Capitolo 2

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POV'S SCARLET

Sono in classe già da un po' quando altri ragazzi cominciano ad entrare noto subito lo stesso ragazzo che ho visto stamattina nel cortile 

'Dio smettila tanto per lui non sarai mai abbastanza, non te ne rendi conto?!' 

Dò mentalmente ragione alla mia voce e distolgo lo sguardo da Apollo (Si ho deciso di chiamarlo così anche se forse è stupido).

 Mi obbligo ad allontanare i pensieri da lui e mi concentro sul prof che ha appena cominciato a parlare del nuovo anno scolastico e dei propositi per condurre un anno “al meglio”. 

Ad un certo punto sento il prof dire <<Bene ragazzi vorrei presentarvi la vostra nuova compagna di classe.>> e così dicendo mi indica, sento lo sguardo di tutti puntarsi su di me e io ho sempre odiato essere al centro dell’attenzione.

<<Prego alzati pure e presentati>> continua il prof notando che non avevo intenzione di dire nulla, io lentamente mi alzo vedendomi ormai costretta a parlare 

<<Ciao a tutti, mi chiamo Scarlet Bianchi>> dico velocemente e mi risiedo con tutta l’intenzione di non dire più nulla. 

<<Bene benvenuta signorina Bianchi>> mi saluta e poi lo vedo rivolgersi alla classe <<Avete domande per la vostra compagna?>> prego mentalmente che nessuno dica nulla ma vedo la mano di un ragazzo alzarsi e il prof dargli il consenso di parlare , 

<<Bianchi?! Per caso sei italiana?>> dice con una nota di disgusto e derisione nella voce, 

<<Sì, perché hai qualche problema?!>> rispondo infastidita, lui fa per ribattere, ma non glielo lascio fare e rispondo da sola alla mia stessa domanda

<<Sai cosa non mi interessa, se ne hai fatteli passare.>> rispondo, il ragazzo mi guarda come se mi volesse uccidere ma non risponde 'Bene, meglio così. Benvenuta nuova Scarlet' o meglio “Finta Scarlet” sento il prof che ricomincia a parlare, blaterando una sommaria spiegazione sul primo argomento ma la mia attenzione è rivolta del tutto altrove sono completamente concentrata su un paio di occhi oceano fissi nei miei.

POV'S ASHER 

<<Sai cosa non mi interessa, se ne hai fatteli passare.>> mi volto di scatto quella ragazzina aveva appena zittito Paul Killa?! Come fa a non temerlo?! Come fa a essere così sfrontata?! Forse proprio perché è nuova e non lo conosce, non sa quanto può essere meschino e crudele, non conosce quello che si dice di lui, non sa quanto lo diverte veder crollare le persone a causa sua. E’ nuova e non ha la minima idea di quanto può fare male Paul Killa.

Sto continuando a fissarla incredulo quando mi sorge una domanda: Perché lui non ha reagito? Perché si è lasciato zittire da una ragazzina qualunque appena arrivata? 

Non ho il tempo di dare delle risposte alle mie domande perché lei sentendo il mio sguardo pianta i suoi smeraldi nei miei, rimaniamo a guardarci per un tempo indefinito ma poi lei distoglie l'attenzione da me e la riporta sul prof e così faccio anch'io, Dio santo l'avevo vista  due volte e già facevo così, non voglio illudermi di nuovo, non posso, non sarò mai abbastanza per lei. 

'Per una volta siamo d’accordo. Quella lì, com’è che hai iniziato a chiamarla? Atena? Patetico, però hai ragione lei è una dea bella e forte come può anche solo sfiorarti l’idea che ti possa considerare'

Stai Zitta!

‘Non puoi zittirmi, sono te e sai che ho ragione’

 Il filo dei miei pensieri viene fortunatamente interrotto dalla campanella che segna la fine dell'ora, inizio a raccogliere le mie cose ma mi accorgo di non aver scritto un cazzo di quello che c'era alla lavagna 

' Fa niente tanto dopo ho un'ora buca mi fermerò a ricopiare' penso guardando il prof e i miei compagni uscire dall'aula, e così faccio.

Una mezz'ora dopo ho finito di copiare ciò che era alla lavagna e sto prendendo le mie cose quando sento un potente spintone che per poco non mi fa cadere 

<<Hey racazzetto, che ci fai solo tu in un'aula chiusa?!>>

<<Beh sicuro non aspettava nessuna, o no? ahahahah>> 

<<Allora? Ti nascondevi? Cos’è hai paura dell’uomo nero, eh fichetta?>>  

Le loro parole mi arrivano prepotenti e dolorose ma le risate che le seguono ancora di più, gli occhi mi si riempiono di lacrime, fa male, troppo male, vorrei reagire, vorrei difendermi ma non ci riesco hanno ragione, sono una nullità, non sono neppure capace di battermi per la mia dignità, così semplicemente faccio per andarmene ma non avrei potuto fare mossa più sbagliata, 

<<Come cazzo ti permetti di andartene mentre parlo fichetta di merda?!>> 

La furia di Paul mi raggiunge sotto forma di un potente pugno che mi colpisce lo zigomo facendomi cadere, chiudo gli occhi per il dolore e cerco di rialzarmi ma subito arriva il secondo in pieno stomaco facendomi piegare e tossire, poi Paul si raddrizza e i suoi amici iniziano a prendermi a calci, fa sempre così da il LA e poi si gode lo spettacolo. 

Non so per quanto tempo continuano, sper solo che si stanchino infretta perché sta diventando insopportabile.

Mi sento sfinito.

I muscoli gridano di dolore.

Sento come se le costole stessero per frantumarsi.

I polmoni sembrano star per prendere fuoco.

La testa mi scoppia.

Ad un certo punto vedo che Paul si avvicina di nuovo così mi preparo per il prossimo colpo ma non arriva invece sento una voce, 

<<Allontanatevi immediatamente da lui o giuro che finisce male stronzi!>> 

Sento una voce provenire dalla soglia della porta mi volto e vedo lei bellissima e sicura fronteggiare Paul e il suo gruppo con le fiamme negli occhi.   

Atena.

Come fiamme senza ossigeno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora