpreso che le abbia dato ragione.<<Beh dai, non siamo stati propriamente gentili con lei. Voglio dire, io le ho abbaiato contro senza sapere nulla e tu l’hai prima trattata di merda e poi ti sei comportato come se non esistesse. Diciamo che non ci sono molti motivi per cui dovremmo starle simpatici.>>
A quest’affermazione di John io e Ty ci scambiamo un occhiata scioccata.
<<Lo porto in infermeria?>> chiede fintamente serio Tyler.
<<Io chiamo il 118.>> affermo serio quanto il mio amico.
E poi scoppiamo a ridere tutti e tre.<<Tornando seri>> parla Tyler quando ci siamo ripresi <<John ha ragione, non hai giocato bene con lei.>>
<<Non sto giocando Tyler! E non voglio farlo! Abbiamo fatto già questo discorso, non mi fido.>>
<< Lo abbiamo capito e non vogliamo forzarti, non ti stiamo chiedendo di uscirci insieme, magari solo ringraziarla per aver fatto sospendere quel coglione e i suoi amici. Anche perchè non è molto giusto che la fai stare male a gratis.>>
<<Si tanto tra un po’ le passa e sti cazzi. Non le devo niente.>>
<<E ma allora sei stronzo fratello mio.>> praticamente quasi urla Jonathan con la sua solita delicatezza, mentre Ty semplicemente mi lancia uno sguardo che sembra mia madre quando non voglio riordinare.<<Va bene!>> mi arrendo <<Dopo le lezioni le parlo, ok?>>
<<Va bene>> fa Tyler poco convinto, ma poi cambia espressione in una un po’ più ammiccante
<<Parlando d’altro, avete visto quanto cazzo è bella l'amica della tua dea?!>>Io e John scoppiamo a ridere,
<<Vedi che è arrivato il momento che il nostro Ty si prende una sbandata!>> fa John mentre strofina la mano chiusa a pugno nei capelli del nostro amico.<<Speriamo non diventi mieloso da diabete>> rincaro la dose io.
<<Tranquillo Ash che per quello basti tu!>> mi rimbecca allora lui.
<<Vedete di non farmi finire a candela.>> continua John.E continuando questo piacevole scambio di battute, frecciatine, punzecchiature e risate ci avviamo verso le lezioni che seguono la pausa pranzo.
Sono a lezione di matematica quando finalmente sento il familiare suono della campanella che segna la fine delle lezioni così raccolgo le mie cose e mi avvio verso l’uscita.
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Come fiamme senza ossigeno
RomanceDue sconosciuti. Lui cresciuto a Londra, lei a Napoli. Due vite distanti eppure così simili. Entrambi feriti, traditi, delusi, e distrutti. Non si fidano di nessuno se non di loro stessi. Convinti entrambi di non essere degni né di amore né di amici...