Capitolo 13

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POV’S SCARLET

<<Hey bella sei in ritardo.>> grida Isabel

<<Si lo so scusa, mio padre mi ha mollata a piedi all’ultimo>> rispondo alla mia amica, stamattina mio padre lo avrei strozzato, già davanti al garage e lui

“No oggi non posso, devo andare dall’altro lato della città”.

Che nervi quando fa così.

Io e Isa ci stiamo dirigendo velocemente dentro, quando vedo Apollo venire verso di noi

<<Hey, buongiorno Isabel, ciao Sky, oggi come al solito?>>

<<Si, ci vediamo oggi.>>

Ogni volta che ci organizziamo per le ripetizioni il pomeriggio, il mio cuore si ferma per qualche secondo e faccio fatica a ricordarmi che siamo solo due amici che si aiutano.

Quel pomeriggio nell'aula di musica è cristallizzato nella mia mente.
È stato semplicemente magico.

<<Ah no aspetta>> lo richiamo velocemente
<<Oggi da me non possiamo.>>

<<Ah va bene, facciamo da me?>>

<<Si certo, mi mandi l'indirizzo?>>

<<Certo, ciao Sky.>>

“Sto. Per. Sentirmi. Male.”

<<Ciao Ash>>

Lo guardo allontanarsi e raggiungere i suoi amici per poi entrare in classe
<<CiAo AsH…>> mi giro verso la mia amica che se la ride di gusto

<<Sei proprio cotta!>>
<<Non è vero, finiscila. Siamo amici>>
<<Sisi amici amici e poi…>>

La fermo con una gomitata nel fianco
<<Non finire quella frase e andiamo in classe>>

Lei alza le mani ridendo
<<Vabbè mi arrendo, tanto so che ho ragione>>
Ridiamo entrambe e ci avviamo in classe.

Le prime 3 ore di lezione sono passate e ora sto andando in palestra

<<Bellissimaaa!>> sento la mia amica chiamarmi da dietro
<<Hey Isa!>>
<<Ci andiamo a cambiare?>>
Io annuisco ed entriamo negli spogliatoi.

Dopo meno di 10 minuti stiamo palleggiando vicino al muro
<<Allora, come va con il dio del caldo?>>

Mi chiede ad un tratto Isa, io la guardo di traverso mentre continuo a palleggiare

<<DEL SOLE!>> quasi strillo

<<Comunque, ormai sono quasi un mese e mezzo che studiamo insieme e va bene, voglio dire siamo molto rilassati, studiamo, ridiamo, scherziamo, siamo ottimi amici insomma>> finisco di spiegare.

<<E oggi andrai a casa sua?>> mi chiede, ma tutto sembrava fuorché una domanda.
<<E oggi andrò a casa sua.>>

“Dovrei smetterla di mentire anche a me stessa comunque.”
    
<<Posso dirti una cosa Sky blue?>> mi chiede la mia amica

Io annuisco rapidamente cercando di non prendere il mio stesso pallone in testa

<<Non ci credi nemmeno tu alla storiella degli amici per la pelle.>>

Io mi blocco e la guardo
<<Forse ha- ahia!!>> grido mentre il pallone che mi ha colpito rotola ai miei piedi, per guardare Isa avevo dimenticato di palleggiare il mio pallone che mi era finito dritto in testa.

Come fiamme senza ossigeno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora